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Milan, già deciso il post Fonseca: il nome mette d’accordo proprio tutti
Milan, i contatti sono avvenuti diversi giorni fa, prima della sconfitta casalinga contro il Napoli. In essere uno stato di allerta da parte dell’allenatore. Vediamo insieme alcuni dettagli.
Il cammino di Paulo Fonseca è sotto gli occhi di tutti. Il Milan di certo non si può ritenere soddisfatto e le sconfitte iniziano ad essere troppe per poter mantenere il passo.
Undici punti dalla vetta pesano come un macigno, soprattutto se i rossoneri non dovessero centrare la qualificazione alla Champions League per la prossima stagione. Questo rappresenterebbe una vera sconfitta per un club che ha sempre sostenuto di volere crescere step by step, di anno in anno.
Non è sicuramente l’unico, ma uno dei responsabili dell’attuale debacle è il tecnico portoghese il quale non sta avendo vita facile nemmeno all’interno delle mura di Milanello con alcuni giocatori che sembrano essersi girati di traverso, Leao in primis. E il classe ’99, che piaccia o meno, è tra i più talentuosi in organico, aspetto da prendere in considerazione prima di gettarlo al pubblico ludibrio.
Ma veniamo al nome, un profilo che sembra mettere tutti d’accordo, quantomeno i componenti della dirigenza che in altri periodi non erano riusciti a trovare una quadra. Stiamo parlando di Edin Terzic, ex allenatore del Borussia Dortmund. Giovane e preparato, il 42enne gioca principalmente con il modulo 4-2-3-1 senza tuttavia disdegnare assolutamente il 4-3-3. Famoso per un gioco offensivo, a viso aperto, Terzic è stato contattato alcuni giorni fa, prima ancora della sconfitta al San Siro contro il Napoli.
E’ presto per dire se ci sarà un cambio in corsa. Sicuramente la posizione di Fonseca è compromessa e qualora dovesse precipitare nelle prossime settimane, non escludiamo prese di posizione decise in favore dello stesso Terzic. Più comprensibilmente, se le cose dovessero sistemarsi, il cambio verrà fatto in estate. I nomi di Sarri e Allegri, che ricordiamo essersi proposti di loro sponte, sembrano essersi eclissati. Su di loro la dirigenza sembra essere totalmente spaccata.
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Milan, un silenzio assordante dalla dirigenza: Fonseca sempre più solo
Milan, assistiamo ancora una volta alla totale assenza della dirigenza la quale sta lasciando affondare una barca comandata da un onesto lavoratore.
Un onesto lavoratore, questo è Paulo Fonseca. Aziendalista, ma non yesman, soprattutto quando si tratta di prendere decisioni complesse quali le continue esclusioni di Rafael Leao. Genio, se le cose vanno bene, capro espiatorio negli altri casi. E spesso si passa da uno stato all’altro nel giro di due partite.
Orbene, Fonseca avrà le sue responsabilità, ma la dirigenza di certo non può considerarsi esente da colpe. Anche in seguito alla sconfitta casalinga contro il Napoli nessuna dichiarazione e soprattutto nessun segno di vicinanza al proprio allenatore.
Una gestione di Leao, non il primo venuto, ma il miglior talento rossonero, lasciata al tecnico. Giusto o sbagliato, si presume che in certi casi si possa muovere la dirigenza per provare a sistemare alcune cose. Un Fonseca sempre più solo lasciato al suo destino. Che se continua così non sarà più troppo lungo.
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Monza-Milan, una gara complicata ma Fonseca può sorridere | I dettagli
Monza-Milan, una trasferta piuttosto complicata per gli uomini di Fonseca feriti nell’orgoglio dopo la sconfitta casalinga contro il Napoli. Parola d’ordine: reagire immediatamente.
Il Milan vuole prontamente rialzarsi dopo la cocente sconfitta casalinga contro il Napoli. Una brusca battuta d’arresto all’interno delle mura amiche, un campanellino d’allarme per Paulo Fonseca il quale, nonostante tutto, trova occasione per sorridere.
Previsti infatti alcuni importanti rientri un po’ in tutti i reparti. Ad iniziare da Theo Hernandez il quale, scontata la squalifica, sarà abile ed arruolato sulla fascia sinistra. Tornerà in campo anche capitan Calabria il quale dovrebbe consentire ad Emerson Royal di rifiatare.
Per quanto riguarda il reparto offensivo, sarà regolarmente in campo Christian Pulisic completamente guarito dall’influenza. Ancora out Tammy Abraham.
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Claudio Ranieri: “Ho voglia di rimettermi in discussione”
Claudio Ranieri ha rilasciato un’intervista dove parla della sua situazione attuale e della sua carriera: “Vediamo se arriva la chiamata di una Nazionale”.
Non solo uno degli allenatori migliori degli ultimi anni, ma un uomo di calcio amato e adorato in tutte le piazze e da tutte le categorie di appassionati di questo sport. Claudio Ranieri ha portato eleganza e signorilità nell’ambiente calcistico e al termine della scorsa stagione aveva annunciato il suo ritiro, facendo emozionare migliacci di tifosi. L’ex tecnico però, è tornato a parlare in un’intervista rilasciata al CORRIERE DELLA SERA della sua situazione attuale, della sua voglia di voler tornare e della sua meravigliosa carriera.
La carriera di Claudio Ranieri
Sir. Claudio racconta della sua prima chiamata da allenatore della Roma, su suggerimento di Carlo Mazzone: “Mazzone, un altro dei miei maestri, mi diceva che se non si allena la Roma non si è allenatori. Quando mi hanno chiamato, la prima volta, ci ho pensato parecchio. Temevo di fallire”.
Restando sempre sulla prima esperienza romana, parla dello scudetto perso nella volata finale con l’Inter di Mourinho: “Sono pratico e fatalista. È vero che, per come si erano messe le cose, potevamo farcela.
Però nessuno ricorda mai che sono arrivato a campionato iniziato e ho fatto più punti dell’Inter. Eravamo in testa, ma abbiamo perso in casa 2-1 con la Samp, una partita che doveva finire 3-0. Il calcio è così. Della Roma mi resta il cuore gonfio della mia gioia di essere romanista”.
Ranieri successivamente ci parla dello strepitoso rapporto con Cagliari e la sua gente: “Cagliari è tutto per me, il mio posto nel mondo. Quando sono arrivato la prima volta ero un giovane tecnico senza certezze e sono stati tre anni bellissimi”. Nella seconda avventura in Sardegna invece: “Temevo di deludere la gente. Mi sento figlio di quella terra. Poi però mi sono detto: non fare l’egoista. Il Cagliari aveva bisogno e mi sono lanciato. Cagliari per me è più importante di Leicester“.
Le sue dichiarazioni sul Leicester: “Non pensavo di vincere. Non sono un sognatore e so quanto sia difficile la Premier League. La mia preoccupazione in quel periodo era mantenere la leggerezza nello spogliatoio. Un’annata perfetta, irripetibile. Si sono allineati tutti i pianeti”.
La voglia di ricominciare
Dopo l’ultima esperienza a Cagliari, Ranieri aveva annunciato il suo ritiro. Ad oggi sembra essersi pentito di questa scelta: “Confesso che ho voglia di rimettermi in discussione anche se ho già detto di no a più di una proposta. Vediamo se arriva la chiamata di una Nazionale. Non quella italiana: ho la massima fiducia in Spalletti“.
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