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Milan, Gattuso: derby perso due volte
Nonostante i contratti milionari, le bandiere che non ci sono più, le mogli procuratrici, il VAR ed il fair play finanziario il calcio ieri sera ha dimostrato di essere ancora vivo ed è venuto fuori in tutta la sua bellezza. Sulla carta il derby del posticipo serale era già scritto, il Milan terzo con cinque partite consecutive vinte e forte di una buona condizione fisica e mentale contro un’Inter ferita, senza anima nè identità. Ed eccola la famosa bellezza del gioco del pallone che smonta ogni certezza e ci regala una partita dove in novanta minuti viene smontata ogni sorta di previsione e a farla da padroni sono stati i giocatori interisti che da leoni feriti hanno saputo domare un diavolo poco avvelenato e forse appagato senza alcun motivo apparente perchè finora nulla è stato ancora raggiunto. Tanto si è parlato dello spogliatoio interista spezzato dal caso Icardi che andava in contrapposizione con quello rossonero coeso ed idilliaco. Ebbene anche in questo caso la bellezza del calcio ha dimostrato che le certezze assolute non esistono siccome a frantumarsi ieri è stato lo spogliatoio milanista con una pietosa sceneggiata di Kessiè e Biglia che nessuno avrebbe voluto vedere.
I due protagonisti in negativo si sono chiariti davanti alle telecamere nel post partita, nei prossimi giorni arriverà probabilmente una sanzione disciplinare che è nulla in confronto a ciò che aspetterà ai giocatori ad inizio settimana quando ci sarà il confronto con Gattuso che su queste cose non transige. Un Rino Gattuso letteralmente furioso in parte per la prestazione, ma soprattutto per la scena di fronte a 70.000 spettatori, certe cose vanno sempre affrontate in separata sede ed il tecnico avrà il suo bel daffare per riportare toni civili per il bene comune della squadra.
Poco Milan in campo
I rossoneri ieri sera perdono un’ottima occasione per spiccare il volo, vincere avrebbe permesso di mantenere saldo il terzo posto ed allontanare i cugini a 4 punti di distacco, ma il Milan visto ieri sera onestamente è stato ben poca cosa. Il gol di Vecino ha rotto prematuramente gli schemi, ma il Milan ha impiegato troppo tempo per prendere le misure e capire come marcarlo. Donnarumma ci ha senz’altro messo del suo decidendo di non uscire guardando da spettatore la palla entrare in rete a coronamento di una dormita collettiva che non si vedeva da parecchio tempo. Ennesimo primo tempo regalato agli avversari, come purtroppo spesso capita ai rossoneri, ma nella ripresa finalmente si vede reazione ed animosità subito però gelate dall’incornata vincente di De Vrji che pare chiudere definitivamente il match. I conti però sono stati fatti senza sentire il Milan che riprende a macinare gioco con maggiore concretezza trovando il gol del momentaneo 1-2 con una grande inzuccata di Bakayoko che salta più in alto di tutti trafiggendo un incolpevole Handanovic.
San Siro trova entusiasmo e forza per incitare i suoi, Gattuso butta nella mischia Cutrone per pareggiarla, ma è ancora l’Inter a segnare su rigore trasformato da Lautaro Martinez a seguito dello sgambetto subìto da Politano ad opera di Castillejo. 1-3. Il doppio vantaggio neroazzurro dura appena quattro minuti e Musacchio è bravo a ribadire in rete su corta respinta di Handanovic. C’è tempo per gli ultimi annebbiati assalti rossoneri che non trovano però concretezza e consegnano all’Inter l’ennesimo derby vinto, quest’anno due su due i trionfi di Spalletti nella stracittadina.
Le pagelle dei rossoneri
Donnarumma 5,5: decide di non uscire nell’occasione del primo gol e sbaglia. Nella ripresa si fa in parte perdonare, incolpevole sugli altri due gol.
Calabria 5: serata storta, fatica a difendere e a far ripartire l’azione.
