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Milan – Manchester United: una sfida d’altri tempi

Ringraziamo: Scritti da un ex collaboratore Stefano Sconamila.

15 Maggio 1969. Grazie a delle autentiche prodezze del Ragno Nero, il  Milan eliminò il Manchester United di George Best volando in finale di Coppa dei Campioni.

 Giovedì 11 e 18 Marzo il Milan affronterà negli ottavi di finale di Champions League, il Manchester United. Le due squadre si sono affrontate 10 volte nelle gare ufficiali e sempre in Coppa dei Campioni/Champions League, con 5 vittorie per parte senza quindi mai pareggiare.

Prima volta quindi per ambedue le formazioni in Europa League. L’ultimo successo dei rossoneri, giocato a San Siro, risale al 2 Maggio 2007 e quella gara si potrebbe riassumere con le parole “partita perfetta”.

L’ultimo scontro tra le due squadre, risalente al 2010, ha visto invece prevalere nettamente il Manchester all’Old Trafford. Una sfida affascinante che riporta alla mente degli amatori una partita in particolare. Una partita indimenticabile, che ancora viene trasmessa, a riprova che fu una partita incredibilmente bella e avvincente.

Una partita che valeva la semifinale di ritorno della Coppa dei Campioni stagione 1968/1969, contro i campioni d’Europa in carica.

L’andata la vinse il Milan, in casa, per 2-0 (reti di Sormani e Hamrin). Ma sappiamo bene che in quei tempi le squadre del Regno Unito erano fortissime, soprattutto tra le mura amiche. E infatti il ritorno, giocato all’Old Trafford il 15 Maggio 1969, fu un’autentica bolgia, rispettando perfettamente le attese.

Mister Busby poteva contare su una squadra incredibile: Bobby Charlton, Denis Law e soprattutto George Best. Cos’altro aggiungere?… Paròn Rocco dal canto suo, oppose il “solito “ Milan con con Cudicini in porta, Malatrasi, Anquilletti, Schnellinger, Rosato e Maldera come pilastri difensivi, l’infaticabile Lodetti in mediana, “uccellino” Hamrin laterale con compiti offensivi, Sormani e “Pierino la peste” Prati di punta e Rivera in cabina di regia come faro della squadra.

Il Ragno Nero che prendeva tutto!

La partita, che si giocò sotto una pioggia battente per tutti i 90 minuti in un Old Trafford esaurito, fu come da pronostico molto dura.

Gli inglesi (per l’occasione in maglia bianca) come da tradizione, attaccarono da subito e per tutta la partita. Cudicini, vestito completamente di nero, iniziò il suo show non facendosi sfuggire nemmeno un cross degli inglesi e togliendo palloni dalla porta che sembravano impossibili da parare: all’incrocio, a fil di palo… Niente, chiudeva ogni varco!

Da quel giorno, grazie alla partita superlativa che fece, gli fu dato l’appellativo di “Black Spider” (Ragno Nero), denominazione già appartenuta al più grande dei portieri: Lev Jašin.

Ma non era ancora finita! George Best, svogliato per circa un’ora, si svegliò all’improvviso al minuto 70, e con una splendida serpentina tra i difensori del Milan, servì un pallone a Charlton (il migliore in campo) che con tiro secco portò in vantaggio i Red Devils.

Milan ancora qualificato grazie al 2-0 dell’andata, ma con ancora 20 minuti da giocare.

Cudicini colpito in testa da un rotolo di piombo

Le prodezze del portiere 33enne di Trieste scatenarono l’ira dei tifosi inglesi che dagli spalti lanciarono di tutto verso l’estremo difensore milanista, che fu colpito in testa perfino da un rotolo di piombo, lasciandolo steso a terra.

Immediato l’intervento dell’allora medico sociale Giovanbattista Monti che oltre alle cure del caso, disse a Cudicini: “Fabio, in panchina c’è un ragazzino di 18 anni…” (Vecchi – NdR). Cudicini rispose: “Ce la faccio” e malgrado un trauma cranico rilevante, rimase al suo posto e continuò la partita.

Poche chiacchiere, quello sì che era vero calcio. Accadesse oggi, oltre alle urla disumane del giocatore colpito e magari fintamente esanime nel rettangolo di gioco, se ne parlerebbe per mesi!

Cudicini a terra colpito da un rotolo di piombo

L’assedio finale

Il Manchester continuò ad attaccare in cerca del gol che lo avrebbero portato ai supplementari, ma in un’azione successiva, a Cudicini battuto, Santin salvò il Milan dalla seconda rete con un intervento di tacco sulla linea di porta con la palla ormai destinata in fondo al sacco, che ancora oggi quando lo rivedo, non riesco a capire come abbia fatto!

Gli inglesi protestarono in maniera veemente contro l’arbitro che in maniera inflessibile, fece proseguire. Sembrava di rivivere lo storico e memorabile film di John Ford con John Wayne e Henry Fonda: “Il massacro di Fort Apache”, con la differenza che il Milan ha retto fino al 90° minuto, conquistando la qualificazione alla finale di Coppa dei Campioni che poi avrebbe vinto contro l’Ajax di Cruijff per 4-1, salendo quindi sul tetto d’Europa.

Al fischio finale, i giocatori del Manchester United fecero un corridoio di due file attraverso il quale passarono i giocatori milanisti che tornavano negli spogliatoi, applauditi dagli inglesi.

Uno spettacolo di sportività dopo una partita di grande calcio, che metteva a confronto due modi di interpretarlo. Partita dura, affascinante, ricca di emozioni dal 1° al 90° minuto, riassunta col termine “memorabile”.

Il miracoloso salvataggio di Santin sulla linea di porta

Coincidenze

Il Milan questa stagione in Europa League, ha affrontato tra le altre: Celtic, Lille, Stella Rossa e a breve il Manchester United. Sono le stesse squadre che affrontò 14 anni fa, nel 2007 in Champions League. E sappiamo tutti come andò a finire.

Ringraziamo: Scritti da un ex collaboratore Stefano Sconamila.

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Pubblicato da
Mauro Vigna
Tag: MilanP

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