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Olimpic story: Dorando Pietri, il maratoneta eroe
La storia del maratoneta italiano a Londra 1908, una leggenda dello sport mondiale.
Londra, IV Olimpiade dell’era moderna. Nella gara più attesa, la maratona, un’atleta italiano, Dorando Pietri, entra di diritto nella storia dello sport per un evento sfortunato che lo coinvolse ma che ne fece l’eroe di quei Giochi. Pietri era nato a Correggio nel 1885, dunque in quella drammatica Olimpiade aveva 23 anni. Non aveva avuto un’infanzia semplice, iniziò molto presto a lavorare come garzone in una pasticceria. Aveva la passione della bicicletta e della corsa ed era piuttosto minuto (1,59 metri). Si racconta che un giorno del 1904 a Carpi, dove la sua famiglia si era trasferita, partecipò ad una gara il velocista più famoso dell’epoca, Pericle Pagliai, e che Pietri, istintivamente, si mise a correre dietro di lui con ancora addosso gli abiti da lavoro e che ne resse il passo fino all’ultimo.
Pochi giorni dopo Pietri fece il suo esordio ufficiale in una gara ufficiale a Bologna, correndo i 3000 metri e arrivando secondo. Nel 1905 arrivarono i primi successi in Italia e all’estero. A Parigi corse e vinse la 30 km, rifilando 6′ minuti al secondo classificato, e poi, nel 1906 partecipò alla maratona di qualificazione per i Giochi Olimpici intermedi di Atene, correndo in 2h48′. Purtroppo però ad Atene non terminò quella corsa, fermato da problemi intestinali al 24° kilometro, quando aveva 5′ di vantaggio sugli inseguitori. Nel 1907 conquistò diverse vittorie, tra cui i 5000 metri piani e i 20 kilometri. Insomma, Pietri era il dominatore incontrastato del fondo nazionale, in grado di trionfare sia nel mezzofondo che nella maratona, ed aveva ottenuto già importanti risultati.
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La maratona di Londra e il suo drammatico epilogo
Il 7 luglio 1908 Pietri corse a Carpi la maratona e la vinse in 2 ore e 38 minuti, record assoluto italiano, e si guadagnò così il pass per le Olimpiadi di Londra. Il 24 luglio si corse la maratona olimpica e alla partenza, davanti al castello di Windsor, c’erano due italiani, Pietri e Umberto Blasi. Pietri indossava una maglietta bianca, i pantaloncini rossi e il pettorale numero 19. Il percorso era lungo 42,195 kilometri e quella giornata era insolitamente afosa. Pietri partì in sordina poi, a metà gara, cominciò la rimonta recuperando diverse posizioni. Al 39° kilometro, saputo che il leader della corsa, il sudafricano Hefferon, era entrato in crisi, Pietri accelerò e passò in testa. Mancavano un paio di kilometri all’arrivo ma, sul più bello, Pietri cominciò ad accusare spossatezza dovuta al dispendio di energie consumate fino ad allora e dovette fare i conti con la disidratazione.
Arrivato allo stadio sbagliò strada e i giudici lo fecero tornare indietro ma l’eroe italiano cadde esanime, i giudici lo aiutarono a rialzarsi ma Pietri non si reggeva in piedi. Entrò nello stadio, finalmente, e si trovò a duecento metri di distanza ma qui, davanti a 75000 spettatori, si consumò il dramma. Pietri cadde quadro volte, sorretto dai giudici e da alcuni medici, quando finalmente tagliò il traguardo in 2h54’46”, ma solo per correre gli ultimi 500 metri impiegò dieci minuti. Oltre il traguardo svenne e fu portato fuori dallo stadio in barella. Il secondo classificato, Johnny Hayes presentò ricorso per gli aiuti ricevuti da Pietri. I giudici gli diedero ragione e Pietri venne squalificato e cancellato dall’ordine d’arrivo. Il dramma di Dorando si era appena consumato e consegnò alla leggenda il maratoneta italiano, commuovendo tutti gli spettatori presenti.
La regina Alexandra, quasi a compensarlo della mancata medaglia olimpica, lo volle premiare con una speciale coppa di argento dorato. Sembra che la sovrana gli disse: “Spero non conserviate cattivi ricordi del nostro Paese”. Arthur Conan Doyle propose una colletta per permettere a Pietri di aprire una panetteria e la proposta ebbe successo, furono raccolte 300 sterline e 5 le mise lo stesso scrittore.
Pietri, il 25 novembre 1908, al Madison Square Garden di New York, si prese la rivincita su Hayes, battendolo sulla distanza della maratona corsa in pista con 262 giri. Davanti a 20000 spettatori, Dorando Pietri staccò il rivale negli ultimi 500 metri. Con questa gara Pietri passò al professionismo.
Dorando Pietri si ritirò a 26 anni dopo, dopo tre anni di professionismo e 46 gare. Guadagnò 200 mila lire di premi e una diaria settimanale di 1250 lire dal suo agente. Aprì un albero col fratello ma l’attività fallì così andò a vivere a Sanremo, dove aprì un’autorimessa. Morì a 56 anni nella città dei fiori per un attacco cardiaco.
Al posto di quello che fu il suo albergo ora c’è una banca dove, in una cassetta di sicurezza, è conservata la coppa d’argento dorato che la regina Alexandra volle conferire al maratoneta italiano.
Dorando Pietri, una leggenda immortale che scrisse un’irripetibile storia d’altri tempi.
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Manchester United, Denis Law si spegne all’età di 84 anni
Denis Law, leggenda del calcio scozzese e icona del Manchester United, si è spento all’età di 84 anni, lasciando un vuoto nel cuore degli appassionati.
