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Milan, l’intervista a Zlatan Ibrahimovic: “vice Pioli? Lo faccio da un anno e mezzo”
Mai banale, mai scontato Zlatan Ibrahimovic, lo svedese si è concesso ad una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport per la quale ha toccato tutti i temi, dal suo futuro, ai nuovi acquisti fino al tecnico Pioli. Ecco le sue parole.
Milan, è uno Zlatan Ibrahimovic sereno, ma al tempo stesso determinato quello che si presenta dinnanzi ai microfoni del noto quotidiano sportivo La Gazzetta dello Sport. Il forte attaccante svedese, fresco di rinnovo per un anno con il Milan, ha voluto toccare tutti i punti principali con estrema obiettività e soprattutto sincerità e schiettezza, doti da sempre manifestate dal classe 1981 che di certi possiamo sostenre non abbia mai avuto peli sulla lingua.
La prima domanda non poteva che essere in merito al suo stato di forma, cosa che preoccupa non poco i tifosi:” Il mio corpo credo non ne possa più della mia testa, troveremo un balance tra i muscoli e la mia volontà”.
E’ balance la parola ricorrente durante tutta l’intervista, Ibra ricorre spesso a questo termine in quanto secondo lui l’età anagrafica può passare in secondo piano se si antepone la testa e di conseguenza l’equilibrio prima di tutto mentale, poi fisico. I media dipingono un personaggio che a volte sembra scomodo, non a lui però:” Ciascuno fa il proprio lavoro ed esprime opinioni. Io so quello che sono e quello che posso fare, ho fiducia in me stesso, sempre, questa è la mentalità che mi ha portato fino a qui e non posso e non voglio cambiarla”.
Torniamo poi sulla preoccupazione più grande, il suo stato di forma e le prospettive future:” Sono più deluso per il Milan, ho saltato tante partite, avrei voluto aiutare di più, normalmente sono uno che gioca 50 partite all’anno. Forse dovrei essere più realista, chiedere di meno al mio corpo, ma non ce la faccio. A 39 anni dovrei giocare di meno? Al contrario, però adesso dovrei imparare a seguire i messaggi del corpo, non ci riesco e vado sempre al massimo“.
Sulla domanda se i giocatori guadagnano troppo:” Cos’è guadagnare troppo? Ciascuno ha un valore, dipende da quanto ti serve quel giocatore, il valore lo fa il mercato. Come la Borsa”
Le arrabbiature sono all’ordine del giorno, ecco la risposta:” Tutti i giorni mi arrabbio, io mi sento vivo così, non è negativo arrabbiarsi. E’ anche un modo per far capire quanto ci tieni a quello che stai facendo e alle persone che ti circondano. Se dici che va sempre bene, che vita è?”
Impossibile non toccare il tasto legato al mancato rinnovo di Donnarumma:” Sono molto dispiaciuto. Lei mi ha chiesto prima se i giocatori guadagnano troppo, faccio ora io una domanda, che valore ha Donnarumma? E’ cresciuto nel Milan, poteva essere il portiere della squadra per 20 anni, magari no perchè non è Ibra, ma è il più forte del mondo, sarebbe potuto diventare come Maldini. Che valore si poteva dare a Maldini? Non c’è misura. Se Gigio va via non lo so, per ballare il tango serve essere in due, ma io gli direi di restare”.
Discorso Giroud:” Più giocatori di livello riusciamo ad inserire e meglio è. Giroud ha una grande esperienza e non abbiamo tanti giocatori che abbiano alzato trofei. Se viene è il benvenuto”
Sull’aiuto al tecnico Pioli:” il vice Pioli l’ho già fatto un anno e mezzo, ora cerchiamo altre cose da fare”.
Idee sulla prossima stagione:” Ci sono squadre che dopo la pandemia stanno soffrendo, Atalanta e Milan sono i club più solidi da questo punto di vista, poi vedremo quello che succederà. Un campionato difficile, bisognerà lottare con Atalanta, Inter, Juventus e Napoli…..un bell’equilibrio. Io riproverò a vincerlo con l’aiuto di tutti i compagni”.
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Salone d’Onore CONI: Premio Giovani Giornalisti a Daniele Bartocci
Successo al Salone d’Onore CONI per la XV Edizione del Premio Andrea Fortunato, che ha celebrato le eccellenze dello sport italiano e della medicina. Tra i protagonisti, oltre a illustri personaggi come l’ex CT Nazionale Italiana di Calcio Roberto Mancini e il campione del mondo 2006 Andrea Barzagli, il giovane giornalista e amico Daniele Bartocci, grande esperto food&sport.
Ieri mattina, lunedì 9 dicembre, presso il prestigioso Salone d’Onore CONI a Roma, si è tenuta la XV Edizione del Premio Andrea Fortunato – Lo Sport è Vita, uno dei riconoscimenti più ambiti e significativi del panorama sportivo nazionale, che ogni anno premia i più grandi personaggi del calcio italiano e della medicina. Organizzato dalla Fondazione Fioravante Polito di Santa Maria di Castellabate (Salerno), il premio non è solo un’occasione per celebrare i protagonisti dello sport, ma rappresenta anche un’importante iniziativa per sensibilizzare sul tema della prevenzione medica nello sport. Il cuore del messaggio promosso dalla Fondazione è il Passaporto Ematico, uno strumento volto a rendere obbligatori esami ematici e cardiaci per gli atleti. Questo progetto è intitolato a quattro compianti calciatori: Andrea Fortunato, Piermario Morosini, Flavio Falzetti e Carmelo Imbriani, le cui tragiche scomparse hanno evidenziato l’importanza della prevenzione nella pratica sportiva.
