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Nedved attacca Allegri, piccolo screzio tra i due
Massimiliano Allegri è appena tornato sulla panchina della Vecchia Signora. Prima di lui in due stagioni si erano alternati Sarri e Pirlo. Risultati: uno scudetto per il primo, una Coppa Italia ed una Supercoppa italiana, per il secondo
Non male insomma, visto che in altri club, due tecnici cosi sarebbero stati osannati. Non a Torino. Allegri era stato allontanato da Vinovo, su suggerimento di Paratici e Nedved, primo sponsor di Maurizio Sarri. Adesso con Allegri in sella, Pavel Nedved non ha risparmiato una stoccata all’attuale tecnico bianconero. Circa la gara persa in casa contro l’Inter ha parlato in maniera molto chiara. “Non so quali complimenti ha sentito l’allenatore (riferendosi alla gara persa contro l’Inter)”. Proseguendo: “Io non ho mai ricevuto complimenti quando ho perso. Conta solo la vittoria. Soprattutto in un campionato come quello italiano”. Dargli torto in effetti non è molto semplice. Il calcio italiano trita e tritura tutto e tutti in 90 minuti, figurarsi nell’arco di un intero torneo. Intanto pare che Nedved sia rimasto sorpreso anche della sostituzione di Dybala a Cagliari. Avrebbe infatti fatto in espressione eloquente, e poco felice, nel momento del cambio con Moise Kean.
Allegri in sala stampa, alla domanda circa questo caso, ha risposto con un sorriso. Anche qui non si riesce a capire la reazione di Nedved. La dirigenza non vuole fargli rinnovare il contratto, e poi si lamenta dell’uscita dal campo? Strani paradossi del calcio….
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Platini: “La maglia della Juventus è un piacere addosso”
La leggenda del calcio Michel Platini è stato ospite a Santa Lucia del Mela per i 40 anni del Club Doc, rispondendo a Monica Bertini e Guido Vaciago.
Michel Platini, icona del calcio mondiale e simbolo immortale della Juventus, ha partecipato ai festeggiamenti per i 40 anni del Club Doc Gaetano Scirea di Santa Lucia del Mela. L’evento, che ha riunito appassionati e tifosi bianconeri, ha avuto il suo momento clou nell’intervista esclusiva condotta da Monica Bertini di Sportmediaset e Guido Vaciago, direttore di Tuttosport. A seguire l’intervista completa.
Platini: “Il mio gol più bello? ce ne sono tanti”
SCIREA E PAOLO ROSSI
“Vorrei, prima di tutto, ricordare Gaetano Scirea a cui è dedicato il Club di Santa Lucia e Paolo Rossi. Scirea era qualcosa di diverso, di più grande. E anche Paolo: la persona più gentile e serena che abbia mai conosciuto. Che Juventus che era quella in cui sono arrivato, erano tutti i campioni del mondo. E me lo facevano notare, cavolo se me lo facevano notare… Io ero il francese che non aveva vinto la coppa”
LA SVOLTA
“Fino a quel momento avevo perso tutto quello che si poteva perdere nella carriera di un giocatore. Poi sono arrivato alla Juve, abbiamo perso lo scudetto, la Coppa dei Campioni ad Atene, ma abbiamo vinto la Coppa Italia. Da quel momento ho vinto tutto quello che poteva vincere un giocatore…la vita è così, è fatta di svolte”.
