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Milan: Il lato positivo del cambiare pelle

Bentornato MIlan. Dopo più di due anni i Rossoneri tornano a cavalcare le platee europee seppur dalla porta di servizio, ma lo fanno a passi di danza e con una leggerezza e una sicurezza che non si vedeva da ormai troppo tempo.

E’ pur vero che l’avversario e’ stato modesto ed evidentemente inferiore sul piano tecnico e qualitativo ma, in questo momento, quello che e’ balzato agli occhi di tutti e’ stata la semplicità e la compostezza tecnica con cui gli uomini di Pioli hanno saputo gestire la partita.

Innegabile che Stefano Pioli abbia fatto un eccellente lavoro di valorizzazione e di accrescimento mentale in alcuni giocatori che sembravano ormai indirizzati verso il viale della cessione. Come e’ innegabile che Zlatan sia il valoroso guerriero che quando scende in campo veste i panni del condottiero, guidando e motivando i suoi compagni con la sua forza emotiva e il timore reverenziale che spinge a fare bene ad ogni elemento della squadra.

Con il senno del poi mi viene da pensare che questo e’ ciò che ha visto Rangnick nel momento in cui ha rinunciato all’incarico: una squadra coesa,incastrata ormai quasi alla perfezione e difficile da rimodellare se non con un radicale,nuovo lavoro che avrebbe impiegato altro tempo per plasmarla con il suo modello,seppur vincente,di gioco.Il rischio era quello di perdere tutto ciò che di buono era stato fatto a discapito di un lungo periodo di transizione con risultati modesti. Ralph non e’ uno sprovveduto e la sua decisione lo ha dimostrato.

Ora non ci resta che goderci questo Milan e le sue future imprese che, con alcuni accorgimenti e inserimenti tecnici, potranno riportare finalmente questa squadra nell’Olimpo delle grandi, perché da troppo tempo galleggiano nel limbo della mediocrità e del pressapochismo cronico.

Un plauso a Mister Pioli per la sua compostezza e la sua impeccabile professionalità e un plauso a Maldini che ha saputo dimostrare tenacia nel difendere le sue idee; ha perseverato e ha convinto la dirigenza dell’imprescindibilità di determinate scelte. Quando si dice che anche le montagne si possono muovere si capisce che non e’ solo un modo di dire ma c’e’ chi ci e riuscito davvero.

 

 

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Pubblicato da
Marco Scarano

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