Musacchio 6: partita ordinata, non appare sempre lucido, ma ha il merito di trovare il gol del 2-3 e riaccendere la gara nel finale.
Romagnoli 5: completamente spaesato e fuori dalla partita, colpevole in occasione del primo gol nella dormita collettiva. Nel complesso insicuro per quasi tutta la gara, era da tempo che non gli succedeva, consideriamolo un incidente di percorso da porvi però subito rimedio.
Rodriguez 4,5: se c’è qualcosa di sbagliabile lo sbaglia. Pessima la gara dello svizzero.
Kessie 4: perdente in campo e fuori, la sceneggiata con Biglia se la poteva evitare.
Bakayoko 6: striminzita sufficienza grazie al gol segnato di pregevole fattura, ha il merito di essere comunque uno dei più lucidi e combattivi in mezzo al campo.
Paquetà 5,5: qualche guizzo ed un bel tiro dalla distanza che impensierisce Handanovic, oltre a questo gara da dimenticare.
Calhanoglu 5,5: dal turco ci si aspetta di più, ma ha comunque il merito per l’assist per il gol di Bakayoko.
Suso 5: preoccupante la sua involuzione. Adesso è un problema, uomo in meno in campo.
Piatek 5,5: poco servito e molto ben marcato dai difensori interisti, il pistolero combatte ma di più non poteva fare.
Castillejo 5: ricordato solo per il fallo da rigore su Politano, viene fatto entrare per aggiungere verve, non riesce ad aggiungere nulla.
Cutrone 5,5: entra nella speranza di trovare il pareggio, poco lucido e poco incisivo nonostante l’impegno e la rabbia agonistica.
Gattuso 5: primo tempo regalato all’Inter. Squadra remissiva, disattenta in difesa, scollata a centrocampo e poco concreta in zona gol. Buono il secondo tempo a dimostrazione che il Milan non è stanco dal punto di vista fisico, ma mentale. Serve grinta e l’allenatore non può esimersi da colpe se la sua squadra per 45 minuti dorme ed accarezza gli avversari in una partita particolarmente sentita da tutti come il derby.
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Milan, Gimenez nel post gara:”Rimango al Feyenoord? Vedremo…sono settimane cruciali”
Milan, la doppietta di ieri sera contro il Bayern Monaco potrebbe complicare ulteriormente i piani per arrivare al forte attaccante messicano.
Una doppietta contro il Bayern Monaco in Champions League fortifica ancora di più la convinzione che Santiago Gimenez possa essere il rinforzo ideale per l’attacco dei rossoneri.
La trattativa è in corso e la procuratrice Rafaela Pimenta, forte dell’amicizia che la lega da anni a Zlatan Ibrahimovic, sta lavorando per consentire al suo assistito di compiere il grande salto.
Di contro, sappiamo che il Feyenoord, ormai rassegnato a perdere il giocatore in estate, ancorché con un buon cammino in Champions, non vorrebbe privarsi dello stesso a gennaio, salvo offerte importanti intorno ai 40 milioni.
Questo è il quadro della situazione, ma veniamo ai comportamenti di Gimenez durante la gara di ieri contro i tedeschi. Dopo la rete un’esultanza che di primo acchito sembrava volesse significare la ferma intenzione a rimanere. Senonché, nel post partita, sono state importanti e significative le sue dichiarazioni. Leggiamole:” Rimanere qui? Vedremo…sono settimane cruciali, sono nelle mani di Dio”.
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Szczesny, prestazione da dimenticare contro il Benfica
Szczesny, ha del clamoroso la prestazione del portiere ex Juventus nella partita di ieri contro il Benfica, reo di due errori dai risvolti comici.
Clamoroso quanto successo al 22′ in Benfica-Barcellona: su un lancio in verticale di Otamendi, Szczesny esce sulla trequarti ma invece di colpire il pallone travolge goffamente il suo compagno Alejandro Balde, lasciando così libero Pavlidis di segnare davanti alla porta. Un’uscita inspiegabile che ha portato i blaugrana in svantaggio.
