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Milan, le vedove di Pioli e le critiche a Fonseca: l’editoriale di Vigna Mauro
Milan, gli uomini di Fonseca non sono andati oltre il pareggio contro il Torino. Apriti cielo! Ma quindi è tutto come la passata stagione?
Il Milan esce dalle mura amiche del San Siro con le orecchie basse ed il bicchiere mezzo vuoto. Le aspettative erano sicuramente altre, ma i complimenti ad un Torino messo ottimamente in campo da Vanoli e col giusto carattere, è d’obbligo vengano fatti.
Ma veniamo ai nostri ed alle critiche copiose che ho più o meno letto e ascoltato su ogni canale presente sul web, pochissimi esclusi. Tornate a piangere le vedove di Pioli secondo le quali la colpa non era del tecnico parmense e secondo le quali Fonseca non vedrà alcun panettone a Natale.
Orbene, la mia posizione su Fonseca è notoria. Lo considero un buon tecnico, né più e né meno, di quelli preparati senza dubbio, ma senza l’estro e il colpo di genio di alcuni altri. Detto questo, lungi da me avanzargli critiche per la gara di ieri sera. Poteva forse fare meglio mandando in campo un undici migliore? Forse…ma i cambi sono stati giusti, azzeccati e soprattutto calcolati. Segnale che la partita è stata letta bene.
Non vuole nemmeno essere un’aspra critica alla dirigenza, anche se colpe in questo momento ne ha più di Fonseca. Ibrahimovic ha infatti dichiarato di avere seguito e scelto i nuovi rinforzi ancora prima di scegliere il tecnico, e questo lo sappiamo, visto che i discorsi erano bene avviati con Antonio Conte. Ma quindi perché non chiudere prima? Perché non mettere a disposizione di Fonseca un undici il più possibile titolare?
E invece sulla destra abbiamo nuovamente visto la sciagura Calabria, in centro il re dell’horror Thiaw, una mediana inconsistente e in attacco Jovic il quale ha ormai fatto capire che là davanti fatica a stare solo. Sono certo che coi rinforzi estivi il Milan avrebbe surclassato l’ottimo Torino, ma l’eccessivo ritardo nel chiudere le operazioni hanno precluso la possibilità di vedere il vero organico. Errore molto grave, a mio parere. Sicuramente più grave delle scelte (obbligate) di Fonseca.
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Milan, sono del partito del “Leao è così”: l’editoriale di Mauro Vigna
Milan, Leao sì Leao no. Sembra una canzone degli Elio e le storie tese, ma c’è molto di più. Un giocatore che divide costantemente i tifosi rossoneri.
Ho cambiato una decina di volte l’opinione su Rafael Leao. Sono andato dal brocco di qualche anno fa, al fenomeno durante l’anno dello scudetto nel quale è stato (giustamente) premiato come miglior giocatore della stagione.
Ma quindi cos’é Leao? Un brocco o un fenomeno? Certe volte a rimanere sulla via di mezzo non si fa peccato e nemmeno si sbaglia. Ecco, io sono del partito del “Leao è così”. Croce e delizia.
N0n chiedetegli di difendere, lo ha mai fatto e mai lo farà. Non chiedetegli di essere spietato sotto porta, non lo è e mai lo sarà. Non chiedetegli di prendere la squadra sottobraccio, non è un leader e mai lo sarà.
Ma ad oggi è il più forte in rosa, colui che può stare a ciondolare 89 minuti e fare la giocata vincente al 90’ con disarmante facilità. Ho ancora davanti agli occhi l’azione contro il M0nza durante la quale ha saltato gran parte dei brianzoli salvo poi calciare in bocca al portiere. Appunto, non chiedetegli freddezza, vi deluderà.
Il Milan ha due scelte, venderlo se non è contento, oppure tenerlo con pregi e difetti. Gestirlo in questa maniera non serve a nulla. La panchina servirà a tirar fuori il fuoco dentro? La risposta è no. Leao è così. O lo si prende per quello che è, o lo si vende. Non è un top player e mai lo sarà, ma in questo Milan fa ancora la sua porca figura.
