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Milan: Ibrahimovic non accetta il cambio, tensione con Pioli
Zlatan Ibrahimovic lo conosciamo tutti, quando sta bene non vorrebbe uscire dal campo. Lo svedese vuole la vittoria e cerca sempre il gol, quando non lo trova, come ieri sera, inizia ad innervosirsi e se l’allenatore lo toglie a mezz’ora dalla fine quando davanti a lui si stavano aprendo praterie, apriti cielo, le ire di Zlatan si sentono, eccome se si sentono. Al 61’ infatti Pioli decide di far rifiatare lo svedese, mossa che ritengo giusta per il fatto che debba essere preservato a 39 anni e che comunque la gara era instradata ad una facile vittoria.
Scambio di opinioni
Lo svedese però non è di questo avviso e quando esce dal campo si avvicina a Pioli che nel frattempo cerca di dargli una pacca sulla spalla dicendogli che voleva rimanere in campo per fare gol. Si è comunque seduto in panchina fino alla fine della gara ed è apparso comunque abbastanza sereno continuando ad incitare i suoi compagni.
Le parole di Pioli
A fine gara ci pensa lo stesso Pioli a gettare acqua sul fuoco ed a smorzare i toni glissando di non avere capito cosa lo svedese abbia detto nel momento del cambio. Il tecnico ribadisce il carattere forte di Ibra nonché la sua straordinaria professionalità, ma a 39 anni il giocatore va gestito. Non fa una piega, polemica smorzata ancora prima che nascesse, il Milan attuale è più forte di queste cose.
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DentalPro rafforza il suo impegno nel promuovere il legame tra salute orale e sport
Continua la campagna “Scegli di stare bene” e con Ciccio Graziani scende in campo Regina Baresi, espressione di inclusività, spirito di squadra e leadership femminile.
Milano, 03 febbraio 2025. DentalPro, il più grande gruppo di cure dentali in Italia, rafforza il suo impegno nel promuovere il legame tra salute orale, sport e benessere generale e torna protagonista con un nuovo episodio della campagna “Scegli di stare bene”, con la quale mira a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di avere una bocca in salute, anche per chi pratica attività sportive.
DentalPro, campagna “Scegli di stare bene”
Un legame forte, quello tra salute orale e sport, supportato da ricerche scientifiche, e di cui DentalPro si fa portavoce per parlare non solo a tutti coloro che scelgono di stare bene prendendosi cura della propria bocca, ma anche a coloro che praticano attività sportive, sia agonistiche che amatoriali e per ricordare che la prevenzione e le periodiche visite dal dentista possono giovare al benessere dell’organismo e, quindi, anche alle performance sportive.
La campagna, che vede il ritorno di Ciccio Graziani, si arricchisce di una nuova protagonista: Regina Baresi, ex calciatrice e capitana dell’Inter, che scende in campo a fianco del campione del mondo ’82.
Il nuovo episodio dello spot ‘Scegli di stare bene’, infatti, si apre in un parco, dove Ciccio Graziani, paziente DentalPro, incontra Regina Baresi in pausa jogging, a causa di un fastidioso stiramento. Ma invece di offrirle un passaggio a casa, Graziani la accompagna dal suo dentista per un controllo, a sottolineare come il benessere generale, anche nello sport, passi attraverso una buona salute orale.
La presenza inedita di Regina Baresi, oggi impegnata nel supportare la crescita del calcio femminile in Italia, anche tra le ragazze più giovani, porta con sé un importante bagaglio di valori propri di questo sport, fatto di fair play, inclusività, spirito di squadra e leadership femminile. Valori che si riflettono anche nell’impegno che DentalPro da sempre porta avanti all’interno della propria azienda, promuovendo politiche a sostegno della parità di genere in diverse forme.
L’85% del personale di DentalPro è costituito da donne e il Gruppo offre politiche avanzate che favoriscono pari opportunità di carriera. Tra queste, programmi di formazione come il corso “Leadership Femminile”, il supporto per il reinserimento lavorativo post-maternità e l’adozione di strumenti per monitorare il gender pay gap, per garantire parità retributiva tra uomini e donne a parità di mansione e seniority. DentalPro sostiene anche il work-life balance attraverso flessibilità oraria e congedi parentali equamente distribuiti. Questi sforzi hanno portato DentalPro ad ottenere la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere.
“La nostra missione è quella di promuovere la cultura della prevenzione e sensibilizzare le persone sull’impatto che una buona salute orale ha nella vita quotidiana di tutti e, quindi, anche di chi pratica attività sportiva”, ha dichiarato Michel Cohen, Fondatore e Amministratore Delegato del Gruppo DentalPro. “Un messaggio che continuiamo a portare avanti grazie al contributo di Ciccio Graziani, che ci accompagna sin dal lancio della campagna ‘Scegli di stare bene’, e da oggi anche con l’ingresso di Regina Baresi, una fuoriclasse del calcio femminile con la quale condividiamo i valori di inclusività, spirito di squadra e leadership femminile. Valori importanti sui quali si fonda la nostra azienda e le politiche che portiamo avanti per tutti i nostri dipendenti”.
