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Milan Primavera, Terni ad interim: i nomi in ballo per il futuro
Milan Primavera, dopo l’esonero di Federico Giunti, squadra primavera affidata a Christian Terni, fino al termine della stagione. Una decisione dolorosa, ma necessaria. La dirigenza lavora su una rosa di nomi per la guida tecnica della stagione 2022/23. Andiamo a vedere tutti i retroscena delle ultime convulse ore che hanno portato all’addio
Da sempre la squadra primavera è un serbatoio importante per le società di calcio. Spesso i talenti cresciuti in casa, hanno fatto la storia. Alcuni nomi di giocatori usciti dal vivaio e che hanno segnato epoche: Maldini, Costacurta, i fratelli Baresi, Totti, Mazzola padre e figlio, Evani. In particolare, la primavera rossonera ha sempre sfornato giocatori, che dopo la trafila classica nel settore giovanile, si sono affermati altrove. Come ad esempio i vari Darmian, Borriello, Matri, Cristante, Locatelli, Verdi, De Sciglio, Petagna, Bellanova, Cutrone, Oddo e il compianto Astori.
L’esonero
Per questo motivo, i risultati negativi e la crescita lenta della maggior parte della rosa, hanno portato il responsabile del Settore Giovanile, Angelo Carbone, ad esonerare Federico Giunti, che era alla guida della under 19 dal 2018. Con l’avallo della dirigenza, seppure a malincuore. L’ex calciatore rossonero, vincitore dello scudetto targato Zaccheroni, è molto stimato nei pianti alti di Casa Milan. Con una telefonata, Maldini, Massara e Moncada hanno cercato di rincuorare l’ormai ex allenatore.
Dopo un inizio difficile e una buona ripresa nel blocco centrale del campionato, il Milan Primavera è tornato in un periodo di crisi: cinque sconfitte e una sola vittoria nelle ultime sei partite. Tre punti raccolti su quindici disponibili: i rossoneri sono ora quattordicesimi, a 39 punti. Soltanto due le lunghezze che li separano dalla zona playout (quindicesimo e sedicesimo posto): Empoli, a 37, e Genoa, a 36, sono in agguato. Le prossime tre partite, le ultime della stagione, saranno fondamentali: il Milan sfiderà, infatti, sia i toscani sia i liguri, oltre che l’Inter nel Derby della Madonnina.
Il profilo del “traghettatore” Christian Terni, uno slot per la riconferma ?
Fino alla fine della stagione, sarà Christian Terni a guidare la squadra primavera, da quasi tre stagioni siede sulla panchina dell’Under 18. Accordo già raggiunto, mentre in Under 18 il nuovo allenatore sarà Simone Baldo. Incastri e soluzioni interne, per il momento. La società per la stagione sportiva 2022/23 valuta altri profili. Tuttavia, il neo allenatore avrà modo di giocarsi le sue carte: se dovesse fare bene, risollevando i giovani rossoneri dalla difficile situazione in cui si trovano, potrebbe anche essere confermato.
Per chi non conoscesse Christian Terni, è nato a Cernusco sul Naviglio (classe 1972), ha alle spalle una lunga carriera da difensore fra serie B e C. Ha indossato le maglie di società storiche come Como, Varese, Ternana, Monza e Salernitana. Dalla stagione 2018/2019 siede sulla panchina degli Under 17 del Milan, confermato la stagione successiva alla guida degli Under 18 rossoneri. Dalla quale si è appena staccato, per risollevare le sorti della primavera.
Milan, tutti i nomi sul tavolo per il futuro, da Abate fino a Simone
Maldini ha demandato al responsabile del Settore Giovanile, Angelo Carbone, la scelta del prossimo allenatore. Sul tavolo dell’ex mediano le schede di alcuni profili, dalle quali uscirà il nome dell’allenatore che avrà il compito di rilanciare la squadra di punta delle giovanili. Il favorito è Ignazio Abate: l’ex terzino del Milan (306 presenze in rossonero fra campionato e coppe) è già in società, in veste di allenatore dell’Under 16, e potrebbe essere lanciato, scalando le gerarchie.
In corsa anche Marco Simone, un altro ex dal nome importante. Dopo una carriera da allenatore giramondo (Monaco, Losanna, Tours, Laval, Club Africain, Chateauroux), potrebbe tornare a casa. Qualche chiacchierata per un suo ritorno, era già avvenuta negli anni passati e non è escluso che il filo si possa riannodare.
In seno alla dirigenza, sono segnati due nomi che farebbero saltare il banco: Paolo Nicolato (attuale allenatore nazionale Under 21) e Alberto De Rossi (allenatore primavera Roma). Ma anche il nome di Andrea Stramaccioni (allena in Qatar) riscuote consensi. Infine, suggestione Federico Coppitelli: l’allenatore della primavera del Torino viene seguito con attenzione.
