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Milan: mai così male da 78 anni
E’ un Milan disastrato quello che domenica sera è uscito dal San Siro con l’ennesima sconfitta sul groppone. Lo sconforto si vede negli occhi dei calciatori che nonostante una discreta prestazione generale vengono nuovamente battuti, si vede negli occhi del tecnico Stefano Pioli che prova a vincerla in tutti i modi con grinta e carattere, ma invano, e si vede negli occhi dei tifosi sempre più delusi da un periodo che ormai dura anni dove i trofei vinti sono stati praticamente nulli, le arrabbiature molte ed il futuro incerto.
Per trovare un avvio di stagione più disastroso rispetto a quello attuale bisogna risalire addirittura agli anni 1941-1942 quando la squadra in 11 gare riuscì ad uscire battuta in 7 occasioni. Il rischio di fare addirittura peggio è molto concreto, il Milan dovrà infatti affrontare Juve e Napoli e se il gioco sarà quello visto sinora, difficilmente si riuscirà a fare risultato.
Si lavora sulla testa
Uno dei motivi principali di un avvio così sottotono ritengo sia imputabile alla mentalità o meglio, alla mancanza della stessa. Lo scorso anno sotto la guida del tecnico Gattuso si era trovata un’alchimia difficilmente ripetibile, per questo ritengo che averlo costretto alle dimissioni sia stato un errore. Giampaolo prima e Pioli adesso non sono riusciti a lavorare correttamente sulla testa ed i risultati si vedono in campo quando scendono 11 giocatori del tutto spauriti e la paura porta a sbagliare. I ripetuti errori in fase difensiva, lo scorso anno baluardo impenetrabile della squadra, dimostrano quanto sostengo, vedere un giocatore come Calabria sbagliare una quantità inenarrabile di palloni durante una partita è sinonimo di poca tranquillità, unita senz’altro ad una tecnica non eccelsa.
Mancano giocatori d’esperienza
Puntare sui giovani è sempre un progetto sfidante, coinvolgente, ma al tempo stesso molto pericoloso, soprattutto se si vuole tornare a vincere in tempi brevi senza lasciare la possibilità di crescere come dovrebbero. Serve sicuramente aggiungere esperienza, che sia Ibrahimovic o qualche profilo economicamente più abbordabile, l’importante è inserire uno o due innesti in grado di farsi sentire in campo e soprattutto nello spogliatoio. Ritengo che nel mercato invernale di riparazione Boban e Maldini sapranno intervenire in tal senso, i nomi che circolano sono molti, alcuni altisonanti, fatto sta che la dirigenza dovrà essere brava ed accorta nello scegliere dei profili sostenibili come monte ingaggi ed al tempo stesso in grado di far ripartire la squadra nel più breve tempo possibile, ideale la scelta di giocatori che magari hanno già militato nella serie A.
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Lazio | Shock Dia, dal Senegal: “Ha la malaria”
Un imprevisto ha colpito la nazionale senegalese: l’attaccante della Lazio Boulaye Dia non potrà prendere parte alla partita contro il Burkina Faso a causa di un attacco di malaria.
La notizia è stata confermata dalla Federazione Senegale di Calcio (FSF) e dall’APS – Senegal.
Il giocatore della Lazio, Dia ha avuto i primi sintomi il giorno della partenza per Bamako, e per questa ragione è rimasto a Dakar, dove ha iniziato le cure sotto la supervisione dei medici della nazionale.
Anche Lamine Camara, centrocampista della squadra, non potrà scendere in campo a causa di un problema agli adduttori emerso nelle ultime sessioni di allenamento. Entrambi i giocatori saranno seguiti attentamente dallo staff medico, che monitorerà la loro condizione per valutare tempi e modalità di recupero.
Questa doppia assenza rappresenta una perdita significativa per il Senegal, impegnato in un’importante sfida internazionale, e ha destato preoccupazione sia tra i tifosi sia all’interno dello staff tecnico.