Gruppo DentalPro
Fondato nel 2010 dall’imprenditore Michel Cohen e dai due odontoiatri Samuele Baruch e Paolo Tonveronachi, DentalPro (DP Group SpA) è attualmente controllato dal fondo di private equity BC Partners e da alcuni soci storici. In 15 anni di attività, DentalPro ha assistito oltre un milione di pazienti; è la prima realtà della sanità privata in Italia ad avere ottenuto le Certificazioni ISO in Sicurezza, Qualità e Ambiente, e inoltre la certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere. Elevati standard di cura e competenza del personale sono garantiti dal controllo del Comitato Medico Scientifico. Attualmente DentalPro gestisce oltre 280 centri dentistici, tutti di proprietà, con oltre 2.000 dipendenti e 1.300 odontoiatri e igienisti. Presente nei migliori centri commerciali e nelle principali città italiane, offre diverse tipologie di trattamenti, dall’odontoiatria generale fino all’implantologia, in ambienti accoglienti, con moderne dotazioni tecnologiche.
Burson – Ufficio stampa DentalPro
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Torino, un mercato incompleto: in avanti Salama non basta
Il calciomercato del Torino si è concluso con gli arrivi last-minute di Salama e Biraghi, ma la sensazione, ancora una volta, è che si potesse fare di più.
Il calciomercato si è concluso da poche ore e il Torino ha chiuso la propria campagna acquisti con due nuovi arrivi nelle ultime ore: Cristiano Biraghi e Amine Salama.
Questi si aggiungono agli acquisti precedenti di Cesare Casadei ed Eljif Elmas, completando un mercato che, così come accaduto in estate, porta il club a chiudere in positivo grazie alle cessioni di Vojvoda al Como e, soprattutto, di Ilic allo Spartak Mosca.
Tuttavia, la sensazione generale, ancora una volta, è che si potesse e dovesse fare di più.
Torino, un centrocampo da Europa
Gli arrivi di Casadei ed Elmas rappresentano due colpi estremamente intriganti per il centrocampo granata e aumentano significativamente il livello tecnico della squadra. Inoltre, trattenere Samuele Ricci, nonostante il forte corteggiamento del Milan, è stato un grande sforzo da parte della società e una scelta che potrebbe rivelarsi cruciale per la seconda parte di stagione.
Biraghi rinforzo duttile e prezioso
L’acquisto di Biraghi si è rivelato una mossa intelligente: il terzino ex Fiorentina può giocare sia in una difesa a tre che a quattro, portando esperienza, qualità in costruzione e una grande abilità nei calci piazzati. La sua duttilità lo rende un’arma preziosa per il tecnico Vanoli, che potrà sfruttarlo in diverse soluzioni tattiche.
Torino, l’attacco resta incompleto
Nonostante questi acquisti, però, il Torino non ha centrato il vero obiettivo del mercato: un attaccante in grado di sostituire l’infortunato Duvan Zapata.
Vanoli aveva espressamente richiesto un centravanti per sopperire all’assenza del capitano, ma la dirigenza non è riuscita a soddisfare questa necessità.
Dopo un lungo corteggiamento per Beto, che non si è concretizzato, e un vano tentativo per il Cholito Simeone, la società ha virato su una soluzione più economica e di prospettiva: Amine Salama, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Reims.
La scommessa Salama
L’arrivo di Salama rappresenta un’incognita: il centravanti francese non ha mai avuto grandi numeri realizzativi nella sua breve carriera. In una squadra che fatica a segnare, puntare su un attaccante inesperto e con pochi gol all’attivo sembra un azzardo.
Considerando che l’infortunio di Zapata risale a ottobre, ci si aspettava un intervento deciso già nelle prime battute del mercato.
Evidentemente, la dirigenza granata ha valutato diversamente la priorità della punta, lasciando un punto interrogativo sulle ambizioni del Torino per il resto della stagione.
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Milan, strascichi dopo l’addio di Calabria: i motivi della sua cessione
Milan, si sta facendo un gran parlare in seguito alla dipartita dell’ex capitano rossonero Davide Calabria. Qui di seguito i motivi dell’allontanamento.
Il rapporto tra il Milan e Davide Calabria si è decisamente incancrenito dopo l’arrivo di Sergio Conceicao. E’ agli occhi di tutti il litigio avvenuto in campo, ma la situazione era giò tesa da diverso tempo.
Abbiamo raccolto le preziose informazioni riportate dal collega Paolo Basile sui suoi canali social il quale riporta indiscrezioni clamorose sulla partenza del giocatore. Ovviamente arrivano da fonti molto vicine alla galassia Milan le quali hanno espressamente chiesto di rimanere anonime. Sicuramente i motivi di attrito erano molti, andiamoli a vedere.
Sembra infatti che il giocatore sia stato letteralmente epurato in quanto era colui il quale raccontava quello che accadeva tra le segrete mura di Milanello. Una talpa insomma, cosa che ha fatto infuriare il tecnico portoghese arrivando alla decisione che poi è stata presa.
Sempre stando alle parole di Basile, Calabria si era ravveduto ed era pronto a ricominciare un nuovo corso, ma il tentativo di ricucire un rapporto logoro non è andato a buon fine, tanto che lo stesso giocatore si è trovato “panchinato” sia da Fonseca che poi dallo stesso Conceicao.
Nessun accanimento a livello tecnico, ma solo una questione puramente etica anche perché, a onore del vero, Emerson Royal e Terracciano non si sono rivelati migliori sul campo rispetto a lui.
Viene rivelato altresì che i compagni all’interno dello spogliatoio abbiano preso questo comportamento come una ragazzata pertanto l’appoggio al giocatore ha continuato a esistere senza interruzioni. Le lacrime del giocatore probabilmente hanno un risvolto ancora maggiore rispetto alla tristezza di lasciare questo club. Probabilmente sono anche frutto della consapevolezza di avere rovinato tutto con le sue stesse mani.
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