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Napoli, una Manna dal cielo per De Laurentiis
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Solo un anno fa tra le strade di Napoli si respirava un aria di festa pronta ad esplodere di gioia dopo trentatre anni di attesa, oggi ad un anno di distanza la città è cupa, svuotata nel suo entusiasmo e nella sua voglia di fare festa.
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Tutti i tifosi partenopei sperano di vedere finire nel più breve tempo possibile questa stagione post Scudetto che, al contrario di quanto ci si aspettasse, ha fatto retrocedere i partenopei da primi della classe e a squadra da metà classifica, mettendo a rischio la qualificazione in Europa dopo ben tredici anni consecutivi.
La caccia al colpevole è aperta e quasi la totalità della città ha individuato in Aurelio De Laurentiis l’unico vero responsabile. Il numero uno del club azzurro reo di non aver sostituito due pezzi da novanta come Luciano Spalletti e Cristiano Giuntoli, e di non aver fatto un calciomercato all’altezza dello Scudetto che gli azzurri hanno cucito sul petto.
Il presidente non vuole perdere più tempo
La stagione volge al termine e il presidente azzurro non vuole farsi trovare impreparato, vuole rilanciare immediatamente le sue ambizioni di grandezza, salutando Francesco Calzona e portando a scadenza il contratto di Rudi Garcia, e puntando subito su un nuovo allenatore e su un nuovo Direttore Sportivo che possa in qualche modo aiutarlo a ripristinare il naturale ordine delle cose.
Molti sono i nomi che si sono susseguiti in questi mesi turbolenti ma nelle ultime ore sembra che uno abbia rotto le resistenze del presidente partenopeo: si tratta di Giovanni Manna, attualmente capo del settore giovanile della Juventus, e Ds ad interim l’anno scorso prima dell’arrivo in bianconero di Cristiano Giuntoli.
Chi è Giovanni Manna?
Il dirigente della Juventus è il primo collaboratore di Cristiano Giuntoli in bianconero, è l’anima e il cervello della Next Gen e nell’ultima stagione ha ricoperto il ruolo di Head of First Team al fianco del nuovo direttore tecnico. E lui la prima scelta di Aurelio De Laurentiis per affidargli il delicatissimo compito di Direttore Sportivo del club azzurro. Ancora da decidere invece sarà il futuro di Mauro Meluso.
Giovanni Manna è un classe 1988 nato a Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, ed è entrato a far parte della Juventus nel luglio del 2019 come responsabile della Primavera.
Prima di approdare in bianconero la sua brillante carriera è cominciata quando ha ricoperto il ruolo di Club Manager a Forlì nella stagione 2013/2014 per poi è andare in Svizzera per ricoprire il ruolo di team manager col Chiasso prima di diventare direttore sportivo al Lugano.
L’estate 2019 arriva la prima svolta della sua carriera: la Juventus intravede in lui grandi potenzialità e dopo aver iniziato come responsabile della primavera, lavorando a stretto contatto con Fabio Paratici e Federico Cherubini, è stato promosso come manager della Juventus U23.
Ha svolto un ottimo lavoro, infatti sotto la sua gestione sono stati valorizzati diversi giocatori e alcuni hanno fatto il famoso “salto” in prima squadra come Fagioli, Miretti, Iling Jr. e Soulè, ma anche Barrenechea e Barbieri.
Alcuni sono ancora nella rosa bianconera e altri sono in prestito ma questo fa capire come Manna abbia un buon rapporto di collaborazione con tutto il comparto tecnico, dagli alti dirigenti agli allenatori.
Cosa gli aspetta?
Sicuramente il giovane dirigente dovrà avere spalle larghe e tanta pazienza per aver a che fare con un vulcanico presidente come Aurelio De Laurentiis. Il primo compito che dovrà assolvere sarà quello di aiutare il presidente nella scelta del prossimo tecnico, che dovrà riportare l’entusiasmo smarrito quest’anno attraverso il gioco e attraverso un progettualità che vede nella politica dei giovani il fulcro del proprio lavoro.
Dovrà esaminare attentamente quali giocatori sono arrivati alla fine del loro ciclo con la maglia azzurra e quali siano quelli su cui rifondare la squadra e soprattutto fare da ponte diplomatico tra la squadra e la massima dirigenza.
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Roma: vincere a San Siro per la Champions. Ma i precedenti…
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25/04/2025
Finale di stagione complicato per la Roma di Claudio Ranieri che, di scena a Milano con l’Inter, proverà a restare attaccata al treno Champions.
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Cinque giornate alla chiusura del campionato di Serie A. La squadra di Claudio Ranieri chiuderà la stagione contro: Inter, Fiorentina, Atalanta e Milan, prima della chiusura col Torino. Quattro scontri diretti che decideranno il futuro europeo dei giallorossi. Emerge però un problema da tutto questo: nei match contro le prime nove della classifica, la Roma ha vinto solo una volta su dodici.

CLAUDIO RANIERI E LEANDRO PAREDES ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma: grana scontri diretti
La classifica che tiene conto degli scontri diretti tra le big, vede la Roma al penultimo posto con 9 punti. I giallorossi sono davanti solo al Milan (8). In testa troviamo il Napoli con 30, poi l’Atalanta (24) e la Fiorentina (23). Segnali non proprio incoraggianti per Ranieri & co, ma anche un’opportunità per invertire questa tendenza nel momento più importante. Da quando l’allenatore romano è tornato sulla panchina giallorossa, la squadra ha cambiato passo: terza in una classifica parziale da metà novembre ad oggi (dietro solo a Inter e Napoli), con 44 punti. E se si escludono le due sconfitte iniziali contro Napoli e Atalanta, la sua Roma sarebbe addirittura davanti a tutte.
