Milan, è giusto ancora aspettare Fonseca o quello che sa fare l’ha dimostrato già in queste prime gare del campionato? Molti dubbi e poche certezze, anche caratteriali, in merito al suo operato.
Che Paulo Fonseca non fosse l’allenatore ideale agli occhi della tifoseria (e di qualche dirigente) non vi erano dubbi fin dal principio. Arrivato a Milano come uno yesman, un aziendalista a poco prezzo, il tecnico ha fin da subito lavorato tappandosi occhi e soprattutto orecchie e andando avanti per la sua strada.
Una strada tortuosa, contorta, piena di curve e pochi rettilinei. Croce e delizia la vittoria contro l’Inter, bella e meritata, frutto senz’altro di alcune intuizioni da parte dello stesso tecnico al quale non è mancato il coraggio.
Ma una rondine non fa primavera. Bello vincere il derby, ma se su 9 partite se ne perdono 4 vien da sé che il cammino non possa essere fino a qui soddisfacente. E se in tutto questo aggiungiamo che lo spogliatoio sembra essere una polveriera, la frittata è fatta.
Non voglio esagerare, ma ci troviamo di fronte a giocatori che non partecipano a un cooling break durante una sfida delicata, che strappano il pallone di mano al rigorista ufficiale per far tirare altri, che ad ogni gol mettono il dito davanti alla bocca per zittire le critiche (giuste) della tifoseria
, che si permettono spesso di camminare in campo, che si arrabbiano per una sostituzione, che si fanno espellere a fine gara con gesti di eccessivo nervosismo quali scagliare la fascia da capitano in terra.Ma la mia domanda è: quanto ancora dobbiamo aspettare e sopportare? Non mi piace l’anarchia che si è creata all’interno dello spogliatoio dove vi è totale assenza di leader, ma ognuno comanda a modo suo peggio dei bulli per strada. E soprattutto non mi piace il comportamento di proprietà e dirigenza che lascia correre tutto senza mettere alcuna voce in capitolo. Non va bene.
Ecco perché un cambio adesso sarebbe giusto e uno tra Sarri, che ci risulta bloccato, o Allegri, potrebbe certamente fare al caso rossonero. Un sergente di ferro in grado di ristabilire i ruoli all’interno dello spogliatoio, affidando la fascia da capitano ad una sola persona, possibilmente responsabile e mettendo quella disciplina che da mesi più non si vede.
Aggiornato al 08/10/2024 14:06
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