Il Milan non sta funzionando, evitiamo inutili giri di parole e prendiamo consapevolezza di questo fatto, il mio è un invito alla dirigenza che sicuramente avrà messo questo problema in cima alla lista delle situazioni da risolvere con un’urgenza che definire estrema è ancora riduttivo.
Il Milan da diversi anni è in forte passivo, nell’esercizio 2017/2018 le perdite sono state di 126 milioni, in quello successivo ben 146 e non importa se sono state ripianate dalla proprietà Elliott, non bisogna più ad arrivare a questi estremi. Su come si possa fare è la sfida più grande che Ivan Gazidis ha sulla scrivania e dovrà essere bravo e preparato per riuscirci, i conti del Milan devono migliorare con lui o senza di lui, la prossima testa a saltare potrebbe proprio essere la sua, ormani non ci sono più filtri.
Da un report effettuato nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, il Milan rimane in linea come monte ingaggi sebbene siano cresciuti di 30 milioni e si assesta a quota 184,8 milioni di euro quasi al pari con i cugini interisti di poco superiori. A preoccupare sono i mancati introiti che rimangono stazionari intorno ai 200 milioni. Troppo poco per creare sostenibilità e garantire un roseo futuro al club.
I numeri preoccupano, il fondo Elliott ha scucito di tasca sua oltre 345 milioni (alla faccia dei detrattori) mettendo al sicuro i conti del club e garantendo un patrimonio netto di 143 milioni
, numeri senz’altro importanti e significativi del progetto a medio/lungo termine. Ma questo non può bastare.In un momento storico in cui i principali sponsor non aiutano il club, in cui le vittorie sono inesistenti, in cui gli introiti legati alla partecipazione della Champions vengono meno, una sola cosa rimane nelle possibilità di Gazidis: ridurre gli stipendi. Al momento rimane l’unica soluzione per riportare in ordine i conti societari, non ne vedo altre, probabilmente non ce ne sono.
Gli sponsor di certo non hanno intenzione di continuare ad investire soldi senza avere garantito un ritorno ed il Milan attuale non può garantire un ritorno, questa è la triste verità. Perchè manca quell’appeal che ha sempre contraddistinto i rossoneri, ma da alcuni anni a questa parte le vittorie di trofei si contano sulle dita di una mano ed i principali sovvenzionatori di liquidità hanno iniziato a girare intorno alla galassia Milan, mentre quelli che ancora resistono, mi viene in mente Fly Emirates, hanno sensibilmente ridotto le cifre. E’ purtroppo un processo inevitabile, ma attenzione, qui il gatto si morde la coda. Se non vinci non hai sponsor, se non hai sponsor ti ritrovi in situazioni decisamente critiche, quindi? Tornare a vincere è la strada, la soluzione…..ma come? Con quale progetto? Con la politica fallimentare dei giovani provata e fallita in questa stagione? A Gazidis l’ardua sentenza.
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