Milan, c’è più di un motivo per sorridere. Oltre che sul campo arrivano importanti dati di bilancio che indicano che la strada intrapresa è quella giusta. Andiamo a vedere nel dettaglio.
Milan, sorridono i conti, sorride la classifica. Un periodo davvero importante per il club di Via Rossi che festeggia una leadership impegnata su più fronti. Dopo il secondo posto in classifica dietro ai cugini dell’Inter, gli uomini di Stefano Pioli si sono presentati con i favori del pronostico per quanto riguarda il campionato di Serie A. Ed i numeri fino a qui stanno dando ragione a scelte dirigenziali che quantomeno all’inizio avevano fatto storcere il naso a numerosi tifosi.
Ed alle gesta sul campo rispondono quelle prettamente economiche del bilancio, perché una società che si rispetti deve avere i numeri a posto, cosa che in questo calcio moderno – erroneamente – sembra essere passata in secondo piano.
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Inutile nascondersi dietro ad una mano, il Fondo Elliott venderà il Milan in un futuro nemmeno così lontano. Non è mistero che una società di calcio non rientri nel core business di un fondo speculativo, né la famiglia Singer ha mai dimostrato il contrario. L’obiettivo del fondo è consegnare il club con i conti in ordine e tutte le scelte intraprese finora son state effettuate con questo obiettivo. Giusto o sbagliato, non si deve uscire dai binari, non si debbono sforare i budget fissati ed in generale vanno evitate pazzie e passi più lunghi della gamba. Il Covid ha fatto il resto.
Il primo bilancio presentato dalla famiglia Singer era infatti caratterizzato dall’emergenza Coronavirus, ben 195 milioni le perdite derivanti dalla somma algebrica tra i ricavi (192) ed i costi (378).
Ben altri dati sono scaturiti dall’ultimo bilancio, il club di Via Aldo Rossi, in totale discontinuità con il passato ed anche con altri club, ha saputo dimezzare le perdite portando il rosso ad “appena” 95 milioni di euro. Ma il virtuosismo viene raggiunto con la voce “ debiti verso banche”, uno zero a bilancio che dimostra come non siano presenti impegni nei confronti dell’intero sistema bancario. Sempre più club infatti ricorrono ad emissione di obbligazioni, aumenti di capitali ed affini, Paul Singer fin da subito, con mezzi propri, ha ristabilito una situazione patrimoniale di assoluto rispetto. I numeri sono lì da vedere.
Un virtuosismo che nel calcio che conta è ormai divenuto merce rara. Una sana politica di adeguamento degli ingaggi unita ad una ricerca continua e costante volta a puntare sui giovani. Il Milan sembra orientato verso la strada giusta, toccherà alle altre, inevitabilmente, adeguarsi.
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