Lionel Messi, giocatore del Barcellona cinque volte pallone d’oro, è coinvolto in uno scandalo proveniente dall’Argentina per riciclaggio.
Il giocatore in questo periodo non si può sicuramente dire che sia in un buon momento, tutt’altro. Tutto buio sia dal punto di vista professionale che privato. Enorme delusione nei Mondiali 2018, si prende una pausa dalla Nazionale argentina, nel match tra Barcellona e Siviglia si infortuna con una frattura dell’osso radiale del braccio destro e ora arrivano le notizie dall’Argentina di uno scandalo per accusa di riciclaggio.
L’accusa arriva direttamente dal pubblico ministero dell’Argentina Pablo Turano, che ha accusato il giocatore argentino di riciclaggio nella Fondazione Leo Messi; Fondazione di beneficienza che porta direttamente il nome del fuoriclasse. Le accuse coinvolgono anche il padre del calciatore, Jorge Horacio Messi, sugli importi delle donazioni che la fondazione ha ricevuto dai vari benefattori.
Il tutto si muove pochi giorni fa, quando un ex-collaboratore della Fondazione stessa, fa una segnalazione all’autorità giudiziaria che il denaro non viene utilizzato per gli scopi sociali della fondazione o meglio che vi sono manovre non molto chiare per lo spostamento di denaro. Rammentiamo che le Fondazioni hanno uno statuto che regolamenta la loro attività e quella in questione avrebbe esclusivamente scopi sociali; pare che il denaro o parte di esso non sia stato utilizzato per gli scopi previsti.
Naturalmente, è pronta la smentita da parte dell’entourage del giocatore che dichiara: “La denuncia è priva di fondamento”. Il giudice che dovrà verificare la situazione è Gustavo Meirovich.
A gennaio 2018 la Fondazione ed il giocatore stesso erano già stati nell’occhio del ciclone da parte della polizia tributaria spagnola. Pare che la Fondazione abbia ricevuto contributi milionari dal Barcellona, ma solo una minima parte venne utilizzata per aiutare i poveri. Ricordiamo che a maggio del 2017 Lionel Messi è stato condannato dallo stato spagnolo a 21 mesi di carcere per evasione fiscale, condanna tramutata in ammenda per evitare il carcere, l’ammontare fu di 455mila euro.
Pare che nel periodo 2010-2013 il Barcellona abbia versato nelle casse della Fondazione 6.5 milioni di euro. Il Barcellona ha potuto in parte dedurre i versamenti dai propri ricavi evitando di pagare le tasse e nemmeno la Fondazione, poichè essendo ente senza scopo di lucro non ha imposizione fiscale o comunque un imposizione fiscale minima. Le accuse furono che in realtà quegli importi non fossero destinati a beneficenza ma bensì ulteriori compensi a favore del giocatore ma per evitare ulteriori tassazioni emulati come beneficenza.
Non vi sono notizie se il fisco spagnolo abbia accettata una transazione o siano ancora in trattativa. Certo che ora Lionel Messi dovrà mettere mano al portafoglio e cercare di risolvere tutte queste questioni non ‘simpatiche’ con Spagna e Argentina.
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