LA FIRMA CON LA JUVE
“Chiuse le pratiche del contratto, brindiamo e Boniperti mi dice vieni, ti passo l’Avvocato. E io dico: avvocato? Come me lo passi, è qui con me, è lui che mi aiutato a firmare il contratto. E lui: ma no, Michel! Cosa dici? Non quell’avvocato, l’Avvocato, con la A maiuscola…”
IL RAPPORTO CON AGNELLI
“Io non capivo e poi mi danno il telefono e dall’altra parte c’è Gianni Agnelli che mi parla in un francese perfetto. Quindi era lui l’Avvocato… ah ho capito. Vabbé è diventato famoso dopo (…) Sì, mi ha voluto bene. Non posso dire che fosse mio amico, non credo che si possa essere amico di una persona di quel tipo e di quel livello, però mi voleva bene. E sapete perché? Perché mi aveva voluto lui e io ero diventato molto forte. Così poteva andare in giro e dire: vedete, Michel l’ho scelto io, non Boniperti, non gli altri, l’ho scelto io che capisco di calcio. Insomma, gli facevo fare bella figura (…) Mi ricordo quando gli ho regalato il primo Pallone d’Oro, ha sgranato gli occhi, non se lo aspettava. E mi fece la famosa domanda: ma è davvero tutto d’oro? E io gli risposi davvero: Avvocato, se era tutto d’oro non glielo regalavo mica (…) Forse mi voleva bene perché rispondevo alle sue battute con altre battute. Non osava farlo nessuno, erano tutti terrorizzati dall’Avvocato. Io no, anche se ne percepivo il carisma”.
LA FOTO ICONICA
“Il gol più bello della mia carriera. Perché, capisci, quando segno il gol che hai sempre sognato di fare e lo fai nella partita più importante, come una finale di Intercontinentale… beh, quello è il gol più bello della tua vita, a prescindere. E quelli che fanno? Me lo annullano? Per cosa? Per un fuorigioco di Brio? Di Brio, capite? Cosa ci faceva lì Brio… (e ride)”.
QUEL FUORIGIOCO CHE NON C’ERA
“Mi sono sentito svuotato, triste, sconsolato. Mi sono detto: se vado dall’arbitro lo meno e mi danno un anno di squalifica, così mi sono accasciato per terra e mi sono messo in quella posizione che Salvatore Giglio ha immortalato. Bella la foto, non la mia preferita, ma bella! Sapete che ho incontrato il guardalinee che ha annullato quel gol? Davvero! Sarà stato una quindicina di anni fa, ero a Singapore e nell’ascensore dell’albergo c’è questo tizio di Singapore che mi guarda e poi, in inglese, mi chiede: mi riconosce? E io: no, mi scusi. E lui: io sono il guardalinee che ha alzato la bandierina per annullare il gol di Tokyo. Capite? Allora l’ho preso per il bavero della giacca e gli ho detto: maledetto! Poi ci siamo fatto una risata. Ovvio, perché alla fine abbiamo vinto, se a Tokyo avessimo perso per quel gol annullato sarei stato meno spiritoso in ascensore”.
GOL PIÙ BELLO?
“Il mio gol più bello non lo saprei scegliere. Direi il primo con il Pescara, perché c’erano tante aspettative intorno a me e con quel gol ero riuscito a confermare che non erano mal riposte, quelle aspettative. Ma ce ne sono molti altri che mi ricordo. Quello all’Ascoli, con il sombrero di tacco al difensore e il pallonetto al portiere… sì bello quello. Merito di Bettega – altra pausa teatrale, poi la battuta fulminante – se non mi avesse dato la palla così male e così indietro non avrei inventato quel colpo di tacco!” (…) Ma anche quello contro la Lazio all’Olimpico, un bel duetto con Boniek”.
IL PESO DELLA MAGLIA DELLA JUVE E ZIBÌ
“Bello di notte? Mah…non sono d’accordo era bello sempre. Quando c’era lui ho vinto sempre la classifica cannonieri, quando se n’è andato non l’ho vinta più. Forse c’è un nesso, no? Era un grande. E sapete una cosa? Ha ragione, anzi ragionissima quando dice che se ad Atene avessimo vinto la Coppa dei Campioni nella sfortunata serata contro l’Amburgo, avremmo vinto quattro coppe di fila. Che Juve quella Juve, piedi buoni in ogni ruolo. E sapete una cosa: quando mi dicono che la maglia della Juventus pesa, io dico: no, non scherzate, la maglia della Juventus è un piacere addosso. E posso dirlo per esperienza diretta”.
