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Milan, Leao bocciato alla maturità: a svoltare è stato il gruppo
Milan, all’indomani della gara contro l’Udinese sono diversi i pensieri e le considerazioni da fare. Discorso a parte per Rafael Leao.
Il Milan esce dal campo sempre complicato di Udine coi tre punti in saccoccia dopo una gara caratterizzata dai soliti alti e bassi, dai soliti cretini mai puniti e che col calcio c’entrano ben poco e dalle solite consapevolezze.
Una vittoria che probabilmente un mese fa non sarebbe arrivata. Al netto della miriade di infortuni che tuttora sta falcidiando i rossoneri, a svoltare è stato il gruppo e si vede. Uno per tutti e tutti per uno, uno spogliatoio finalmente coeso che va verso la stessa direzione, i dissapori con Stefano Pioli che in parte sono stati superati perché nel calcio esiste una formula magica. Ve la svelo: si chiama vittoria. Eh sì, perché vincere aiuta a vincere. Sembra una banalità, ma è la quintessenza di uno spogliatoio.
Tutto bello quindi? La risposta è ni. Continuo ad essere dell’idea che al Milan serva uno step in più, un upgrade in certe zone del campo ed uno specifico sulla panchina. Festeggiamo la vittoria, ma il ciclo di Pioli è terminato e questa è una consapevolezza ormai metabolizzata dai giocatori e dal tecnico stesso. In estate si passerà oltre, si andrà probabilmente a fare lo step di crescita con Antonio Conte.
E parlando di crescita non posso non citare uno che ha rimediato una sonora bocciatura all’esame di maturità. Eppure aveva studiato molto Rafael Leao, mi viene quasi da definire inspiegabile l’involuzione di questi ultimi mesi. Un giocatore sulla cui testa pende una clausola rescissoria da 175 milioni non può ridursi a tre misere reti in stagione. Non può camminare in campo, così come non può non essere mai pericoloso. Pioli ieri ha dichiarato nel post gara che siamo noi che ci aspettiamo da Leao sempre la giocata, ma c’è anche una via di mezzo, no? Il niente non è contemplato.
Lo potremmo capire da Okafor il quale è stato spesso infortunato, arriva da un altro campionato, ma lo stesso esterno svizzero ha segnato più di Leao. Così come Jovic sul quale nessuno avrebbe scommesso un centesimo trovato in terra. La gestione di Pioli, anche in questo caso, è errata. Con Leao non serve più la carota, ma il bastone.
Dove può arrivare ora questo Milan? Difficile dirlo, nel frattempo il terzo posto è blindato, cosa non scontata. Come detto, il gruppo ha ripreso a… fare gruppo, quindi sulla carta il girone di ritorno appare più confortante rispetto all’andata. Se poi cesseranno finalmente gli infortuni e Leao si ricorderà di essersi avvicinato a diventare un top player, beh…allora ne vedremo delle belle. Aspettando qualche passo falso da Inter e Juventus.
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DAZN lancia una nuova offerta: ecco il listino prezzi
DAZN ha lanciato una nuova promozione per la ripartenza della corsa al titolo in Serie A, dedicata a tutti i nuovi clienti: ecco quanto si risparmia.
La Serie A con un maxi sconto per tre mesi o a 100 euro in meno per un anno intero per tutti i nuovi clienti. In vista del Black Friday, la piattaforma di sport in streaming DAZN – che detiene i diritti tv di tutte le partite del campionato fino al termine della stagione 2028/29 – ha deciso di lanciare una promozione per tutti i nuovi clienti che fossero interessati a seguire la lotta al titolo di Campione d’Italia nella stagione 2024/25, pronta a ripartire dopo la sosta per le Nazionali.
DAZN, ecco il listino con le nuove offerte
La promozione è valida non soltanto per chi decide di abbonarsi con vincolo annuale, ma anche per le altre soluzioni di abbonamento.
