Europa League
Monchi: “A Roma sbagliai al 95%. Non ho capito la città e l’amore della gente per la squadra”
L’ex Ds della Roma Monchi, parla di tante cose alla vigilia della finale di EL Siviglia-Roma che si giocherà il 31 Maggio a Budapest.
Monchi ha dedicato quasi tutta la sua vita al Siviglia, portando la squadra a vincere sei Europa League, una Supercoppa UEFA, due coppe di Spagna e una Supercoppa di Spagna.
Per quasi due campionati, è stato Ds della Roma, senza però lasciare tracce. Monchi ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport, in vista di Siviglia-Roma del prossimo 31 maggio: “Non ci sono più tornato a Roma. E la città mi manca tanto”.
Lei a Roma ha diviso il tifo: che cosa non rifarebbe.
“Ho ripensato tanto a ciò che è successo. Ho provato a fare del mio meglio, ma ho sbagliato. Se tornassi indietro, cambierei qualcosa, perché conosco molto meglio la Roma rispetto a quando sono arrivato. Mi è mancato tempo per essere quello che sono a Siviglia. Ma non è colpa di nessuno. Anzi, al 95% è colpa mia”.
Pallotta l’ha criticata molto.
“Ognuno è libero di dire quello che crede. A Pallotta sono grato perché mi ha portato alla Roma, non dirò mai una parola contro di lui. Il mio percorso nel calcio è di 37 anni, ognuno può pensare ciò che vuole. Quella di mercoledì e la mia 19a finale. Non so se sono tanti i direttori sportivi che possono dire questo senza lavorare nel Real Madrid, nel City o nel Chelsea“.
Il problema è stato sull’esonero di Di Francesco?
“Non solo quello. Il rapporto con la società non era più buono, quindi era meglio far lavorare altri. Trovare un allenatore non è difficile, il problema è che io pensavo in quel momento che Eusebio fosse il tecnico giusto per dare continuità. Forse era sbagliato, forse no, ma per me era giusto. Nessuno ha ragione al 100%”.
Perché prendere Pastore?
“Non parlo dei singoli, ma è difficile non sbagliare mai”.
Dybala è in dubbio: preferirebbe averlo in campo al 20%, senza ritmo, o non averlo?
“Lui ha giocato spesso così, e il suo 20% è il 60-70% di un altro giocatore”.
Monchi ha parlato anche a Il Messaggero
Prima o poi doveva capitare d’incrociarvi nuovamente, non trova?
“Eh sì, felice che accada in una finale. Se mi avessero chiesto con chi avrei voluto giocare questa gara, non avrei avuto dubbi. Avrei detto la Roma”.
Voglia di rivalsa?
“Ma no, ci sono stati tanti momenti belli. Ho provato a fare il meglio possibile ma è vero che ho sbagliato. Non ho avuto mai problemi ad ammettere i miei errori ma bisogna anche capire i contesti. In questa stagione ho sbagliato anche a Siviglia, ma in Andalusia ho dalla mia una storia di 24 anni con 19 finali e 10 trofei che mi fanno uscire tranquillo la sera quando devo portare i miei due cani a fare un giro. Qui mi aspettano, a Roma no. Non ho avuto il tempo per correggere i miei errori. Quando sono arrivato la gente pensava che oltre a prendere i calciatori avrei segnato e parato i rigori… Ma la responsabilità è mia. Guardando indietro ci sarebbero tante cose che non farei più”.
Ad esempio acquistare Pastore?
“No, non è giusto parlare dei singoli. Sembra che voglio trovare delle giustificazioni. Con lui ho sbagliato, punto. Ma il grande errore è stato quello che dovevo capire meglio cosa era la Roma. Cosa rappresenta per la città, i tifosi e la stampa. E quando l’ho capito era tardi”.
A Roma è veramente così difficile lavorare?
“La Roma è un grande club e in tutte le grandi società hai poco tempo. È questa la difficoltà maggiore, nessuno ti aspetta”.
L’ex ds Sabatini parlava di tre centri di potere: Roma, Boston e Londra. Era realmente così?
“Sarebbe semplice dire che non mi hanno lasciato lavorare. Non è vero. Non posso dire nulla, né di Baldini, né di Pallotta, tantomeno di Baldissoni e Fienga“.
Le parole di Monchi a Il Corriere dello Sport
A Trigoria ebbe il compito di comunicare a Totti che avrebbe smesso di giocare.
“E non riuscii a trattenere Spalletti. Quanto a Francesco, non sono stato io ad azionare la ghigliottina come lessi all’epoca. E con lui si creò da subito un ottimo rapporto. ancora oggi ci sentiamo”.
Le parole di Monchi a Tuttosport
Cosa non ha funzionato?
“A Roma pensavano che arrivasse qualcuno che facesse gol o parasse. Le aspettative sul mio conto hanno peggiorato la delusione. Capisco che a Roma non ci fosse il tempo per aspettare. Ma Roma mi resta nel cuore”.
Che finale si aspetta?
“Il Siviglia non fa tanto possesso palla, quindi magari la palla l’avrà soprattutto l’arbitro… Le squadre si rispetteranno tanto, sarà importante non fare errori”.
Ha visto la crescita di Pellegrini?
“Sono contentissimo per Lorenzo, ha avuto delle difficoltà, ma è il capitano giusto”
Europa League
Lazio, Lotito: “Da Amsterdam ancora nessuna risposta, era il minimo per il danno fatto”
Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha rilasciato delle dichiarazioni relative alle vicende legate al prossimo impegno europeo contro l’Ajax.
