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Milan, Theo Hernandez irriconoscibile: così è un problema | Ma è tutta colpa sua?
Pubblicato
5 mesi fail
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Mauro Vigna
Milan, il terzino francese è decisamente uno di quelli che sta deludendo su tutta la linea. Un problema per i rossoneri allo stato attuale, ma è tutta colpa sua?
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Il Theo Hernandez, senza troppi giri di parole, rappresenta un serio problema. Spesso colpevole sui gol subìti, poco presente in fase difensiva e incapace di fare la differenza in avanti. Insomma, spesso un uomo in meno per un Milan che vede la vetta del campionato col binocolo.
Ma sono tutte sue le colpe? Sul campo certamente sì, ma ricordiamo che in estate il giocatore aveva espressamente chiesto garanzie e gli era stato promesso un Milan in grado di competere su più fronti. Tutto disatteso nel giro di pochi mesi e la sensazione di essere stato preso in giro da Zlatan Ibrahimovic.
Detto questo, il professionismo imporrebbe comunque impegno sul campo, a prescindere, ma nulla toglie che il francese ad oggi prova delusione per quanto accaduto e per la stagione in generale che, salvo miracoli, non porterà alcuna coppa.
Senza qualificazione alla Champions League Theo Hernandez lascerà il Milan, le cose sono difficilmente risanabili, nonostante la volontà di rimanere, ma a determinate condizioni che ad oggi non ci sono.

Il Pavia Calcio trionfa con un 2-1 contro la Lentatese, conquistando meritatamente la promozione in Serie D, grazie all’attaccante Matteo Ardemagni.
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Un successo decisivo per il Pavia Calcio
Il Pavia Calcio ha ottenuto una vittoria fondamentale per la sua stagione, battendo la Lentatese con un punteggio di 2-1 in una partita cruciale che ha sancito la loro promozione in Serie D. Il match, disputato sul campo avversario, ha visto come protagonista indiscusso l’attaccante Matteo Ardemagni, il cui contributo è stato decisivo per il successo finale. Il gol di Ardemagni ha segnato la svolta della partita, facendo esplodere di gioia i tifosi del Pavia che hanno seguito con passione la loro squadra.
L’importanza della promozione in Serie D
La promozione in Serie D rappresenta un traguardo importante per il Pavia Calcio, che vede premiati gli sforzi di una stagione impegnativa e ricca di sfide. Questo successo non solo eleva la squadra a un livello superiore, ma rafforza anche la fiducia e la motivazione per affrontare il prossimo campionato con ambizioni ancora maggiori. La dedizione del team e il supporto dei tifosi sono stati elementi chiave per raggiungere questo obiettivo storico.
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Fonte: l’account [X di Schira]
Il #Pavia Calcio vince 2-1 sul campo della Lentatese e ottiene la promozione in Serie D. Decisivo bomber Matteo #Ardemagni pic.twitter.com/8LafFyObpN
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 4, 2025

Il popolo granata ha celebrato il 76° anniversario della tragedia di Superga a Torino. Il corteo contava circa di 20mila tifosi.
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Il 4 maggio 1949 ci fu la tragedia di Superga. Uno degli episodi più drammatici nella storia del calcio italiano. Quel giorno, un aereo che trasportava la squadra del Torino si schiantò contro l’omonima collina. A bordo c’erano 31 persone: tra cui 18 giocatori, lo staff tecnico e giornalisti, tutti diretti verso la città per un’amichevole in Portogallo.
L’incidente fu causato dalla fitta nebbia che impedì la visibilità del pilota. La tragedia spazzò via una delle squadre più forti di tutti i tempi. Il “Grande Torino” non era solo una squadra, ma un simbolo di eccellenza. La scomparsa del team segnò la fine di un’era di successi. E creò un vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi granata e di tutti gli appassionati di calcio.
Dal bar Norman a Superga: una marcia lunga 76 anni
Tutto comincia dove tutto è cominciato: in piazza Solferino, davanti al bar Norman, là dove nel 1906 nacque il Torino Football Club. Da lì parte il corteo verso il colle di Superga. Cinque chilometri di camminata e passione, in un rito che si rinnova ogni anno.Ma il passato, stavolta, convive con il presente. Ai canti per il Grande Torino si mescolano cori di protesta contro il presidente Urbano Cairo. La tifoseria, sempre più delusa, lo invita ancora una volta a farsi da parte.

