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Milan, la bellezza dei primi quattro minuti | L’editoriale di Mauro Vigna

Milan, una sconfitta che fa davvero molto male. I rossoneri escono dal San Siro con le ossa frantumate. Ma per il tecnico Pioli ci sono alcuni motivi per vedere il bicchiere mezzo pieno

Una manita che fa girare la testa quella presa questa sera dai cugini interisti. Ed il numero cinque si ripete anche per quanto riguarda le sconfitte consecutive nelle stracittadine milanesi. I numeri non mentono, 12 gol subìti ed 1 realizzato. Basterebbe già così, ma andiamo ulteriormente a girare il coltello nella piaga.

Fortunatamente per i tifosi rossoneri, il Milan, da un po’ di anni a questa parte, non perde troppe partite. Altrimenti saremmo costretti, dopo il danno la beffa, ad ascoltare le sempre pacate, fin troppo, parole di Stefano Pioli. Un politically correct che stona dopo cinque pappine.

Eh no, caro Pioli. Sentirsi dire davanti alle telecamere, seppur con le attenuanti delle frasi a caldo, che nei primi quattro minuti la palla l’ha tenuta il Milan…beh, c’è da chiedersi se si è su Scherzi a parte. Oppure sentirsi raccontare che della sonora batosta i primi 70 minuti vanno salvati…c’è l’aggravante della recidiva.

Qualcuno dovrebbe consigliare a Pioli di non presentarsi dopo una sconfitta, o cambiare il copione. Perché, come detto, basta già il danno, per la beffa non siamo preparati. Come qualcuno dovrebbe dire a Pioli che i cambi vanno fatti quando servono, non necessariamente dopo il 70esimo minuto. E a casaccio.

Il buon tarantolato dirimpettaio Inzaghi, accortosi che i suoi avevano la lingua che toccava terra dopo il gol di Leao, è stato lesto a mettere forze fresche. Un triplo cambio che ha riportato la partita come era iniziata, a parte i primi 4 minuti, ossia con l’Inter padrona del gioco. Questa, caro Pioli, è la differenza. Le partite vanno lette ed interpretate, questo purtroppo è un limite del piolismo ad oggi mai superato.

Umiltà, in questi casi serve autocritica. L’anno scorso la squadra non aveva riserve, era troppo corta, verissimo, ma ora che sono arrivati 10 nuovi giocatori, la solfa è la medesima, anzi peggio. Quella di questa sera è stata la stracittadina persa nella maniera peggiore, con gli stessi errori e con la medesima preparazione scialba della gara.

E ancora, caro Pioli, perché mettere Calabria in mezzo al campo, lasciando autostrade senza alcun limite di velocità sulla corsia di destra? Perché costringere un giocatore, che proprio un fulmine di guerra non è, a giocare in un ruolo non suo, quando servirebbe come il pane un po’ di copertura sulle corsie esterne? Mistero

Non so cosa si siano detti dopo la partita, ma la presenza nello spogliatoio della dirigenza del Milan è un segnale che troppe cose non sono andate, a parte i primi quattro minuti. Ma non diciamolo più, altrimenti rischiamo che diventi più virale di una barzelletta del compianto Gino Bramieri.

Aggiornato al 17/09/2023 1:29

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Pubblicato da
Mauro Vigna
Tag: Milan

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