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Milan: Montolivo reintegrato, Leonardo al corso da ds
Lo strano caso di Riccardo Montolivo sta vivendo una ulteriore evoluzione, una sorta di secondo tempo dagli aspetti decisamente insoliti. Nel mese di luglio, nonostante gli applausi calorosi dei tifosi alla ripresa degli allenamenti, era quasi certo un suo addio essendo finito ai margini del progetto tecnico del Milan.
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Il caso di Montolivo
Società ed agenti del calciatore si erano messi a tavolino per studiare una soluzione che potesse soddisfare entrambi tenendo ben conto dell’età del calciatore e dell’attuale ingaggio che sappiamo essere di 2,5 milioni, quanto Calhanoglu e più di Bonaventura, tanto per intenderci.
L’attuale contratto scadrà nel 2019. Numerose le squadre che si erano fatte avanti, il Parma è stata una di quelle, o quantomeno che avevano sondato il terreno, ma le avances erano state tutte respinte dal diretto interessato convinto ancora di poter essere d’aiuto nonostante la sua posizione fosse insidiata da Biglia e dal nuovo arrivo Bakayoko.
Nell’ultimo anno il 33enne ex capitano si è visto decadere tutte le posizioni gerarchiche che ricopriva nel club, prima gli è stata tolta la fascia dal braccio poi gli è stato chiesto di accomodarsi in panchina preferendogli Lucas Biglia. Ha dovuto successivamente giocarsi il posto con l’emergente Locatelli fino ad arrivare a pochi mesi fa quando il Milan gli aveva praticamente fatto capire che per lui non c’era più posto.
Gattuso inserisce Montolivo nella lista UEFA
Ma da pochi giorni lo scenario ha preso una piega diversa. Mister Gattuso ha inviato un segnale chiaro e preciso inserendo di fatto il centrocampista nella lista per l’Europa League sorprendendo un po’ tutti gli addetti ai lavori. Il calciatore attualmente non potrà calcare il manto erboso per problemi al polpaccio, ma Gattuso sta fortemente aspettando la sua completa guarigione.
Questa inaspettata decisione di mister e società potrebbe essere rappresentata dal fatto che ci si è accorti che l’attuale centrocampo milanista è sì molto fisico, ma ha ben poco cervello, poca qualità e difetta dell’uomo che possa fare l’ultimo passaggio è l’unico in grado di farlo è Biglia, ma non si può chiedere all’argentino che giochi tutte le partite di campionato e di coppa considerati anche i suoi ultimi problemi fisici, l’età e le sue ultime altalenanti prestazioni, malissimo contro il Napoli, bene contro la Roma.
A seguito della partenza, forse avventata, di Locatelli ci vuole qualcuno che a centrocampo sappia mettere ordine e Montolivo è sicuramente uno di quelli senza tralasciare il grande impegno e la grande dedizione che mette sia in campo che in ogni allenamento con un comportamento sempre esemplare e ben sappiamo quanta importanza dia Gattuso a queste cose. La nuova società in più occasioni ha ribadito che al Milan servono calciatori che abbiano un forte senso di appartenenza alla squadra e vendere ora Montolivo poteva apparire come una sorta di distonìa di non poco conto.
Leo al corso di ds
Per quanto riguarda invece la dirigenza del Milan è notizia di questi giorni che Leonardo è stato ammesso al corso di Direttore Sportivo, la Figc ha diramato l’elenco degli allievi tra cui spiccano nomi illustri tra i quali Rolando Bianchi, Morgan De Sanctis e l’ex milanista Antonio Cassano che però sembra non voler partecipare avendo intenzione di tornare a giocare.
Il ruolo di Direttore Sportivo è quanto mai importante è strategico nelle società di calcio, anche detto team manager, è la figura professionale che dirige una compagine sportiva, decidendone strategie, assetti ed obiettivi. Leonardo al Milan sta già svolgendo analoghi incarichi, supportato in tutto da Paolo Maldini, ma tra poco questo suo attuale ruolo potrebbe essere ufficializzato.
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Milan, un problema chiamato Thiaw: Gabbia la soluzione | E attenzione a Tomori
Milan, la coperta rossonera dal punto di vista della difesa è senza dubbio molto corta. Vediamo qui di seguito lo stato dell’arte degli uomini a disposizione di Paulo Fonseca.
Il Milan si appresta ad affrontare un vero e proprio tour de force che inizierà domani sera contro il Liverpool per arrivare al derby di domenica sera contro l’Inter.
Sempre fuori uso Malick Thiaw, attualmente infortunato e con un morale che rasenta il terreno. Il tedesco infatti è finito al livello più basso delle gerarchie di Paulo Fonseca e recuperarlo non sarà di certo semplice. Più probabile invece una cessione in prestito a gennaio solo ed esclusivamente se si riuscirà a mettere mano su un altro difensore centrale nello stesso periodo.
