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Milan, tutta la verità su Antonio Conte: l’accordo era totale
![](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/05/IMG_2143.jpeg)
Milan, ci ha letteralmente colti di sorpresa il dietrofront della proprietà ad una trattativa che sembrava ormai essere arrivata alla fatidica fumata bianca. Qui di seguito i dettagli.
Tutto inizia da fine novembre, dai primi scricchiolii del Milan di Stefano Pioli, con la conseguente intenzione di valutare un nuovo allenatore la prossima stagione. L’idea di esonerare il tecnico parmense, contrariamente a quanto si è letto allora, non c’è mai stata, a meno di un tracollo, che fortunatamente non si è verificato.
In data 11 dicembre l’arrivo in dirigenza di Zlatan Ibrahimovic con tutti i proclami del patron di Redbird Gerry Cardinale. Lo svedese avrebbe dovuto essere la sua estensione in Italia. Ne riparleremo in seguito. Da qui l’offerta irrinunciabile e l’inizio del lavoro da parte del neo dirigente il quale fin da subito, convinto di avere pieni poteri, si è presentato in Via Aldo Rossi con il nome di Antonio Conte.
Ci è voluto pochissimo per convincere il leccese. La voglia di tornare ad allenare era tanta, il progetto Milan ambizioso e c’era la volontà di rimanere in Italia, possibilmente vicino a casa, per non doversi trasferire da Torino. Questo per motivi famigliari inderogabili. Gli stessi motivi che in seguito gli hanno fatto rifiutare ingaggi a doppie cifre da parte di Bayern Monaco e Chelsea. Oltre che rifiutare per almeno quattro volte il Napoli, piazza che non lo scalda e tuttora non lo esalta. Anche qui ci torneremo.
Il tutto prosegue a spron battuto, bocche cucite in Via Aldo Rossi e secche smentite non appena esce il nome di Conte. Da Casa Milan le risposte erano sempre molto vaghe, ma dietro al nome del leccese immediatamente si cantava la stessa musica.
Arriviamo poi a febbraio, con gli incontri tra Conte e Ibrahimovic, insieme ad alcuni esponenti dello staff del leccese, in zona Brera a Milano, il tutto corredato da fotografie che li riprendono. Seguirà un incontro a Montecarlo tra Ibrahimovic e Conte negli uffici della Rafaela Pimenta.
Arrivano poi gli indizi di mercato, perché Conte effettua alcune richieste, non troppe a dire il vero, ma è un discorso in divenire. Da qui i primi contatti con gli agenti di Buongiorno, Emerson Royal, Hojbjerg e Gimenez. Tutti giocatori fortemente voluti dal tecnico.
Ma non solo. E la notizia l’ha riportata anche Franco Ordine, Conte è stato visto allo stadio addirittura una ventina di volte a seguire il Milan.particolare che ci era sfuggito, ma che avvalora, se ancora ce ne sia il bisogno, la nostra tesi.
Una bozza di contratto consistente di una base fissa a 6 milioni di ingaggio più bonus di 1,4 milioni al raggiungimento della qualificazione in Champions ed ulteriori 1,4 in caso di vittoria dello scudetto. Cifre accettate dal tecnico e avallate da Giorgio Furlani.
L’inchiesta ed il conseguente slittamento dell’arrivo di nuovi soci di minoranza ha di fatto inasprito gli animi all’interno della dirigenza con il solo Geoffrey Moncada a interrogarsi se Conte fosse il profilo giusto. Di fatto il dirigente ex talent scout si è sempre mostrato ostile all’arrivo dell’allenatore, preferendogli profili più miti e soprattutto gestibili quali Fonseca o Lopetegui.
Il no definitivo tuttavia è arrivato all’incirca due settimane fa ad opera di Gerry Cardinale il quale si era preso il giusto tempo per valutare i pro e i contro dell’operazione Conte. A nulla sono servite le rassicurazioni di Ibrahimovic il quale si è sentito ridimensionato. E a nulla è valsa la serietà sempre dimostrata dallo stesso Conte il quale ha rifiutato ogni tipo di offerta perché in parola con il Milan.
Quando però ha capito che i rossoneri gli avevano praticamente sbattuto la porta in faccia, ha iniziato a guardarsi intorno trovando le braccia spalancate unicamente da parte del Napoli il quale, ormai sicuro di Conte al Milan, aveva virato su uno tra Gasperini, il preferito da De Laurentiis, Italiano o Pioli.
La voglia di allenare da parte di Conte è tanta, non accetterà un altro anno nelle retrovie. Tuttavia, per andare al Napoli ha posto delle condizioni ben superiori a quelle rossonere, prendere o lasciare. E ci risulta che non sia tutto fatto come ormai stanno riportando praticamente tutte le testate. Probabilmente l’accordo si farà, ma ad oggi non lo diamo chiuso. Così come ancora non diamo chiuso Fonseca al Milan.
Le cose stanno così, l’inspiegabile dietrofront rossonero ha spiazzato tutti. Da noi di Calcio Style i quali abbiamo smentito in questi ultimi mesi, e a ragione, almeno una ventina di nomi frutto di fantasie giornalistiche altrui. Dal Milan stesso che si è trovata col cerino in mano dal no di Cardinale. Dallo stesso Conte il quale desiderava la panchina rossonera. Dal Napoli il quale, dopo quattro rifiuti, aveva pensato ad altri. Insomma, una mala gestione di cui la proprietà rossonera, qualora le cose non dovessero andare bene la prossima stagione, dovrà rispondere.
Impossibile quindi un clamoroso ripensamento? Ad oggi lo escludiamo. L’ordine di Cardinale è stato perentorio, però – lo ripetiamo – Conte è stato davvero ad un passo dall’essere l’allenatore del Milan.
