Mourinho e la Roma sembrano intenzionati a proseguire assieme, ma per la fumata bianca è necessario limare alcuni dettagli con i Friedkin.
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Il matrimonio fra Mourinho e la Roma potrebbe continuare. E questo nonostante la scadenza del contratto (fissata al 30 Giugno 2024) che lega lo Special One al club della Capitale sembrasse sancire la fine del rapporto.
Francamente è un sacrilegio che i Friedkin avessero pensato, anche solo per un minuto, di privarsi così a cuor leggero del miglior allenatore nella storia della Roma. Ed è ancor più grave che la riflessione sia durata interi mesi. Mesi di gelo, al termine dei quali, però, ha prevalso il buon senso.
Quello dei risultati. Perché, gira che ti rigira, alla fine quello conta in una azienda. Non giochismi o aria fritta di sorta. E Mourinho i risultati a Roma li sta portando da tre anni. Ha rimesso i giallorossi sulla cartina geografica del calcio europeo e ora vuole riportarli a giocare la Champions.
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Affinché la tanta agognata fumata bianca si verifichi, però, c’è bisogno che si verifichino determinate condizioni. Mou, da canto suo, ha stilato una serie di conditio sine qua non. Il decalogo enunciato dal Vate di Setubal inizia più o meno così. La prigione dorata dell’Arabia Saudita non gli interessa, ma non intende neanche decurtarsi l’attuale ingaggio. per firmare il rinnovo
Ciò significa che il nuovo contratto, verosimilmente un biennale che legherà Mourinho alla Roma almeno sino al 30 Giugno 2026, dovrà avere cifre in linea con i 7,5 milioni netti l’anno che attualmente percepisce.
E poi Mourinho vuole la garanzia che la società lo supporterà. Sia nelle sue battaglie mediatiche, sia sul mercato. Mou capisce la difficoltà della proprietà nel districarsi attraverso i rigidi paletti del FFP UEFA, e da qui nasce anche il disgelo con Pinto, ma sa anche che questa squadra, se vuole davvero competere in Italia e in Europa, ha bisogno di essere rafforzata.
Infine, the last but not the list, la conferma dei big. Mourinho vuole che la sua nuova Roma venga costruita attorno a Dybala e Lukaku. Con la permanenza del primo e la conferma del secondo. Da questo tridente delle meraviglie passa il futuro della Roma. Una grande Roma non può prescindere da Lukaku, Dybala e Mourinho. E i Friedkin lo sanno bene.
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