Ranieri, però, non vince a San Siro da 17 anni. Contro l’Inter ha ottenuto solo 3 pareggi nelle ultime 9 trasferte al Meazza, e la Roma ha perso 8 degli ultimi 9 scontri diretti contro i nerazzurri. Da difendere però c’è un traguardo importante: i giallorossi sono imbattuti da 17 partite in campionato. E se il mister ex Leicester è riuscito a rimettere in corsa una squadra che sembrava destinata a fare la comparsa, nulla è impossibile. Ora quello che serve è la lucidità con cui far bene nelle partite di cartello.
Riusciranno Ranieri e la Roma, proprio a San Siro, a vincere per continuare la cavalcata verso l’Europa?.
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FIFA, l’avvocato Bassan: “Irregolarità nel caso Vinicius potrebbero distorcere mercato e prestazioni”
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25/04/2025
Vinicius potrebbe essere al centro di una vicenda giudiziaria sportiva. La Tiberis Holding, con l’avvocato Fabio Bassan, ha presentato un esposto alla FIFA.
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Vinicius, stella del Real Madrid e della nazionale brasiliana, potrebbe presto finire al centro di una complessa vicenda giudiziaria sportiva. Lo scorso 7 aprile, la società brasiliana Tiberis Holding ha infatti presentato un esposto ufficiale alla Camera d’Investigazione del Comitato Etico della FIFA, ipotizzando una violazione dell’articolo 20 del Codice Etico della federazione internazionale.
La richiesta formulata da chi ha presentato l’esposto è pesante: una sospensione dall’attività agonistica per due anni, motivata da un presunto conflitto di interessi che coinvolgerebbe il calciatore attraverso operazioni societarie legate al mondo del calcio professionistico. (LEGGI QUI LA RICOSTRUZIONE)
Real Madrid, il ruolo della ALL e l’acquisizione dei club da parte di Vinicius Jr
La questione ruota attorno all’acquisizione dell’Athletic Club di São João del Rei, club brasiliano emergente recentemente promosso in Serie B. La Tiberis Holding, guidata dall’imprenditore italiano Willy Francese, deteneva il 16,5% del club e intendeva acquisirne la maggioranza. Le quote sarebbero state cedute direttamente alla società ALL Agenciamento Esportivo, tagliando fuori la Tiberis. Un’operazione che ha portato alla sospensione cautelare della compravendita da parte del tribunale commerciale di San Paolo e all’apertura di un arbitrato.
Secondo l’esposto, la ALL sarebbe riconducibile in modo diretto alla famiglia e all’entourage di Vinicius Jr.: “La società ha due soli soci: il padre di Vini Jr. e il suo agente – afferma Bassan – Entrambi rientrano nella definizione di ‘parte correlata’ e sono quindi soggetti alle norme FIFA sul conflitto di interesse”.
Bassan alla FIFA: “I calciatori sono multinazionali”
L’argomentazione giuridica dell’esposto affonda le radici in una trasformazione strutturale del calcio moderno, come evidenzia Bassan: “I calciatori più famosi oggi sono vere e proprie multinazionali, con fatturati da centinaia di milioni di euro. Questo potere può alterare il mercato e le competizioni”.
Come funziona la procedura?
La denuncia è ora nelle mani del Comitato Etico della FIFA: “La denuncia viene prima esaminata dal comitato etico della FIFA che ha il compito di valutare se ci sono gli elementi per aprire un procedimento. Se ritiene che ci siano, il caso passa a un secondo comitato deliberativo, che prende la decisione finale. Finché il caso resta nella fase iniziale, le parti coinvolte possono trovare un accordo e chiudere la vicenda. La decisione finale può essere impugnata, e in ultima istanza si può ricorrere al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS)”.
Per ora, la FIFA non si è ancora espressa ufficialmente, ma l’esposto ha già fatto rumore. Il Comitato Etico potrebbe non dare peso all’esposto, così come passare la palla al comitato deliberativo. A seconda dell’esito, lo scenario che si aprirebbe per Vinicius Jr. potrebbe risultare tutt’altro che secondario: qualora il comitato verificasse l’effettiva violazione del Codice, il talento del Real rischierebbe dalla semplice ammenda alla squalifica biennale, quella che la Tiberis ha chiesto come massimo della pena.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
La UEFA annuncia un minuto di silenzio in tutte le sue competizioni in onore di Papa Francesco. Il presidente Ceferin rende omaggio al Santo Padre.
La scomparsa di Papa Francesco ha creato un vuoto profondo non solo in Italia, ma in tutto il mondo. In segno di rispetto e omaggio, l’UEFA ha deciso di dedicare un minuto di silenzio in tutte le sue competizioni fino al 1 maggio.
Il comunicato ufficiale dell’organizzazione dice: “La UEFA terrà un momento di silenzio in memoria di Sua Santità Papa Francesco prima del calcio d’inizio delle semifinali della Youth League e della Women’s Champions League di questa settimana, nonché delle semifinali delle competizioni maschili per club che si svolgeranno dal 29 aprile al 1° maggio“.
L’UEFA, attraverso questo gesto, esprime il proprio rispetto e rende omaggio al Santo Padre.
UEFA, le parole di Ceferin
Il presidente della UEFA, Ceferin, ha espresso le sue parole di omaggio a Papa Francesco: “Papa Francesco è stato un faro di speranza per tutta l’umanità in questi tempi di guerra e difficoltà”.
Ha continuato dicendo: “Un’umanità che rimarrà orfana di quella voce, instancabile e potente, che si è sempre levata in difesa dei poveri, degli umili e dei vulnerabili per chiedere rispetto, accoglienza, uguaglianza e per implorare una pace che sembrava sempre lontana, eppure sempre più desiderata dal cuore del mondo”.
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Fonte: Gianluca Di Marzio.
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