Spiace dirlo, ma Fonseca ci ha capito nulla. Il tecnico non sa leggere Leao, non ne comprende la lingua, anche se è della stessa nazionalità, cerca di combattere una guerra persa in partenza. Quindi perché inimicarsi il giocatore e parte della dirigenza? Su questo aveva visto lungo, molto lungo, Stefano Pioli il quale non era felice di Leao, ma se lo faceva andare bene, lo idolatrava davanti ai microfoni e lo accarezzava a Milanello. Così si fa coi non campioni dotati di buon talento.
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Disastro Valencia, la UEFA stabilisce il minuto di silenzio
La UEFA ha disposto un minuto di silenzio, durante tutte le partite delle competizioni in memoria delle vittime delle alluvioni di Valencia.
Nei giorni scorsi la Spagna, e in particolare e nello specifico Valencia e la Communitat Valenciana, sono state stravolte dall’impatto del maltempo che ha causato un’alluvione capace di procurare centinaia e centinaia di morti. Ancora il conteggio delle vittime va avanti, il calcio nazionale si è fermato in alcuni momenti ma le competizioni europee procederanno normalmente.
Come riportato da un agenzia Ansa la UEFA, in ogni caso, ha fatto sapere che nelle partite delle competizioni per club (Champions League, Europa League, Conference League) di questa settimana sarà osservato un minuto di silenzio, in memoria delle vittime causate dalle disastrose inondazioni nella zona di Valencia e della Communitat Valenciana.
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Manchester United, si punta su un fuoriclasse di Serie A
Il nuovo allenatore del Manchester United, Ruben Amorim, sta puntando a un grande colpo di mercato. E guarda con interesse in Serie A.
Si prospetta all’orizzonte un duello di mercato con la rivale Liverpool. L’obiettivo? Lo stesso, ottimo, attaccante.
D’altronde, quando Ruben Amorim è stato ufficialmente annunciato come successore di Erik ten Hag, assumendo la guida dei Red Devils, ha espresso da subito il suo primo desiderio di calciomercato.
Desiderio che risponde al nome di Khvicha Kvaratskhelia. L’ala del Napoli sarebbe l’esterno ideale per rafforzare la squadra, in quanto dotato di un “talento speciale” in grado di accendere l’Old Trafford.
Manchester United, operazione Kvara
Stando a quanto riportato da Ekrem Konur su X, il Napoli avrebbe fissato un prezzo di 90 milioni di sterline per il nazionale georgiano, ma Amorim non si cura del fattore economico: per lui rappresenta il sostituito ideale del poco convincente Antony (Matheus dos Santos).
Kvaratskhelia è sotto contratto con il Napoli fino al 2027, e il club di Antonio Conte intende prolungare ulteriormente il suo contratto con un accordo a lungo termine.
Le trattative con il club partenopeo sono attualmente in stallo, poiché il giocatore vuole inserire nel suo contratto una clausola rescissoria accessibile, e il Napoli non sembra cedere su questo punto. Lo stallo permetterebbe al Manchester United di concludere un accordo con il giocatore.
La concorrenza con il Liverpool
Stando a quanto riportato da TEAMtalk, per ingaggiare l’attaccante georgiano lo United deve affrontare la concorrenza del Liverpool, che lo considera un sostituto valido per sostituto di Mohamed Salah.
Il contratto del 32enne Salah è in scadenza a fine stagione e alcune fonti confermano che è improbabile che rinnovi con il club inglese, considerate le pressioni ricevuta da alcuni club della Saudi Pro League.
Kvaratskhelia è una delle opzioni valutate, ma attualmente le tre principali alternative del Liverpool sarebbero Karim Adeyemi del Borussia Dortmund, Leroy Sané del Bayern Monaco e Takefusa Kubo della Real Sociedad.
Si tratta di tre opzioni che sono tutte più a buon mercato rispetto a Kvaratskhelia: in particolare Sané che potrebbe diventare disponibile a parametro zero la prossima estate se non rinnova con il Bayern.
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