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Milan, salgono le quotazioni di D’Amico: quale allenatore potrebbe portare

Milan, andremo qui di seguito a capire meglio quale potrebbe essere il nuovo direttore sportivo alla luce delle ultime indiscrezioni ricevute. E soprattutto quale allenatore potrebbe portare.
Il Milan segue con attenzione Fabio Paratici, non è certamente una novità. Ma tra i rossoneri e l’ex Juventus ci sono ancora parecchie distanze da colmare, in primis la volontà del dirigente di avere carta bianca negli acquisti e che va a scontrarsi con le idee di Giorgio Furlani il quale pretende di avere l’ultima parola.
Un’altra principale fonte ci riferisce di accordi con Tony D’Amico datati 23 febbraio in seguito ad un incontro con Furlani a Milano. L’attuale direttore sportivo dell’Atalanta piace moltissimo e starebbe guadagnando posizioni tra i desiderata dell’AD rossonero.
D’Amico sappiamo essere in ottimi rapporti con Vincenzo Italiano, ma non solo. Egli infatti vedrebbe di buon occhio Maurizio Sarri e anche Cesc Fabregas, sebbene quest’ultimo, per quanto ne sappiamo, non è ancora stato contattato dal Milan. Con lui impossibili i nomi di Allegri e Gasperini.
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Milan, rinvio a giudizio a metà aprile: cosa rischia Paratici

Milan, sappiamo che in questi giorni si scrive e parla moltissimo del prossimo Direttore Sportivo. Uno dei nomi caldi è proprio quello di Fabio Paratici. Vediamo la situazione.
Se il Milan deciderà di accelerare per Fabio Paratici non sarà sicuramente prima del 15 aprile. Tale data sarà infatti cruciale per meglio capire quali sorti spetteranno all’es dirigente della Juventus in seguito ad alcuni risvolti penali e civili dell’inchiesta Prisma che ne inibisce l’attività di DS fino al 20 luglio 2025.
Oltre alla squalifica di 30 mesi, Paratici ha in corso una richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Roma per quanto riguarda il filone penale. I capi di imputazione sono quelli di fatture false e aggiotaggio. Reati che non vengono di certo ben visti da fondi come Redbird ed Elliott i quali hanno specifici principi di etica.
Il 15 aprile il GUP so pronuncerà sull’istanza portata avanti dalla difesa, ma se non dovesse accoglierla, Paratici finirebbe nuovamente a processo ed i tempi ovviamente si dilaterebbero ulteriormente.
Il ritardo di questi giorni nell’annunciare il nuovo DS può essere quindi causato da questo aspetto. Tuttavia, ragionando su Tony D’Amico quale possibile alternativa, il Milan dovrà ancora aspettare del tempo in quanto il dirigente è attualmente sotto contratto con l’Atalanta. Seguiremo con estrema attenzione la vicenda pronti in ogni momento ad aggiornarvi.
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Milan, Paratici aspetta Furlani ma parla col Tottenham: la situazione

Milan, abbiamo scritto nella serata di ieri che Fabio Paratici è uno dei nomi in pole position tuttavia manca ancora qualcosa. Vediamo nel frattempo come si sta evolvendo la situazione.
Il Milan aveva messo nel mirino Fabio Paratici il quale ha fatto ben tre colloqui con Giorgio Furlani senza mai arrivare all’attesa fumata bianca.
Distanza tra le parti soprattutto dovuta alla volontà di Furlani di voler mettere l’ultima parola suli acquisti, comportamento che ha fatto al momento desistere l’ex Juventus.
Paratici nel frattempo ha ricevuto una ricca offerta da parte del Tottenham. Il patron del club inglese Daniel Levy ha infatti proposto un contratto importante con tempi di risposta molto brevi. Prendere o lasciare, per intenderci. Seguiremo gli sviluppi. Occhi puntati anche sul DS dell’Atalanta Tony D’Amico.
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Milan, sbagliando si dovrebbe imparare: il nome di Fabregas mi lascia di stucco | L’editoriale di Mauro Vigna

Milan, il proverbio recita che sbagliando si impara. In questo caso potrebbe esserci l’aggravante della recidiva. Qui di seguito voglio esporre la situazione e il mio pensiero.
In molti accostano Cesc Fabregas al Milan per la prossima stagione. Una voce che si rincorre, ma dalle mie fonti non vi è troppa rispondenza. Sicuramente un allenatore che colpisce l’occhio per il suo modo di giocare, a onore del vero il Como sta esprimendo un ottimo calcio.
Da qui a promuoverlo allenatore del Milan però ce ne passa. E sarebbe un errore, quantomeno per il timing.
Non discuto che Fabregas possa diventare un ottimo allenatore e ambire al suo sogno di diventare il più forte allenatore al mondo, ma come si dice dalle mie parti, ne deve ancora mangiare di pagnotte. Serve una destinazione intermedia, serve che si faccia le ossa. Il rischio è quello di bruciarlo e di conseguenza perdere un’altra stagione. E il Milan non se lo può permettere.
Vogliamo mettere le pressioni di un club come il Milan che vorrà obbligatoriamente tornare in Champions? Vogliamo mettere allenare top player all’interno di uno spogliatoio complesso senza quella leadership che potrebbero invece avere Conte o Allegri? Per citare due nomi non a caso.
Ad oggi Fabregas non lo vedo possibile e non la vedo come una scelta assennata. Di Arrigo Sacchi probabilmente ce n’è stato uno. E la proprietà dietro al tecnico di Fusignano si chiamava Silvio Berlusconi. Altri tempi, altri comportamenti, ben altra competenza.
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