Milan-Sassuolo, i rossoneri precipitano senza paracadute, ne prendono cinque e salutano il secondo posto mettendo a serio rischio la qualificazione alla Champions di questo passo. Una prestazione incommentabile, se non con le pagelle che andrete a leggere qui di seguito.
Tatatusanu 3: responsabilità sul secondo gol, ma in linea di massima basta centrare la porta e nel 90% dei casi è gol. Con la complicità, ovviamente, di tutta la difesa
Calabria 4: l’attacco del Sassuolo fa letteralmente quello che vuole. Presenza numero 200 in rossonero, da dimenticare totalmente.
Kalulu 4: continua il periodo negativo del francese. Acqua da tutte le parti
Gabbia 4: in campo per sostituire l’infortunato Tomori, una figura barbina al pari del suo compagno di reparto Kalulu. Gli attaccanti del Sassuolo sono giganti.
Theo Hernandez 3: il francese sembra diventato un giocatore normale, anzi peggio. Nel secondo tempo non spinge nemmeno più, in segno di un’evidente resa. Un comportamento inaccettabile per un professionista.
Krunic 4,5: ha l’attenta te di rientrare dopo una lunga assenza. Disorientato e preso letteralmente a pallonate dagli avversari (dal 25’ Pobega 4: niente per invertire la rotta)
Tonali 4: perde presto la bussola e non la ritrova più. Il classe 2000 non fa il minimo filtro e la difesa arranca.
Saelemaekers 4,5: sembra avere voglia, ma viene imbrigliato fino a scomparire dal gioco. Eccessivamente nervoso (dal 25’ Messias 4: idem come sopra, ma con meno grinta)
De Ketelaere 4: ormai ci si entusiasma se azzecca un dribbling. Ma la prestazione è troppo al di sotto della decenza (Leao 5: ci prova in ogni modo a fare male)
Rebic 4: inspiegabilmente al posto di Leao, il croato parte bene poi entra nell’anonimato sbagliando anche le cose più semplici (dal 25’ st Origi 6: la cosa più bella di questo Milan, il suo gol all’incrocio)
Giroud 5: una rete annullata, una segnata e tanto ardore che purtroppo non serve. Un combattente lasciato sempre troppo solo.
Pioli 2: una partita da vincere ed i suoi giocatori entrano in campo molli come pere cotte. Tiene in panchina Leao, l’unico in grado di fare la differenza. Il centrocampo fin dai primi minuti traballa, un cambio modulo a gara in corsa sarebbe auspicabile. Perde completamente il controllo, la squadra da tempo non lo segue più.
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