Questa la nota della FSF:
“La Federcalcio senegalese (FSF) informa il pubblico che i giocatori Boulaye Dia e Lamine Camara saranno ritirati dalla partita Burkina Faso-Senegal di giovedì 14 novembre 2024. Boulaye Dia ha avuto un attacco di malaria il giorno della partenza per Bamako, motivo per cui è rimasto a Dakar per continuare le cure. Per quanto riguarda Lamine Camara, negli ultimi due allenamenti ha avvertito dolori agli adduttori.I medici della Nazionale seguono con attenzione l’evolversi dello stato di salute dei due giocatori”.
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Fiorentina, Shpendi obiettivo concreto: i dettagli della trattativa
La Fiorentina è interessata a Cristian Shpendi, attaccante albanese classe 2003 del Cesena. Potrebbe essere lui la scelta come vice di Moise Kean.
La Fiorentina di Raffaele Palladino attualmente staziona al secondo posto in classifica, dopo un complicato inizio di stagione il tecnico partenopeo sembra aver trovato la quadra con il 4-2-3-1. Moise Kean senza alcun dubbio è il bomber della squadra in maglia viola, già 8 gol segnati in Serie A (11 considerando tutte le competizioni), meglio nella massima serie ha fatto solo il connazionale Mateo Retegui (11 gol).
Guardando la rosa della Fiorentina però c’è una grave mancanza, ovvero quella di un vice Kean, Christian Kouamé in questi mesi ha cercato di fare le sue veci con scarsi risultati avendo delle caratteristiche molto diverse dal centravanti italiano. Per questo motivo, la dirigenza della Fiorentina, si sta già muovendo in vista del mercato di gennaio anche se non sarà semplice trovare una prima punta in grado di garantire lo stesso rendimento di Kean. Tra gli indiziati per andare a ricoprire il ruolo di punta, alternandosi con l’ex Juventus, spunta il nome di Cristian Shpendi del Cesena.
Fiorentina, i dettagli della trattiva per Shpendi
Come riportato da FirenzeViola il Cesena valuta Shpendi qualcosa come 15 milioni di euro, soprattutto in virtù di una stagione iniziata alla grande: il giocatore ha già segnato 10 gol tra campionato e Coppa Italia. Motivo per cui sarebbe più complicato provare a strapparlo ai bianconeri a gennaio. Ma non se l’accordo prevedesse un suo arrivo a Firenze a giugno. Il tutto combacerebbe con la volontà della Fiorentina di arruolare un centravanti più giovane ma ugualmente pronto a far parte di un progetto in crescita e sempre più ambizioso. Raffaele Palladino ne sarebbe entusiasta. I buoni rapporti tra la Fiorentina e il suo agente Fali Ramadani possono facilitare il tutto.
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Juventus, il documentario su Fagioli approda su Amazon Prime
“Fragile – La storia di Nicolò Fagioli” è un documentario prodotto da Juventus Creator Lab e sarà disponibile in esclusiva su Prime Video dal 26 novembre in Italia e nei territori anglofoni, ispanofoni e lusofoni.
Presentato per la prima volta durante l’81esima Mostra del Cinema di Venezia, questo film esplora un capitolo significativo della vita del giovane centrocampista della Juventus, focalizzandosi sulla sua recente squalifica e sul percorso di ritorno in campo.
La Juventus descrive questo documentario come un racconto onesto e profondo, che evita sensazionalismi per concentrarsi sull’umanità di Fagioli, un ragazzo che ha affrontato momenti difficili dovuti alle scommesse, alla squalifica e all’attenzione mediatica.
“Fragile” mette in luce il valore delle fragilità umane e l’importanza della resilienza. Attraverso questa narrazione, Fagioli non solo emerge come un calciatore, ma come un giovane che lotta per crescere e per costruire la propria carriera nonostante le avversità.
Con “Fragile”, Juventus Creator Lab continua la collaborazione con Prime Video, che ha già portato alla realizzazione di altri contenuti esclusivi come “Federico Chiesa: Back on Track” e “Giampaolo Sgura in Black & White”.
Queste produzioni originali testimoniano l’impegno della Juventus nel raccontare storie autentiche e coinvolgenti, che vadano oltre il campo di gioco e mostrino la complessità e l’evoluzione dei loro giocatori.
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