- Per chi sceglie il pagamento mensile, con la possibilità di svincolarsi dalla sottoscrizione, il prezzo mensile sarà pari a 19,90 euro al mese e crescerà a 44,99 euro al mese una volta scaduti i tre mesi;
- Per chi sceglie il pagamento annuale in soluzione unica, il prezzo sarà pari a 259 euro, con ben 100 euro di sconto rispetto al prezzo di listino di 359 euro.
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Ultim’ora Milan, illegittimo il licenziamento per giusta causa: Boban vince in Cassazione
Ultim’ora Milan, è arrivata la sentenza definitiva della Cassazione in merito alla causa tra Boban e il club di Via Aldo Rossi. Qui di seguito andiamo a leggerne i dettagli.
Nemmeno un anno è durata la sua esperienza da Chief Football Officer, precisamente da giugno 2019 a marzo 2020. Ci riferiamo ovviamente a Zvonimir Boban il quale è stato di conseguenza licenziato per giusta causa.
Boban aveva infatti attaccato Ivan Gazidis reo di avere chiuso con Ralf Rangnick senza aver chiesto la sua opinione in merito. Un fatto grave in seguito al quale il croato ha avviato una causa legale contro l’AC Milan vincendo in primo grado al Tribunale di Milano ed in seguito, notizia recente, anche in Cassazione.
Illegittimo il licenziamento per giusta causa prtanto il club rossonero sarà costretto a pagare un risarcimento di 5,37 milioni di euro.
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Giulini: “Il momento più doloroso? La retrocessione del 2022”
Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, è tornato a parlare dell’amara retrocessione del suo club nel 2022 e di un suo ricordo su Gigi Riva.
Il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, è stato ospite del programma Goal Economy, in onda sulla radio ufficiale della Serie A. Il numero uno del club sardo ha parlato della squadra, del passato, del campionato italiano, e del ricordo di Gigi Riva. Di seguito le sue dichiarazioni
Giulini, il pensiero su Riva
“Ebbi il privilegio di fare una lunghissima chiacchierata con Gigi Riva, un onore per pochi. Dalle parole e dagli sguardi di Gigi percepii realmente quello che avevo letto e ascoltato dai racconti degli altri, avevo appreso da lui cosa rappresenta il Cagliari per i cagliaritani e i sardi. Inizialmente mi mise in guardia dalla forte responsabilità che avrei dovuto assumermi, ma poi è iniziata questa lunga avventura”.
Sulla retrocessione del 2022
“I miei anni e quelli di Cellino, sommati, mettono insieme buona parte degli anni di Serie A che il Cagliari annovera nella sua storia. Il momento più doloroso di questo decennio è sicuramente la retrocessione di Venezia nel 2022, al termine di una stagione dove ci portavamo dietro parecchi errori: non riuscimmo a vincere quella partita, sulla carta scontata, cosa che probabilmente con uno spogliatoio sano e una preparazione adeguata avremmo fatto. Scoppiò la contestazione, fu una retrocessione sanguinosa. Di momenti indimenticabili ce ne sono tanti, direi sicuramente la prima promozione dalla Serie B, perché a tutti coloro che fanno calcio e lo seguono piace vincere al di là della categoria: ricordo il gol di Sau in rovesciata a Vercelli per farci vincere il campionato davanti al Crotone di Juric. E poi altri due capitoli recenti: l’altra promozione a Bari nel 2023 in uno stadio già festante, all’ultimo secondo con il gol di Pavoletti, la nostra resurrezione completata, poi la salvezza della scorsa stagione a Reggio Emilia. Qualche giorno prima della partita decisiva per la salvezza, mister Ranieri – che è stato fondamentale per quella resurrezione – mi disse che ormai gli pesava tanto fare avanti e indietro da Roma e che sperava di chiudere la sua carriera nei club con una salvezza. Furono giorni difficili da gestire perché solo io e lui sapevamo che ci saremmo salutati, c’era molta ansia e per fortuna tutto andò bene. Il suo ritorno in panchina nella sua Roma è assolutamente comprensibile”.
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