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Milan, Tonali studia da leader: futuro capitano rossonero?
Milan, una stagione d’oro per il regista rossonero autore anche ieri di una partita sontuosa. Per lui potrebbero arrivare a breve importantissimi riconoscimenti a livello personale. Andiamo a vedere quali.
Sandro Tonali è al momento uno dei più importanti giocatori di questo Milan. Si sta infatti candidando con estrema prepotenza a diventare un vero e proprio top player di livello internazionale, impossibile non avere notato l’evoluzione da un anno a questa parte. Come lo sta notando la dirigenza rossonera, ovviamente se ne sono accorti anche i principali club europei che hanno iniziato a poggiare gli occhi e le attenzioni sul giocatore.
Anche nella giornata di ieri abbiamo visto un giocatore motivato ed assolutamente concentrato sul da farsi. Una doppietta proprio nel giorno del suo compleanno contro il Verona, una gara maiuscola in mezzo al campo.
E’ ad un passo il rinnovo del contratto di Tonali. L’agente del giocatore Giuseppe Riso ha infatti incontrato la dirigenza manifestando tutta la felicità del ragazzo di continuare con il Milan e ricevendo ampie rassicurazioni da parte di Paolo Maldini che il giocatore sarà sempre più protagonista.
E non potrebbe essere altrimenti dopo che la scorsa estate, per agevolare il passaggio in via definitiva al Milan, ha deciso di tagliarsi lo stipendio da 1,6 a 1,2 milioni di euro. Una scelta che si commenta da sola e va in controtendenza con il mondo calcistico attuale.
Milan, pronto il prolungamento
Un rapporto idilliaco che ha portato la dirigenza a pensare di prolungare ulteriormente un contratto in scadenza al 2026, quindi già di per sè lungo. Tonali vuole diventare una bandiera di questo Milan e non ci sarà alcun problema nemmeno sotto l’aspetto economico.
Per lui un altro importante riconoscimento, la fascia da capitano che verrà sfilata dal braccio di Alessio Romagnoli.
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FIGC, Gravina accusato di riciclaggio? Gli aggiornamenti
Rischio processo per il presidente della FIGC, Gabriele Gravina: l’accusa è quella del riciclaggio. Tra gli altri indagati risulta anche Pasquale Striano.
Rischio processo per il presidente della FIGC Gabriele Gravina. La procura di Roma, in base a quanto si apprende da Calcionews24, ha proceduto alla chiusura del procedimento che lo vede indagato per l’accusa di autoriciclaggio. Il procedimento venne avviato nel marzo del 2023 a piazzale Clodio dopo un atto di impulso della Procura nazionale Antimafia su presunti illeciti emersi dall’inchiesta di Perugia su attività di dossieraggio che coinvolge, tra gli altri, Pasquale Striano.
FIGC, Gravina: il tema del procedimento
L’oggetto del procedimento riguarda presunte irregolarità tra cui la compravendita di una collezione di libri antichi nella disponibilità del presidente della Federcalcio. Il 19 novembre il tribunale del Riesame aveva rigettato l’appello della Procura sul sequestro preventivo di 140 mila euro nei confronti del numero uno della FIGC.
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Cairo: “I contestatori si pentirebbero se lasciassi il Toro”
Il presidente del Torino Urbano Cairo ha parlato della contestazione dei tifosi granata durante il match contro il Napoli e su una possibile cessione del club.
A margine del sessantesimo anniversario del Catalogo dell’Arte Moderna, edito da Urbano Cairo, il presidente del Torino ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo il momento del club granata, e sulle contestazioni verso la sua presidenza.
Di seguito le sue parole
Cairo, le parole sul possibile addio al Torino e ai contestatori
“Sono il più longevo sia come editore di questo lavoro che come presidente del Torino, solo che qui siete contenti che ci sia, mentre al Torino qualche volta mi contestano. Fortunatamente mi tirate su il morale. Dico ma scusate, sono 19 anni e 3 mesi che sono al Toro, l’ho preso da un fallimento quando non c’erano nemmeno i palloni. Il primo anno mi danno la possibilità di fare la campagna acquisti in una settimana e quella stagione veniamo promossi in A. Negli ultimi anni siamo sempre stati tra le prime 10 tranne gli anni del Covid. Capisco che c’è il ricordo del “Grande Torino ma era il 1940, un mondo diverso. Da quando sono arrivati i diritti televisivi nel 93 è tutto cambiato, io devo competere fatturando 100 milioni contro chi ne fa 400-500, puntando esattamente alla stessa cosa. Non devo rimanere al Toro a vita, posso fare 20 anni ma anche di meno. Sono sicuro che in cuor loro i contestatori sanno che se dovessi lasciare se ne pentirebbero. Credo sia un rapporto padre figlio, dove ci si bastona e ci si vuole bene”.
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Fonseca su Bove: “È stato un momento difficile. Un abbraccio da parte di tutto il Milan”
Paulo Fonseca, alllenatore del Milan, ha parlato ai microfoni di Milan TV in vista della Coppa Italia, con un focus sul malore di Bove.
Alla vigilia della sfida degli ottavi di finale contro il Sassuolo, il tecnico del Milan Paulo Fonseca ha parlato ai microfoni di Milan TV del malore accorso a Bove durante Fiorentina-Inter.
Di seguito le sue parole
Fonseca, le parole sul malore di Bove
“Stavo guardando la partita, è stato un momento difficile. Ha lavorato con me a Roma, mi dispiace per quello che gli è successo. Ora sta meglio, non è importante il calcio in questo momento, ma la sua salute. Sono stati momenti difficili. Mando un abbraccio da parte di tutti noi, squadra e club. Oggi qui a Milanello si è parlato tanto di quello che è successo. Gli auguro di recuperare il prima possibile”.
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