Tra i giovani talenti emergenti, tra l’altro sempre molto sensibili a queste fondamentali tematiche sociali, grande attenzione al Premio Giovani Giornalisti, vinto da Daniele Bartocci, una figura brillante e già affermata nel panorama giornalistico sportivo e del food italiano. Daniele Bartocci rappresenta l’essenza del giornalismo sportivo moderno: innovazione, competenza e passione.
Un estratto della motivazione: “Un riconoscimento al lavoro svolto con professionalità, sensibilità e una visione innovativa da Daniele Bartocci, già vincitore del Myllennium Award e di tanti altri premi nazionali, esempio di dedizione e qualità, e di ispirazione per le nuove generazioni”.
Insomma, oltre a premiare le eccellenze del Bel Paese e Daniele Bartocci come miglior giornalista italiano giovane 2024, il Premio Andrea Fortunato al Salone d’Onore CONI è una celebrazione dei valori dello sport come resilienza, solidarietà e impegno sociale. La manifestazione riafferma il suo ruolo centrale nel promuovere iniziative di grande rilevanza sociale, rendendo omaggio a chi si distingue non solo per risultati sportivi, ma anche per il contributo umano e professionale. “Sono particolarmente felice di questo riconoscimento, in un’iniziativa di assoluto valore per lo sport italiano” ha commentato Daniele Bartocci presente al Salone d’Onore CONI.
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Bologna, festeggiamenti per mister Italiano
Oggi in casa dei felsinei è giorno di festa: l’occasione speciale è il compleanno del mister Vincenzo Italiano. Ripercorriamo insieme la sua carriera.
Prima di allenare Fiorentina e Bologna in Serie A, Vincenzo Italiano, che oggi taglia il traguardo dei 47 anni, era un bambino. Nato in un piccolo paese siciliano, Ribera.
Fin da allora, Vincenzo aveva un solo obiettivo: diventare un calciatore. Ma crescere al sud, dove le opportunità sono poche, ha reso il suo cammino ancora più difficile. “A 15 anni ho lasciato casa, abbandonando tutto ciò che pensavo fosse impossibile lasciare”, ha ricordato lui stesso.
E ha rivendicato di essere uno dei pochi a farcela: “Venire fuori dal paesino in cui sono nato è qualcosa di straordinario. Sono solo il terzo nella storia a diventare un calciatore professionista”.
Quando è tornato in Sicilia per allenare il Trapani, ha trasmesso il suo messaggio di speranza e determinazione: “Nessun limite, solo orizzonti”. Questo motto riassume la sua visione: ambizione e lavoro duro.
Il percorso da allenatore
Diventare allenatore per Italiano non è stata una scelta casuale. Come ha spiegato lui stesso: “Il destino ha voluto che in alcune stagioni superassimo le aspettative grazie a una precisa organizzazione e a un’identità di gioco chiara”.
Essere un allenatore, però, è una vera e propria vocazione: “L’allenatore pensa h24: squadra, club, dirigenti, presidenti, tifosi”, afferma. È un impegno totale, che richiede sacrificio e dedizione costante.
Italiano è arrivato in Serie A, ma non senza sforzi. L’esperienza da allenatore dello Spezia è stata decisiva per la sua crescita: ha guidato la squadra alla promozione nella massima serie e l’ha mantenuta in A, due traguardi che hanno consolidato la sua reputazione. Con la Fiorentina, poi, ha fatto il salto di qualità definitivo, dimostrando di poter competere ai massimi livelli.
Con il Bologna, in questo periodo, sta trovando una quadra: soprattutto nelle ultime partite, inclusa quella allo Stadium contro la Juventus, dove ha conquistato un pareggio 2-2.
Il suo club gli fa tanti auguri.
Oggi è il compleanno di Vincenzo Italiano 🎂
Tanti auguri Mister 🥳🇮🇹#WeAreOne pic.twitter.com/fzx5zdcMyX
— Bologna FC 1909 (@Bolognafc1909) December 10, 2024
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Hellas Verona, e adesso? Il countdown di Sogliano e la prossima mossa
L’Hellas Verona a causa della sconfitta interna contro l’Empoli si ritrova ora al terzultimo posto. Il DS ha parlato di decisione su Zanetti entro 24/48 ore.
I gialloblu si ritrovano a dover probabilmente ripartire da una nuova guida tecnica a metà stagione. L’avventura del tecnico vicentino pare arrivata al capolinea.
Hellas Verona, ore concitate: chi sarà il successore di Zanetti?
Poche ore dopo il fischio finale del match tra gli scaligeri e l’Empoli, Sean Sogliano insieme al capitano Darko Lazovic si è presentato in conferenza stampa per parlare della momento estremamente negativo.
Tra le altre cose, ha parlato nello specifico della situazione di Paolo Zanetti e di come non si sarebbe presa nessuna decisione in serata ma solo due o tre giorni più tardi. A detta di molti, questa scelta non migliora la situazione e l’umore della tifoseria che al termine della gara ha contestato pesantemente la squadra (cosa che si vede raramente dalle parti di Verona).
Sempre durante la conferenza stampa, il DS ha anche fatto il nome di Salvatore Bocchetti come possibile traghettatore ma non essendo ancora in possesso del patentino UEFA dovrebbe essere affiancato da un’altra figura (come era stato con Zaffaroni nella stagione 2022/2023). Tra le idee c’è anche la promozione di mister Sammarco dalla Primavera ma resta finora una suggestione.
L’imminente passaggio di proprietà getta ancora più pressione sull’attuale società che deve gestire parte sportiva e amministrativa (entrambe in procinto di cambiamento) nello stesso momento.
Insomma, il caos regna sovrano in riva all’Adige e domenica c’è già un altro impegno cruciale in casa del Parma. Entro la fine dell’anno è obbligatoria una svolta e il mercato potrebbe aiutare alla causa.
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