IL TORINO FA GRUPPO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Solo il fato li vinse”, recita la frase scolpita nella memoria collettiva del tifo granata. Ma oggi a pesare è anche il senso di impotenza verso un presente che non riesce a rispecchiare la grandezza di quella squadra leggendaria. E così, mentre si preparano i fiori per i caduti, volano anche le accuse al presidente. Secondo molti, Cairo è colpevole di non aver dato slancio a un club che vive troppo di ricordi e troppo poco di ambizioni
Torino, la storia non si dimentica. Ma il futuro?
Alle 17, come ogni anno, il momento che ferma il tempo: la messa in suffragio celebrata da don Riccardo Robella, e poi la lettura dei nomi degli Invincibili. Quest’anno, l’onore e l’onere è toccato a Duván Zapata, che ha scandito uno a uno i nomi di quella squadra che non ha mai davvero lasciato il cuore dei tifosi. Nessun fischio in quel momento, nessuna protesta: solo rispetto, commozione e un silenzio che vale più di mille parole.
Sui social, il club ha voluto rendere omaggio con un messaggio semplice e potente: “Onore al Grande Torino”. Le date 1949–2025 ricordano che, anche se il tempo passa, la memoria resta. Ma il presente preme: può una squadra vivere solo di storia? Può un popolo come quello granata continuare a farsi bastare la leggenda? Il corteo di oggi è stata una risposta doppia: sì, il Toro è ancora vivo nei cuori. Ma vuole tornare a vivere anche in campo. E forse, tra i cori della protesta e la poesia del ricordo, il messaggio più chiaro è questo: il Toro non vuole essere solo nostalgia. Vuole tornare a essere orgoglio.

Kevin De Bruyne incerto sulla sua partecipazione al Mondiale per Club con il Manchester City, dichiara di non aver ancora discusso con il club.
Kevin De Bruyne, il talentuoso centrocampista del Manchester City, ha recentemente espresso incertezza riguardo alla sua partecipazione al prossimo Mondiale per Club. In un’intervista rilasciata a TNT, il giocatore ha rivelato di non aver ancora affrontato l’argomento con il club inglese. “Non ne ho ancora parlato con il club, quindi non lo so”, ha dichiarato De Bruyne, aggiungendo che qualora il Manchester City desiderasse discutere la questione, sarebbe aperto a una conversazione.
Le dichiarazioni di De Bruyne arrivano in un momento cruciale per il Manchester City, che si prepara ad affrontare diverse competizioni importanti. L’eventuale assenza del centrocampista belga potrebbe avere un impatto significativo sulla strategia della squadra.
Un futuro incerto per De Bruyne
La mancanza di chiarezza sul futuro di De Bruyne al Mondiale per Club solleva domande sul modo in cui il Manchester City gestirà la situazione. La decisione finale potrebbe dipendere da diversi fattori, tra cui la condizione fisica del giocatore e le esigenze tattiche della squadra.
L’episodio mette in luce l’importanza della comunicazione tra i giocatori e i club, specialmente in vista di competizioni di alto livello. Nel frattempo, i tifosi del City attendono con ansia ulteriori sviluppi su questa questione.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨 Kevin De Bruyne on playing the Club World Cup with City: “ I haven’t really spoken to the club about it, so I don’t know”.
“If they want to have a conversation, we can. But I’m not sure about this”, told TNT. pic.twitter.com/1Jm9FkrFJK
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) May 4, 2025
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