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Milan, Vice Theo, non solo Miranda: due le alternative
Per il mercato invernale Il principale obiettivo del Milan è il ruolo di vice di Theo Hernández. In pole Juan Miranda, classe 2000, di proprietà del Betis.
Il Milan è alla ricerca di un vice Theo e il candidato numero uno come detto precedentemente è Juan Miranda, attualmente in forza al Betis.
Una trattativa complessa visto che il suo contratto con il club spagnolo scadrà il prossimo 30 giugno 2024 e, al momento, non sembra esserci le basi per un rinnovo.
Il Betis è quindi ad un bivio: cederlo a gennaio del prossimo anno per 5-6 milioni di euro (alla metà della sua iniziale valutazione) oppure perderlo a parametro zero al termine della stagione.
La dirigenza rossonera ci sta provando, vorrebbe il calciatore già a gennaio, ma su di lui la concorrenza non manca. Il Barcellona fa sul serio.
Per questo i rossoneri stanno sondando due alternative.
Operazioni però che sarebbero difficili nel mercato invernale e dovrebbe rinviarle alla sessione estiva.
Il primo nome è Ferdi Kadıoğlu, classe 1999, turco di passaporto olandese che gioca nel Fenerbahçe.
Ha una valutaizone tra i 15 e i 20 milioni di euro, è in grado di giocare anche sull’altra fascia e come esterno alto.
Su di lui, l’Inter ma, soprattutto, il Napoli, che lo ha visionato durante Turchia-Lettonia di ieri sera.
Il secondo, è Sergio Gómez, spagnolo, classe 2000, come Miranda giocava nella cantera del Barça, poi in Belgio, nell’Anderlecht.
Preso dal Manchester City di Pep Guardiola per 15 milioni di euro l’anno scorso, ha giocato appena 971′ nella passata stagione in questa è a quota 162′. Poco molto poco per questo potrebbe essere ceduto.
La sua valutazione è tra i 18 e i 20 milioni di euro.
Milan pronto in caso di possibile cessione definitiva o in prestito, sempre se non avrà chiuso per Miranda prima.
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Oltre il calcio: la conversione di Roberto Firmino
Per la rubrica Oltre il calcio vi raccontiamo ciò che è successo a Roberto Firmino, punta centrale dell’Al-Ahli che ha deciso di cambiare radicalmente vita.
È proprio il caso di dirlo: l’attaccante brasiliano Roberto Firmino ha capito qual è la sua missione nella vita. E non ha a che fare con il calcio.
O meglio: Firmino non sta dicendo addio al calcio, non ancora. Ma ha dato una svolta alla propria vita spirituale decidendo di intraprendere una strada inconsueta: ha deciso di diventare pastore evangelico.
Il giocatore, 32 anni, resta comunque vincolato all’Al-Ahli, il club arabo che l’ha acquistato dal Liverpool la scorsa estate. Nella sua carriera di giocatore, fino ad oggi, ha preso parte a 587 partite, segnato 177 gol e realizzato 118 assist.
La svolta spirituale di Roberto Firmino
Evidentemente il mondo del pallone non gli bastava. Nel suo percorso è accompagnato dalla moglie Larissa Pereira, che ha presenziato con lui alla cerimonia che lo ha consacrato pastore evangelico lo scorso 30 giugno.
Stando a quanto riportato da Globo, la cerimonia si è svolta nella Chiesa Manah di Maceió, la città brasiliana in cui è nato.
Il giocatore ha condiviso il momento sui propri social, momento culminante di un percorso iniziato ufficialmente nel 2020, quando fu battezzato dal connazionale Alisson in una piscina, come previsto dal credo evangelico.
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Questo il messaggio affidato da Firmino ai social: “Fin dal nostro primo incontro con Cristo, un desiderio ha bruciato nei nostri cuori. Vogliamo che le persone sentano questo amore che ci ha raggiunto. Ora abbiamo un altro desiderio e una responsabilità: diventare pastori per conto di Dio”.
Tuttavia, per lui, la carriera calcistica all’Al-Ahli sembra destinata a continuare. Almeno per ora.
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Cafu: “Al Milan mancano calciatori d’esperienza, e sul tema razzismo…”
L’ex calciatore di Milan e Roma Cafu, ha parlato ai microfoni de ‘Il Messaggero’, facendo il punto su alcune tematiche legate al Club rossonero e non solo.
Le parole di Cafù
Di seguito le parole dell’ex calciatore brasiliano di Milan e Roma Cafù, rilasciate ai microfoni de Il Messaggero, relative a diverse tematiche legate al Club rossonero e non solo:
“Grandi cambiamenti in casa Milan? Sì, perché nel giugno 2023 è andato via Paolo Maldini.
Prima di lui era già andato via Boban. Ora devono lavorare e cercare di capire come riportare il Milan ai livelli di un tempo.
Una squadra che faceva paura a tutte. Ibrahimovic? Zlatan è stato un grandissimo giocatore e ora in questo ruolo può far bene.
Cosa manca? Mancano Dida, Cafù, Nesta, Maldini, Gattuso, Pirlo, Seedorf, Kakà, Shevchenko, Inzaghi. Dai, ora si scherza, ma è per dire che mancano quel tipo di giocatori.
E forse al Milan mancano calciatori con esperienza, che si acquisisce giocando la Champions e le Coppe Europee”.
Chiosa finale sul tema delicato ed importante del razzismo:
“Io non ho mai avuto problemi ma alcuni miei amici sì.
L’iniziativa dà potere agli individui e ci ricorda che apparteniamo tutti alla stessa squadra: la razza umana. Questo è il nostro obiettivo”.
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Milan, Morata non è l’alternativa a Zirkzee: i piani della dirigenza
Milan, stiamo assistendo a un rally di mercato per arrivare al forte attaccante olandese. Il nome di Morata in questi ultimi giorni sembra un po’ confondere le idee dei tifosi rossoneri. Facciamo qui di seguito chiarezza.
Il Milan ha come obiettivo primario Joshua Zirkzee. Sappiamo che l’attaccante olandese ha chiesto di valutare il tutto dopo gli Europei, tuttavia i dialoghi con l’agente Kia Joorabchian stanno proseguendo.
Nelle ultime settimane ci sono stati anche dialoghi per Alvaro Morata, attaccante particolarmente gradito da dirigenza, tecnico e tifosi. Zlatan Ibrahimovic avrebbe parlato direttamente sia con il procuratore che col giocatore stesso. La clausola rescissoria intorno ai 15 milioni è del tutto alla portata del club di Via Aldo Rossi.
Ma qui serve fare chiarezza, Morata non è l’alternativa a Zirkzee. O meglio, non sarà lo spagnolo l’attaccante titolare qualora non dovesse arrivare il classe 2001 olandese. In quel caso infatti il Milan si fionderebbe su altri profili già individuati e Morata sarebbe una punta aggiuntiva.
In caso di arrivo di Zirkzee, il Milan si riterrebbe soddisfatto e difficilmente andrebbe a spendere ulteriori soldi per un’altra punta, se non con la formula del prestito secco, o con diritto di riscatto.
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