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Milan, un ricambio generazionale in corso: l’era green dettata dalla proprietà
Milan, un vero e proprio svecchiamento della rosa è in atto da diverso tempo in casa rossonera. Andiamo a vedere il tutto qui di seguito
La proprietà Redbird in totale continuità con quella Elliott, ha idee precise. Vincere sotto il segno della sostenibilità, cosa molto difficile, ma “nelle corde” dei rossoneri i quali hanno dimostrato solo in estate di essere piuttsoto bravi ed efficaci a gestire cambiamenti e scelte importanti.
La dimostrazione è il processo di svecchiamento della rosa senza andare ad intaccare la forza della squadra, anzi aumentando qualitativamente il valore. Un progetto giovani che funziona molto bene con i soli Loftus-Cheek e Sportiello, rispettivamente di 27 e 31 anni, ad alzare la media. Da registrare tuttavia le uscite di Messias, Tatarusanu, Origi e Rebic la cui età media era di 31,5.
Il risultato è che Stefano Pioli si trova ad allenare la squadra in assoluto più giovane tra le big italiane e tra le più green in ambito europeo, con una media di 25,7 anni. Una storia di evidente successo, un progetto che vuole andare avanti sotto questa impronta manageriale.
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Fonseca, giornata cruciale: alcuni atteggiamenti discutibili | E Sarri aspetta
Fonseca, quella di oggi sarà una giornata decisamente cruciale per le sorti del tecnico rossonero. Vediamo qui di seguito cosa potrebbe accadere.
Non è tanto una questione di punti in classifica, 5 distanze dalla capolista Napoli possono anche apparire come un gap colmabile, tuttavia sono altri i motivi per i quali il tecnico Paulo Fonseca è pericolosamente in bilico.
Un allenatore che pare non avere mai preso in mano le redini dello spogliatoio con i giocatori eccessivamente liberi di comportarsi come vogliono, zittire il pubblico, calciare i rigori senza rispettare le gerarchie, non partecipare al cooling break. Insomma, una totale anarchia che la dirigenza non riesce più a gestire, né vuole nemmeno provarci.
Sappiamo infatti che Zlatan Ibrahimovic, nonostante alcune dimostrazioni di forza davanti alle telecamere, non ha molto polso all’interno dello spogliatoio e quindi servirebbe un sergente di ferro in grado di rimettere prima di subito tutti in riga.
Sicuramente la fiducia a Fonseca è arrivata ai minimi termini e difficilmente verrà onorato il contratto di 3 anni. Motivo per il quale, come scritto ieri (questo il link), il Milan ha bloccato Maurizio Sarri e la decisione finale verrà presa tra oggi e domani. Sappiamo che il tecnico ex Lazio gradirebbe venire in rossonero e lo avrebbe chiaramente fatto capire tramite i suoi agenti diverse settimane fa. Vediamo se ci sarà un seguito oppure no. Lo sapremo a stretto giro nelle prossime ore.
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Totti: “Maradona? La fascia di capitano a lui perché il numero uno”
L’ex numero dieci Totti ha risposto ad alcune domande ad un evento dove lui ha presenziato da brand ambassador toccando temi tra cui l’amicizia in campo e non.
Nella sua carriera è stato ed è tutt’oggi un idolo per i romanisti ma anche semplicemente per chi ama il pallone ed è sportivo prima che tifoso. Francesco Totti, ora brand ambassador di Betsson Sport ha risposto ad alcune domande dei fan a margine di un evento.
Capitano della Roma, con la quale ha vinto uno scudetto, ha parlato dell’amicizia, proprio con De Rossi ma anche di un episodio poco piacevole in un Roma- Inter che molti ricorderanno.
Totti: l’incontro con i fan
L’episodio poco piacevole, di cui abbiamo accennato poc’anzi è il brutto fallo che il “pupone” rifilò a Mario Balotelli, per il quale però oggi si mostra visibilmente pentito: “Se potessi tornare indietro, non farei il gesto brutto a Mario Balotelli. Bisogna dare il giusto esempio ai ragazzi che vogliono seguire la carriera sportiva, in quel momento non l’ho dato.”
Il “no” alla Lazio: “Mi voleva la Lazio a inizio carriera, mia mamma ha fatto la scelta giusta anche perché se tornava a casa che aveva scelto loro succedeva un casino.”
Alla stessa squadra lui segnò molte volte in derby più o meno accessi, uno dei quali rimane alla storia, a detta sua per l’esultanza particolare: “Una delle scene più belle della mia carriera. Era la doppietta al Derby, 2-2, e avevo già deciso che se avessi segnato avrei scattato una foto verso la Curva Sud. Avendone fatti due, fortunatamente, il selfie rimarrà per sempre nella storia del derby.”
Le amicizie
Proprio quelle partite furono vissute accanto ad una persona per Francesco Totti, di un’importanza particolare: l’amico Daniele De Rossi, ormai ex allenatore giallorosso : ” Daniele è una persona straordinaria, un ragazzo d’oro e un amico. Ama la Roma come la amo io.”
Su Del Piero: “Vedo che compare la mia battuta sul fatto che era vestito da tranviere (in una parte d’intervista fatta rispondendo ai risultati scrivendo il nome di Totti sul motore di ricerca, ndr). Siamo talmente tanto amici che possiamo dirci tutto. Materazzi poi sta sempre col telefono e ha voluto riprendere tutto. La battuta è diventata virale, ma è vero che assomigliava a un tranviere. Alex per me è stato un amico ed era un giocatore fortissimo.”
Diego Armando Maradona: Sull’argentino il numero 10 giallorosso, racconta un aneddoto in un amichevole in cui gli consegnò la fascia da capitano: “L’ho fatto perché penso che era doveroso che la indossasse lui. Per me lui è la storia del calcio, è stato il calcio, e lo sarà per sempre anche se giocavamo all’Olimpico, per me era importante che l’avesse lui, per me era il numero uno al mondo.”
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Iniesta si ritira, ora è anche ufficiale: il video saluto
Andres Iniesta da ufficialmente il suo addio al calcio. Negli scorsi giorni era circolata un’indiscrezione, oggi confermata proprio dal centrocampista spagnolo.
L’ex Barcellona ha condiviso sul suo profilo Instagram un video che annuncia la sua decisione di appendere gli scarpini al chiodo, non solo, infatti domani ci sarà un documentario celebrativo.
Iniesta saluta il calcio, il maestro scende dal palco
Se ne era parlato tanto negli scorsi giorni, tanti erano ancora intenti a contare i trofei vinti in carriera da uno dei più grandi centrocampisti di sempre. Il fatidico giorno è arrivato anche per lui, ora c’è una nuova vita all’orizzonte.
Don Andrès Iniesta lascerà per sempre un segno indelebile sulla storia del calcio mondiale. I trofei sono solo il coronamento della sua carriera, tutti derivati dallo straordinario talento e capacità di movimento all’interno del rettangolo verde.
Illusionista, palleggiatore e abile regista sono solo alcuni degli appellativi collezionati negli anni. Tanti assist ma anche goal decisivi, basti pensare a quello segnato in finale mondiale contro l’Olanda nel 2010 oppure il destro da fuori contro il Chelsea in semifinale di Champions League.
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