Szczesny, un altro errore….
Ma non finisce qua, appena sei minuti dopo lo svarione il polacco ha commesso un altro errore da matita rossa. Esce anche in questo caso in modo sconsiderato, stavolta nella sua area di rigore, finendo per franare su Aktürkoglü dentro l’area di rigore. L’arbitro indicherà inevitabilmente il calcio di rigore che permetterà alla punta greca di siglare la tripletta.
Ieri l’allenatore del Barcellona, Hansi Flick, aveva parlato così a riguardo del portiere ex Juventus, l’ultimo acquisto del Barcellona: “Szczesny è stato uno dei migliori acquisti che abbiamo fatto, perché non solo gioca bene nella sua posizione, ma anche per come si comporta, come supporta i compagni di squadra. È fantastico vederlo e mostra la sua esperienza ai giovani”.
Le qualità di Szczesny sono indiscutibili e ci auguriamo che il polacco si lasci alle spalle la prestazione di ieri sera.
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Giocatori svincolati: le occasioni del mercato di Gennaio
Il mercato di gennaio è entrato nella fase finale, con alcuni top player che non hanno ancora trovato una squadra. Leggi con noi la lista svincolati aggiornata.
Oltre alle molte trattative di mercato, ci sono diversi giocatori importanti senza contratto pronti a nuove sfide. Tra questi, figurano nomi dal palmarès straordinario come Sergio Ramos, Marcelo, Ben Yedder, Diego Costa e Paul Pogba, che rientrerà a breve dalla squalifica per doping.
La lista svincolati
Portieri:
Keylor Navas (Costa Rica, 37 anni), Etrit Berisha (Albania, 35 anni)
Difensori:
Sergio Ramos (Spagna, 38 anni), Marcelo (Brasile, 36 anni), Adama Soumaoro (Francia, 32 anni). Ghislain Konan (Costa d’Avorio, 28 anni), Daniel Amartey (Ghana, 29 anni). Kyriakos Papadopoulos (Grecia, 32 anni), Mauricio Lemos (Uruguay, 29 anni). Wallace (Brasile, 29 anni), Serge Aurier (Costa d’Avorio, 31 anni). Mário Fernandes (Russia, 33 anni). Cedric (Portogallo, 33 anni), Bouna Sarr (Senegal, 32 anni), Layvin Kurzawa (Francia, 31 anni).
Centrocampisti:
Enis Bardhi (Macedonia del Nord, 29 anni), Christoph Kramer (Germania, 33 anni), Marco van Ginkel (Olanda, 31 anni), Antonio Candreva (Italia, 37 anni), Roque Mesa (Spagna, 35 anni), Paul Pogba (Francia, 31 anni) [squalificato fino a marzo], Rafinha (Brasile, 31 anni), Alexandru Matan (Romania, 25 anni), Eduard Michut (Francia, 21 anni), Samu Castillejo (Spagna, 29 anni), Francis Coquelin (Francia, 33 anni), Mateus Uribe (Colombia, 33 anni)
Attaccanti:
Wissam Ben Yedder (Francia, 34 anni), Diego Costa (Spagna, 36 anni), Gael Kakuta (Repubblica Democratica del Congo, 33 anni), Willian (Brasile, 36 anni), Iuri Medeiros (Portogallo, 30 anni), Andrea Compagno (Italia, 28 anni), Keita Baldé (Senegal, 29 anni), Anthony Modeste (Francia, 36 anni), Mislav Orsic (Croazia, 32 anni), Josef Martinez (Venezuela, 31 anni), Stefano Okaka (Italia, 35 anni), Kevin Gameiro (Francia, 37 anni), Mattia Destro (Italia, 33 anni), Ryan Kent (Inghilterra, 27 anni), Santi Mina (Spagna, 28 anni), Maxi Gomez (Uruguay, 28 anni), Mariano Diaz (Repubblica Dominicana, 31 anni)
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