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Milan: tre colpi per lo scudetto, è il momento di osare
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4 anni fail
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Mauro Vigna
Il Milan chiude l’anno 2020 primo in classifica ed in corsa per tutte le competizioni, frutto dello straordinario lavoro di Pioli che insieme ad Ibra ha saputo instillare gocce di mentalità vincente dosate ad oc su ogni singolo giocatore.
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Ora ci si trova ad un bivio: effettuare ulteriori acquisti oppure puntellare la squadra con qualche opportunità che si creerà nel mercato invernale per puntare all’obiettivo di inizio stagione, ossia uno dei primi quattro posti per giocare la Champions?
Tre rinforzi
Ritengo che la strada da intraprendere sia decisamente la prima, uno sforzo in più necessario per tentare fin da subito a lottare per lo scudetto. È vero che c’è il fair play finanziario che limita di parecchio i movimenti, è vero che in tempi di crisi il mercato invernale è spesso scevro da grossi nomi in entrata, ma è l’occasione che fa l’uomo ladro e – sempre per dirla con un proverbio – il ferro va battuto finché è caldo.
In una stagione in cui la Juventus sta dando qualche evidente segnale di cedimento e l’Inter al momento non appare ancora uno squadrone imbattibile, la dirigenza dovrebbe puntare a tre nomi, uno per reparto, ed allora ogni sogno non sarebbe precluso.
Il meccanismo rossonero è perfetto, ma i grandi giocatori aiutano a vincere, non viceversa, pertanto ritengo che alcuni movimenti studiati per l’estate dovrebbero essere anticipati a gennaio come ad esempio quello di Milenkovic per la difesa, Soumarè per il centrocampo ed un vice Ibra – magari Scamacca – per l’attacco.
È il momento di osare, se non ora, quando?
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Mondo del calcio in lutto: addio alla leggenda nerazzurra Jair
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45 minuti fail
27/04/2025
Si è spento all’età di 84 anni Jair da Costa, in arte Jair, leggenda della Grande Inter. Il mondo del calcio piange la scomparsa di un grande campione.
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Il mondo del calcio piange la scomparsa di Jair da Costa, conosciuto semplicemente come Jair, leggendario esterno brasiliano che ha scritto pagine indelebili nella storia dell’Inter e del calcio mondiale.
Jair è stato molto più che un talento: è stato un’icona, un’ala rapidissima e imprevedibile, tanto da guadagnarsi il soprannome di Freccia Nera per la velocità con cui devastava le difese avversarie dalla fascia destra.
Arrivato in Italia nell’estate del 1962 dal Portuguesa, Jair si impose immediatamente come uno dei protagonisti della Grande Inter di Helenio Herrera. Con i nerazzurri ha vissuto un decennio di successi irripetibili: quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali, contribuendo in maniera decisiva alla costruzione di una delle squadre più leggendarie della storia del calcio.Tre volte in doppia cifra nelle prime tre stagioni italiane, Jair è stato un esempio di costanza, classe e potenza atletica.
Nel 1967-1968 ha vissuto una breve parentesi con la maglia della Roma, prima di tornare a Milano e poi, dopo un biennio al Santos, chiudere la carriera in Canada nel 1976.
Se con la maglia del Brasile non trovò molto spazio può comunque vantare il titolo di campione del mondo ottenuto in Cile nel ’62.
Jair lascia un segno profondo nella storia del calcio italiano e internazionale. La sua corsa sulla fascia destra, il suo sorriso e il suo contributo ai trionfi nerazzurri resteranno per sempre nel cuore degli appassionati.
Oggi l’Inter e il Brasile piangono un campione, ma anche un uomo che ha saputo lasciare un’impronta eterna nel gioco più bello del mondo.
Il post dell’Inter per Jair
É scomparso Jair. Ala destra dal dribbling fenomenale, ha vinto tutto con la Grande Inter.
Quattro campionati, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, un posto nell’eternitá di una squadra leggendaria.
Il Club si stringe alla sua famiglia in questo momento… pic.twitter.com/BKK4wh4E0e— Inter ⭐⭐ (@Inter) April 26, 2025

Juventus-Monza, incontro valido per la 34^ giornata di Serie A: curiosità e statistiche sul match in programma domenica 27 aprile alle 20.45.
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La domenica di Serie A avrà come match delle 18 Juventus-Monza.
Tre punti d’obbligo per la Juve, che ospita il Monza in una partita che segue il ko di Parma e che la squadra di Tudor deve necessariamente vincere per rimettersi in carreggiata nella corsa al quarto posto, che dà diritto a disputare la prossima edizione della UEFA Champions League. Al momento i bianconeri sarebbero esclusi.
Situazione di fatto disperata, invece, per i lombardi, ultimi in classifica e staccato ormai dal resto del plotone. Per l’undici allenato da Nesta il destino sembra segnato, con la prima retrocessione in Serie B della sua storia dopo tre stagioni vissute in massima serie.
Di seguito le curiosità, statistiche e precedenti di Juventus-Monza.