Una garanzia è invece rappresentata da Matteo Gabbia il quale anche durante la gara contro il Venezia è risultato uno dei migliori in campo sfiorando il gol assegnato poi a Fofana. Il centrale italiano potrebbe addirittura scalzare Fikayo Tomori il quale ha deluso nelle sue ultime apparizioni.
Il centrale inglese, peraltro non impegnato con la Nazionale, è stato escluso da Fonseca. Una sorta di bocciatura che potrebbe essergli utile per ricaricare le batterie e soprattutto riprendersi la titolarità.
Ad oggi, l’unica certezza è rappresentata da Pavlovic, una vera e propria diga difficilmente valicabile. Un acquisto azzeccatissimo dalla dirigenza rossonera.
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Caso FIFA-Diarra, rescissione e contratti: cosa significa la sentenza della Ue
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul caso Diarra, incentrata sulla compatibilità delle regole FIFA relative ai trasferimenti dei giocatori con il diritto comunitario, introduce importanti novità.
In particolare, la Corte ha esaminato le disposizioni del “Regolamento sullo Status e il Trasferimento dei Giocatori” (RSTP) della FIFA che riguardano la responsabilità solidale dei nuovi club in caso di risoluzione del contratto di un giocatore senza giusta causa e le sanzioni sportive associate.
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Principali punti della sentenza:
1. Libertà di circolazione dei lavoratori: La Corte ha stabilito che le norme FIFA in questione costituiscono un ostacolo alla libertà di circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea. In particolare, la regola che obbliga il nuovo club a rispondere in solido delle indennità dovute dal giocatore al precedente club rappresenta un freno per i club che potrebbero voler ingaggiare giocatori da altri Stati membri, creando rischi giuridici e finanziari rilevanti.
2. Proporzionalità delle sanzioni: Le sanzioni imposte ai nuovi club, inclusi il divieto di tesserare nuovi giocatori e l’obbligo di versare l’indennità, sono ritenute sproporzionate rispetto all’obiettivo legittimo di garantire la regolarità delle competizioni. Inoltre, la Corte ha sottolineato che i criteri di calcolo delle indennità tendono più a proteggere gli interessi finanziari dei club che a preservare la stabilità competitiva.
3. Contrasto con le regole della concorrenza: Le regole del RSTP limitano la concorrenza transfrontaliera tra club per il reclutamento dei giocatori, in quanto impongono restrizioni permanenti che possono dissuadere i club dall’ingaggiare giocatori già sotto contratto con altre società.
Implicazioni della sentenza
La decisione della Corte non abolisce il sistema di trasferimenti o consente ai giocatori di rescindere i contratti senza conseguenze. Tuttavia, stabilisce che le norme attuali della FIFA, che impongono responsabilità solidali e sanzioni sportive senza considerare le specifiche circostanze di ogni caso, eccedono quanto necessario per garantire la regolarità delle competizioni. I giocatori possono trasferirsi anche in presenza di una controversia contrattuale, ma il club precedente ha comunque il diritto di fare causa per ottenere un risarcimento.
Commenti:
Secondo il legale di FIFPro (il sindacato internazionale dei calciatori), Pieter Paepe, la sentenza rappresenta una svolta nel mercato dei trasferimenti, mettendo in discussione le basi economiche delle attuali regole. Emilio Garcia, responsabile legale della FIFA, ha sottolineato che i principi fondamentali del sistema dei trasferimenti rimangono validi, ma che la FIFA continuerà a lavorare per garantire stabilità e integrità nelle competizioni.
Questa sentenza potrebbe avere un impatto significativo sul futuro delle controversie contrattuali nel calcio, aprendo la strada a una maggiore libertà di movimento per i calciatori, pur mantenendo un quadro di regole che tutelino i club.
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Milan, nessuna bocciatura per Pavlovic: l’idea di Fonseca
Milan, quarta panchina consecutiva per il neo acquisto rossonero. Tuttavia non è da intendersi come una bocciatura, i dettagli.
Era stato un ottimo esordio quello di Pavlovic, eppure adesso il serbo è da quattro gare che si accomoda in panchina.
Una bocciatura da parte di Fonseca? Il motivo è uno solo, l’esplosione di Matteo Gabbia, neo convocato in Nazionale, costringe di fatto il tecnico portoghese a schierare chi in questo momento appare più in forma.
Siamo infatti certi che il difensore serbo avrà le sue occasioni. La dirigenza rossonera, nonché l’allenatore, ripongono forti speranze sul difensore.
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