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La FIGC apre un’inchiesta sull’evasione degli arbitri: le ultime
La FIGC ha aperto un’inchiesta poiché diversi direttori di gara italiani sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali.
Come riportato da Calcio e Finanza la Procura federale della FIGC ha aperto da alcuni giorni un’indagine sull’evasione fiscale degli arbitri. Diversi direttori di gara italiani, tra cui anche Daniele Orsato e Gianluca Rocchi (entrambi ritirati, con il secondo che ora ricopre l’incarico di designatore), sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali sui compensi UEFA tra il 2018 e il 2022.
L’’impulso – come anticipato da La Repubblica – è arrivato da un esposto diretto al procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer. La denuncia contestava appunto le violazioni del Codice di giustizia sportiva e del regolamento dell’Associazione italiani arbitri. Dopo aver analizzato l’esposto, Taucer ha invitato la procura FIGC ad aprire il procedimento, come da sua prerogativa in base allo Statuto del Coni.
FIGC, gli atti dell’inchiesta sull’evasione degli arbitri
La procura dovrà ora analizzare gli atti sui casi di evasione fiscale accertati dalla Guardia di finanza, che riguarderebbero una cinquantina di arbitri. Le contestazioni riguardavano soldi guadagnati all’estero su cui non sono state pagate le tasse. Gli avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, emessi a metà 2024, hanno spinto quasi tutti i coinvolti a sanare la loro posizione tramite il ravvedimento operoso, beneficiando così di sanzioni ridotte.
Una volta chiuse le indagini, che appunto saranno brevi, la Procura FIGC deciderà se far partire i deferimenti. Potrebbero essere contestati l’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, che rimanda ai principi di «lealtà, correttezza e probità», così come l’articolo 42 del regolamento AIA, che agli arbitri richiede un comportamento improntato «ai principi di lealtà, trasparenza, rettitudine e della comune morale, a difesa della credibilità ed immagine dell’AIA». In base alle norme, gli arbitri coinvolti rischiano una sanzione che può andare dalla semplice ammenda fino alla squalifica o inibizione.
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FIGC, Gravina accusato di riciclaggio? Gli aggiornamenti
Rischio processo per il presidente della FIGC, Gabriele Gravina: l’accusa è quella del riciclaggio. Tra gli altri indagati risulta anche Pasquale Striano.
Rischio processo per il presidente della FIGC Gabriele Gravina. La procura di Roma, in base a quanto si apprende da Calcionews24, ha proceduto alla chiusura del procedimento che lo vede indagato per l’accusa di autoriciclaggio. Il procedimento venne avviato nel marzo del 2023 a piazzale Clodio dopo un atto di impulso della Procura nazionale Antimafia su presunti illeciti emersi dall’inchiesta di Perugia su attività di dossieraggio che coinvolge, tra gli altri, Pasquale Striano.
FIGC, Gravina: il tema del procedimento
L’oggetto del procedimento riguarda presunte irregolarità tra cui la compravendita di una collezione di libri antichi nella disponibilità del presidente della Federcalcio. Il 19 novembre il tribunale del Riesame aveva rigettato l’appello della Procura sul sequestro preventivo di 140 mila euro nei confronti del numero uno della FIGC.
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Cairo: “I contestatori si pentirebbero se lasciassi il Toro”
Il presidente del Torino Urbano Cairo ha parlato della contestazione dei tifosi granata durante il match contro il Napoli e su una possibile cessione del club.
A margine del sessantesimo anniversario del Catalogo dell’Arte Moderna, edito da Urbano Cairo, il presidente del Torino ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo il momento del club granata, e sulle contestazioni verso la sua presidenza.
Di seguito le sue parole
Cairo, le parole sul possibile addio al Torino e ai contestatori
“Sono il più longevo sia come editore di questo lavoro che come presidente del Torino, solo che qui siete contenti che ci sia, mentre al Torino qualche volta mi contestano. Fortunatamente mi tirate su il morale. Dico ma scusate, sono 19 anni e 3 mesi che sono al Toro, l’ho preso da un fallimento quando non c’erano nemmeno i palloni. Il primo anno mi danno la possibilità di fare la campagna acquisti in una settimana e quella stagione veniamo promossi in A. Negli ultimi anni siamo sempre stati tra le prime 10 tranne gli anni del Covid. Capisco che c’è il ricordo del “Grande Torino ma era il 1940, un mondo diverso. Da quando sono arrivati i diritti televisivi nel 93 è tutto cambiato, io devo competere fatturando 100 milioni contro chi ne fa 400-500, puntando esattamente alla stessa cosa. Non devo rimanere al Toro a vita, posso fare 20 anni ma anche di meno. Sono sicuro che in cuor loro i contestatori sanno che se dovessi lasciare se ne pentirebbero. Credo sia un rapporto padre figlio, dove ci si bastona e ci si vuole bene”.
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