Milan, vincere questa sera contro l’Udinese non è importante, è l’unica cosa che conta per mister Fonseca. Un allenatore lasciato solo, ma che è in grado di farsi comunque sentire.
Paulo Fonseca alza la voce, tremano i muri di Milanello. Lo fa nel suo stile, discreto e lontano da riflettori e telecamere, intrattenendo alcuni giocatori che potremmo definire un misto tra leggerezza e ribellione.
E lo fa da solo, senza la dirigenza. Ma ormai è abituato. Zlatan Ibrahimovic sarebbe l’unico in grado di dare qualche consiglio nello spogliatoio, ma si tiene ben lontano da Milanello. Come a dire “Fonseca non l’ho scelto io, si arrangi”.
Il tecnico questa sera lascerà fuori Rafael Leao e ancora Pavlovic per scelta tecnica, facendo giocare in difesa Tomori e Thiaw. Ricordiamo che Gabbia non è al meglio. Fuori anche Tammy Abraham e ritorno al 4-2-3-1 con Morata che avanza di qualche metro.
Scelte coraggiose, non disperate. Di un uomo che ha nulla da perdere e che vuole lasciare a testa alta. Il suo destino è segnato, e lui lo sa bene. Può essere già stasera, può esserlo tra un mese, ma nulla di quanto stiamo vedendo ci può far cambiare idea. Intorno a lui diffidenza e solitudine. Anche da parte di alcuni giocatori. E questo è grave.
Aggiornato al 19/10/2024 14:02
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