LA PARTITA CON L’ASTON VILLA
“Giocavamo contro l’Aston Villa campione d’Europa e abbiamo vinto 2-1 dando una lezione agli inglesi. In quella partita gli italiani giocarono come i francesi, più spensierati e offensivi, e il francese giocò come un italiano, con l’idea che si doveva vincere. Nacque un modo che superava il bonipertismo calcistico del cross dal fondo per il centravanti, tipo Causio per Bettega. Era una Juve che sfruttava tutto il suo potenziale, era la rivoluzione che ci fece vincere tutto”
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Esclusiva Calcio Style, Cardinale chiama Elon Musk:” Io e te per un Milan stellare”
Esclusiva Calcio Style, una notizia é arrivata in redazione nella tarda serata di domenica 17 novembre. La leggiamo qui di seguito in dettaglio.
Gerry Cardinale dovrà restituire una cifra intorno ai 700 milioni entro il mese di agosto nell’anno 2025. Il vendor loan andrà onorato e le intenzioni del proprietario di Redbird sono assolutamente serie.
Dei contatti von gli arabi, Aramco per la precisione, abbiamo già detto e scritto a sufficienza, ma la notizia di oggi ha dell’incredibile.
Cardinale ha chiamato Elon Musk per proporgli di entrare nell’AC Milan come socio di minoranza. Una collaborazione che potrebbe poi sfociare in altre idee e progetti. Quello che ora possiamo raccontare, con l’impegno di approfondire, è che sta nascendo un qualcosa di grosso…e con Musk non potrebbe essere altrimenti.
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Inter in ansia per Calhanoglu: “Ho sentito pizzicare, farò una risonanza”
Le condizioni fisiche di Hakan Calhanoglu sono motivo di apprensione per l’Inter, soprattutto considerando il calendario fitto e l’importanza del centrocampista turco nello scacchiere tattico di Simone Inzaghi.
Il giocatore è stato costretto a lasciare il campo nel primo tempo del match di **Nations League** tra Turchia e Galles, riaccendendo i timori legati alla precedente elongazione agli adduttori della coscia sinistra, che lo aveva tenuto lontano dai campi per diverse partite.
Calhanoglu ha confermato le sensazioni di un possibile nuovo problema muscolare:
“Ho sentito pizzicare nello stesso punto in cui avevo avuto fastidio e ho preferito non correre rischi. Domenica farò una risonanza magnetica.”
Il commissario tecnico della Turchia, Vincenzo Montella, ha aggiunto:
*”Non è mai facile rinunciare a un calciatore come lui che sposta gli equilibri. Mi auguro di recuperarlo per la prossima partita.”*
Prossimi impegni della Turchia e dell’Inter
-Turchia: La nazionale di Montella, in corsa per la promozione in Lega A della Nations League, affronterà martedì il Montenegro. Tuttavia, l’impiego di Calhanoglu è ora in forte dubbio.
– Inter: I nerazzurri giocheranno sabato contro il Verona. Dopo il rientro graduale di Calhanoglu nelle ultime partite, il nuovo stop preoccupa Inzaghi, soprattutto considerando la sua centralità nel sistema di gioco e il rischio di una ricaduta più seria.
Calhanoglu si era già fermato nella trasferta contro la Roma, riportando un’elongazione agli adduttori della coscia sinistra, che lo aveva tenuto fuori per tre partite. Dopo il recupero, era stato reintegrato gradualmente, giocando contro Venezia, Arsenal e Napoli. Questo nuovo problema solleva interrogativi sulla completa guarigione e sulla gestione del recupero.
La risonanza magnetica prevista per oggi sarà fondamentale per determinare l’entità del problema e i tempi di recupero. Se dovesse trattarsi di un’elongazione o di una ricaduta, Calhanoglu potrebbe saltare ancora qualche partita, con il rischio di compromettere il suo rendimento nel periodo più intenso della stagione.
Calhanoglu è un elemento cruciale nel centrocampo dell’Inter, sia per le sue capacità di impostazione che per la In caso di assenza, Inzaghi potrebbe affidarsi a Barella, Frattesi o Asllani per compensare, ma nessuno garantisce la stessa qualità nella gestione dei ritmi di gioco.
La priorità sarà quella di evitare rischi ulteriori, soprattutto per prevenire un aggravamento della situazione. L’Inter e la Turchia attendono con ansia i risultati degli esami, ma per il momento sembra improbabile un suo utilizzo a breve, sia in nazionale che in campionato.
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