Claudio Lotito ha rilasciato delle dichiarazioni, riportare da Il Messaggero, relative alle vicende legate alla prossima trasferta europea dei biancocelesti in casa dell’Ajax: valevole per la sesta giornata di Europa League.
Lazio, le parole di Lotito
Di seguito le dichiarazioni rilasciate da Lotito, riportate da Il Messaggero e relative alle vicende legate ad Ajax-Lazio:
“Con un comunicato ho intimato al sindaco di Amsterdam e alla Uefa di attivarsi per fare in modo di ridare i soldi dei voli e degli hotel ai tifosi, nessuno escluso. Era il minimo per il danno che hanno fatto.
Ancora non ho avuto una risposta, ma chissà se mai l’avrò. Da parte mia farò in modo di convincere i nostri tifosi a non andare ad Amsterdam quei giorni, ma non posso obbligare nessuno”.
Europa League
Lazio-Ludogorets, lo sfogo di Baroni: “Ci siamo innervositi”
La Lazio, prima in classifica di Europa League, ieri ha riportato il suo primo pareggio a Lazio-Ludogorets: ecco il commento di Baroni.
Quello di ieri sera a Lazio-Ludogorets è stato un pareggio a reti bianche: è la prima volta della stagione in Europa League che i biancocelesti non segnano nemmeno un gol nella competizione europea.
Un risultato che, stando alle parole del tecnico Marco Baroni, è legato anche al nervosismo mostrato in campo dalla squadra.
Ecco come il tecnico della Lazio ha commentato la partita di ieri sera.
Lazio-Ludogorets, il commento di Marco Baroni
Sull’esito della partita
“In queste partite bisogna subito sbloccare la situazione, invece ci siamo innervositi e addirittura abbiamo finito con molti più ammoniti di loro.
Sulle cause del pareggio
“Sono incontri da sbloccare prima, altrimenti ti innervosisci. Mi dispiace che, in una partita in cui siamo sempre stati nella loro trequarti, abbiamo finito noi con sei ammoniti e loro con due. Sono le classiche partite fastidiose, senza ritmo, in cui serve una giocata”.
Sulla squadra vista a Lazio-Ludogorets
“L’importante è che la squadra abbia provato a vincere fino alla fine. Nel primo tempo abbiamo mosso palla lentamente contro il loro blocco basso, ma nella ripresa siamo migliorati per intensità e voglia”.
Sul sogno scudetto
“Un altro scudetto dopo quello da giocatore a Napoli? Quello fu meraviglioso, ma con questo gruppo ci lanciamo già una sfida ogni giorno. Anche in una partita difficile siamo stati aggressivi senza mai lasciare un’occasione.
Con questi ragazzi voglio continuare a giocare così, alcuni di loro devono crescere ma siamo già molto avanti e questo è un loro merito”.
Sul rigore
“Dalle immagini potete vedere come l’arbitro sia andato al Var già convinto di non darci il rigore, scuoteva subito la testa“.
Europa League
Tottenham-Roma, Ranieri: “Una rondine non fa primavera”
La partita Tottenham-Roma, che sulla carta era davvero difficile per i giallorossi, si è conclusa con un pareggio. Ecco cos’ha detto Ranieri nel post-partita.
Quella che poteva essere, ed era sembrata nei primi 10 minuti, una possibile Caporetto, alla fine è stata un risultato utile.
La Roma è riuscita a pareggiare in extremis la partita Tottenham-Roma grazie a un gol dello stesso Mats Hummels che aveva procurato il calcio di rigore entro i primi 10 minuti di gioco.
Portando a casa una partita che a detta dell’allenatore Claudio Ranieri era davvero “necessaria”.
Ecco le parole del tecnico giallorosso nel post-gara, raccolte da Sky Sport.
Tottenham-Roma, il commento di Claudio Ranieri
Sulla partita
“I ragazzi hanno fatto una gran partita, non ero contento della gara contro il Napoli, dovevamo rispondere colpo su colpo e a Napoli non l’abbiamo fatto – dice – Io non voglio una squadra che si chiude ma che va ad attaccare. I tifosi amano la squadra che tenta di vincere poi ci si può o non può riuscire.
Questa volta mi sono spiegato bene, i ragazzi non si sono mai arresi, io voglio una squadra che faccia vedere ai tifosi che c’è e che non ci si è dimenticati di come si gioca a calcio”.
Sul gol di Hummels
“Hummels è arrivato un decimo di secondo dopo in occasione del rigore, solo il VAR riesce a vedere queste cose ma lui ha un’esperienza incredibile, ha dato tranquillità e sicurezza e non è ancora al 100% e potrà fare benissimo in questa difesa”.
Roma: cosa è cambiato?
“Avevo chiesto alla squadra di dare fondo a tutte le risorse, il Tottenham ha dei velocisti incredibili, ho fatto i complimenti a Postecoglu, noi li abbiamo spesso sorpresi, siamo stati un po’ imprecisi nei cross fino a quando poi non siamo riusciti”.
Sul futuro e su Dybala
“Io non credo che una rondine faccia primavera, noi dobbiamo lavorare duramente per fare delle buone partite, certo questa squadra aveva bisogno di questa partita.
Dybala? Si è allenato poco e quindi stasera 45′ erano più che sufficienti, non ho voluto rischiare ma ha fatto molto bene“.
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