IGOR TUDOR DA INDICAZIONI AI SUOI RAGAZZI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus-Monza: curiosità e statistiche
Dopo aver perso le prime due sfide contro il Monza in Serie A, la Juventus ha vinto tutte le tre successive, segnando sempre esattamente due reti, per un punteggio aggregato nel parziale di 6-2.
Ciascuna delle due sfide all’Allianz Stadium tra Juventus e Monza in Serie A – entrambe giocate nel girone di ritorno – è terminata con il punteggio di 2-0: la prima a favore dei brianzoli, il 29 gennaio 2023, e la seconda per i padroni di casa, lo scorso 25 maggio.
La Juventus ha perso solo una delle ultime 16 sfide in Serie A contro la squadra ultima in classifica ad inizio giornata (12V, 3N), sconfitta arrivata proprio contro il Monza: 1-0 all’U-Power Stadium il 18 settembre 2022, la prima storica vittoria dei brianzoli nella massima serie.
La Juventus ha vinto sei delle sette gare casalinghe in Serie A nel 2025 (1P) e in questo anno solare solo il Bologna (sette) ha ottenuto più successi interni nella competizione; in questo parziale, inoltre, dopo che non aveva segnato nei primi tempi nelle prime cinque gare, ha poi trovato la rete prima dell’intervallo in ciascuna delle successive due.
Nell’era dei tre punti a vittoria, solo sei squadre prima del Monza avevano raccolto al massimo 15 punti dopo 33 gare giocate in una stagione in Serie A e tra queste l’unica formazione lombarda era stata il Brescia (12 punti dopo 33 match nel 1994/95).
Il Monza è reduce da quattro sconfitte consecutive e, sotto la guida di un singolo allenatore, solo nelle prime cinque gare in assoluto nella massima serie è arrivato a cinque ko di fila, tra agosto e settembre 2022, con Giovanni Stroppa in panchina.
La Juventus ha vinto le prime due gare casalinghe con Igor Tudor (vs Genoa e Lecce) e l’ultimo allenatore ad aver trionfato nelle sue prime tre partite interne alla guida dei bianconeri in Serie A è stato Maurizio Sarri nel 2019/20.
Teun Koopmeiners ha preso parte a sei gol contro il Monza (tre reti, tre assist), più che contro qualsiasi altra avversaria in Serie A; dopo il gol al Lecce, l’olandese potrebbe andare a segno in due presenze casalinghe di fila solo per la seconda volta nella competizione, dopo esserci riuscito tra gennaio e febbraio 2024, contro Frosinone e Sassuolo.
Kenan Yildiz (sei) è uno dei cinque giocatori nati dall’1/1/2005 che hanno segnato più di cinque reti nei big-5 tornei europei in corso; in particolare, l’esterno turco ha segnato in ciascuna delle due gare all’Allianz Stadium della gestione Igor Tudor, contro Genoa e Lecce.
Dany Mota – passato nella Juventus U23, nella prima parte della stagione 2019/20 – ha preso parte a tre delle ultime quattro reti del Monza in Serie A (una rete, due assist), dopo non aver partecipato ad alcuna delle precedenti 13 reti realizzate dal club brianzolo nella competizione – autogol esclusi.
Fonte: Opta per le statistiche di Juventus-Monza
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Mourinho: “La semifinale a Barcellona è stata la prestazione più emozionante della mia carriera. Real? Fossi tornato a Milano sarebbe stato diverso…”
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16 ore fail
26/04/2025
Josè Mourinho è stato intervistato in esclusiva ai microfoni della BBC dove ha commentato alcuni splendidi ricordi circa la sua esperienza all’Inter.
A seguire l’intervista di Mourinho
Le parole di Mourinho
Barcellona-Inter 1-0
“Se potessi scegliere una delle prestazioni più emozionanti della mia squadra nei miei oltre 20 anni di carriera, sceglierei proprio questa. Siamo andati a Barcellona sapendo cosa ci avrebbe aspettati in termini di atmosfera e della straordinaria qualità di quella squadra.

JOSE MOURINHO PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Giocare con 10 giocatori a Barcellona ha fatto diventare tutto epico, ci volevano degli eroi, serviva ottenere il meglio da tutti. Penso di essere stato brillante nel modo in cui ho organizzato la squadra. Ci siamo difesi con tutte le nostre forze: con il cuore, con l’anima. Questa è la sconfitta più bella della mia carriera. Abbiamo dato tutto. Abbiamo perso 1-0. Ma siamo arrivati in finale”.
Sull’iconico abbraccio con Materazzi dopo la finale di Madrid
“Penso che se fossi salito sull’autobus, se fossi tornato con loro a Milano, se fossi entrato in uno stadio San Siro pieno, se fossi andato al Duomo pieno di gente, credo che non sarei andato al Real Madrid. Penso che l’emozione mi avrebbe impedito di andare. Ma volevo andare. Pensavo che fosse il momento giusto. Dovevo scappare. Marco era lì. Se al posto di Marco ci fosse stato Dejan Stankovic, o Diego Milito o Julio Cesar, sarebbe stata la stessa storia”.
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