La carriera di un campione
Denis Law è stato uno dei più grandi attaccanti della sua generazione, noto per il suo istinto sotto porta e la sua abilità nel gioco aereo. Nato ad Aberdeen, in Scozia, ha iniziato la sua carriera professionistica nel Huddersfield Town prima di trasferirsi al Manchester City. Tuttavia è con il Manchester United che Law ha scritto le pagine più memorabili della sua carriera, contribuendo in modo decisivo ai successi del club negli anni ’60. Con i Red Devils ha vinto due campionati inglesi e una Coppa dei Campioni, diventando uno dei simboli della rinascita del club dopo il disastro aereo di Monaco del 1958.
L’eredità di Denis Law al Manchester United
La sua eredità nel mondo del calcio è immensa. Nominato “Calciatore dell’Anno” nel 1964, Denis Law è stato anche insignito del titolo di “Cavaliere dell’Ordine dell’Impero Britannico” per i suoi contributi allo sport. Dopo il ritiro, è rimasto un ambasciatore del calcio, lavorando con varie organizzazioni benefiche e promuovendo il gioco in tutto il mondo. La sua scomparsa ha suscitato numerosi messaggi di cordoglio da parte di ex compagni di squadra, avversari e tifosi, che lo ricordano con affetto e ammirazione.
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
È morto #DenisLaw: l’ex attaccante aveva 84 annihttps://t.co/1QyVhhYtap
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) January 17, 2025
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FC25, svelato il Team of the Year: sorpresa in difesa
La EA Sports ha svelato attraverso i propri canali social la Squadra dell’Anno di FC25. Come ogni anno, all’interno della modalità FUT arriva il team speciale.
Nelle scorse settimane si sono tenute le votazioni della community, per conto di EA Sports, per capire le preferenze degli utenti in merito ai migliori giocatori visti durante il 2024.
FC25, ecco il TOTY completo: non c’è Rudiger, Salah in attacco
Uno degli eventi più attesi dai giocatori di FC e di FIFA (quando il videogioco aveva questo nome), appassionati alla modalità Ultimate Team, è proprio l’arrivo della squadra dell’anno.
Durante il mese di gennaio infatti, alcuni calciatori ricevono una versione speciale della propria carta con valori decisamente più elevati rispetto alla loro versione base.
Attraverso una votazione, gli utenti esprimono la loro preferenza circa l’11 migliore visto nel 2024 e da ciò la casa di sviluppo decide i giocatori che ricevono il massivo upgrade.
Direttamente dal sito EA si legge:
È arrivata la Squadra dell’anno. Unisciti ai tifosi da ogni angolo del gioco più bello del mondo per scegliere le Squadre dei tifosi, le due migliori squadre maschili e femminili che celebrano le stelle dell’ultimo anno solare.
Qui sotto la squadra completa:
Una delle sorprese è l’inserimento di Saliba all’interno della Squadra dell’Anno di FC25. Il difensore dell’Arsenal non ha conquistato alcun titolo ma rappresenterà sicuramente una spina nel fianco per tutti gli attaccanti.
Il Dibu Martinez conferma invece il riconoscimento di miglior portiere dell’anno e si prende la carta TOTY. Coronamento di una grande annata anche per Grimaldo, protagonista assoluto del Bayer Leverkusen di Xabi Alonso.
Carvajal si prende di diritto uno slot all’interno di questa speciale formazione grazie al doppio titolo (Campione d’Europa con Spagna e Real Madrid) in campo internazionale. Completa il reparto difensivo l’immortale Virgil Van Dijk, colonna portante del Liverpool.
In mezzo al campo non poteva mancare il Pallone d’Oro Rodri che nonostante il grave infortunio che lo sta tenendo lontano dai campi, meritava un’ultima riconoscenza per quanto di straordinario fatto nella scorsa stagione. Al suo fianco l’uomo copertina del videogame Jude Bellingham, che in maglia blancos ha raggiunto obiettivi straordinari anche a livello realizzativo e una sua esclusione sarebbe stata folle.
Completa il reparto a sorpresa Cole Palmer, nonostante nelle nominations ci fossero nomi del calibro di Musiala, Valverde e Bruno Fernandes. L’inglese ha conquistato proprio tutti e con il Chelsea ha finalmente trovato la sua dimensione. I tanti gol messi a segno tra la scorsa stagione e quella corrente lo hanno portato in alto nelle classifiche di preferenza.
L’attacco è caratterizzato due merengues, che rispondono ai nomi di Vinicius Jr. e Kylian Mbappé (tra i più usati all’interno della modalità Ultimate Team). Infine giusto omaggio a Mohamed Salah, alla sua ultima stagione al Liverpool ma capace di segnare già 18 gol nella prima parte di stagione.
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Milan, Pellegatti apre a Joao Felix:” Con la mediazione di Mendes…”
Milan, andiamo in continuità con la notizia pubblicata da noi in prima mattina che vedeva come protagonista Joao Felix. Leggiamo qui di seguito le parole di Carlo Pellegatti.
E’ sicuramente un giocatore che ispira molte delle fantasie della dirigenza rossonera.
Ci riferiamo a Joao Felix in uscita dal Chelsea a causa di un rapporto non troppo idilliaco col tecnico Maresca.
Il portoghese potrebbe quindi trasferirsi in Italia grazie al prezioso aiuto che potrebbe mettere in campo il procuratore Jorge Mendes.
Qui di seguito le parole di Carlo Pellegatti in merito:” Tra Chelsea e Milan non corrono grandi rapporti, ve lo assicuro. Ma con la mediazione di Mendes si potrebbe arrivare a questa soluzione: il prestito e un ingaggio abbordabile”.
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