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Juventus-Inter, Conceiçao entra in un club esclusivo
![Juventus-Inter, Francisco Conceiçao](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/02/FRANCISCO-CONCEICAO.jpg)
Con il gol realizzato durante la partita Juventus-Inter, il giovane attaccante Francisco Conceiçao entra in un club che vede all’attivo solo tre membri in totale.
Il figlio d’arte di Sergio Conceiçao, infatti, è diventato il terzo calciatore portoghese a riuscire a segnare una rete all’Inter indossando la maglia della Juventus.
Come evidenziato da Opta, prima del numero 7 bianconero, ci erano riusciti soltanto Cristiano Ronaldo, autore di due gol tra il 2019 e il 2021, e Rui Gil Barros, autore di un gol nel 1989.
Quello di stasera, per Francisco Conceiçao, è stato il terzo gol in maglia bianconera, dopo le reti realizzate contro il Genoa e l’Empoli, rispettivamente a settembre e a inizio febbraio.
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Parma-Roma, Ranieri: “Il Parma? Pensavo fosse una squadra più nervosa”
![Parma-Roma, Claudio Ranieri](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/01/RANIERI.jpg)
Al termine del match Parma-Roma, ha parlato in conferenza stampa il tecnico giallorosso Claudio Ranieri: ecco cos’ha detto.
Parma-Roma, la conferenza stampa di Claudio Ranieri
Come avete gestito l’uomo in più? Andava chiusa prima?
“L’abbiamo gestita bene ma dovevamo far gol, non rischiare con un episodio di pareggiare una partita in pieno controllo. Eravamo undici contro dieci, non siamo riusciti a raddoppiare per demeriti nostri e grandi meriti del loro portiere. Sono un po’ amareggiato ma forse vedendo la classifica sarò un po’ più contento”.
Cosa ne pensa della prova di Gourna-Douath?
“L’idea era di bloccare Bernabé, doveva poi attaccare ed inserirsi e lo ha fatto abbastanza bene. Non potendolo allenare al meglio ancora non ha novanta minuti, aveva un po’ di crampi. Salah ha fatto una buona partita, dobbiamo servirlo meglio, ad Angelino vengono serviti più palloni. Ha fatto una buona gara, ci da sicurezza e tranquillità”.
Era Bernabé che la preoccupava?
“Mi preoccupavano le frecce in attacco, ma le lancia Bernabé. Per questo ho voluto impedirgli di giocare”.
Cosa temeva del Parma?
“Mi aspettavo questa partita, abbiamo il tallone d’Achille delle ripartenze avversarie. Ci stiamo allenando tantissimo, spero riusciremo a risolvere anche perché giovedì affrontiamo una squadra molto forte in questo”.
“Son sincero, pensavo fosse una squadra più nervosa. Il pubblico gli sta dietro, la aiuta e non mollano. E’ importante crederci, quando arrivai io a Parma ci credevamo. Se questi ragazzi ci credono ci arriveranno”.
Qual è la cura che le permise di salvarsi con il Parma?
“Sono arrivato che eravamo ultimi, peggio di così non si poteva fare. La cura è crederci e allenarsi bene, da quel che ho visto oggi è così, poi non li conosco. Quando perdi le partite rischi di far affiorare il nervosismo, oggi non l’ho visto, mi son sembrati bravi ragazzi. Così ce la faranno”.
Si aspettava mosse a sorpresa di Pecchia?
“Non mi aspettavo mosse a sorpresa, magari solo una mezzala più riflessiva che potesse dare una mano a Bernabé nelle nostre ripartenze. Invece ha giocato con le mezzali a tutto campo, ma la abbiamo gestita bene”.
Vi siete dati un obiettivo particolare?
“Io credo nel lavoro, da quando sono arrivato l’ho detto. Non mi piace promettere ma lavorare. Non so cosa potremo fare ma i tifosi devono esser sicuri daremo il massimo. Non ho titolari, quando giochi anche in Europa devi far così.
Mi auguro di continuare così per dare libertà a tutti di esprimersi. Facciamo del nostro meglio in ogni partita, esigo sempre la prestazione. Poi il risultati è figlio degli episodi, ma bisogna sempre dare il massimo che si ha. Quello mi soddisfa”.
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Club Bruges, frenata in campionato in vista della Champions
![Young Boys-Stella Rossa](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/10/Pallone-champions-league.jpg)
Club Bruges, solo un pareggio con il Saint-Truiden per la prossima avversaria della Dea ai playoff di Champions League. Hayen ammette la stanchezza della squadra.
Dopo la sofferta vittoria in Champions League contro l’Atalanta, il Bruges rallenta in campionato, fermato sul 2-2 dal Saint-Truiden, terz’ultimo in classifica. La squadra di Nicky Hayen, avanti 2-0, ha subito la rimonta nel finale, evidenziando segnali di stanchezza a pochi giorni dal ritorno contro i bergamaschi.
Club Bruges, le parole di Hayen
Nonostante un turnover minimo – solo Vetlesen e Nilsson in campo al posto di Nwadike e Talbi – il tecnico ha ammesso le difficoltà fisiche e mentali dei suoi: “C’era fatica nella squadra, troppe imperfezioni e scelte sbagliate”. Tuttavia, Hayen sottolinea come anche altre squadre di Champions, inclusa l’Atalanta, abbiano perso punti nel weekend. Il Bruges dovrà ritrovare energie e concentrazione in vista del match decisivo con la Dea consapevole del fatto che il 2-1 sia un risultato che rende ancora tutto possibile.
![Club Bruges](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/01/urlo-Gasperini.jpg)
L’URLO DI GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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