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Paredes rinato con De Rossi: non è Matic, ma ora è indispensabile
![Roma, Paredes](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/03/361d23dc846a-die9891-e1718458746908.jpg)
La Roma vince ancora (1-4 in casa del Monza) e rilancia seriamente la sua candidatura al quarto posto: a segno anche Paredes.
L’onestà intellettuale è quella capacità, rara al giorno d’oggi specialmente per chi fa il nostro lavoro, di commentare acriticamente i fatti anziché piegarli per farli combaciare con il proprio pensiero.
E a questo punto è innegabile che la cura De Rossi abbia fatto un gran bene alla Roma. Dopo le prime partite (Verona, Salernitana, Torino, il secondo tempo con l’Inter) la Roma dava l’impressione di essere ancora una squadra malata e ben lungi dal potersi definire “ritrovata” o “guarita”.
Rimango dell’idea che anche Mourinho avrebbe lottato per il quarto posto con questa squadra, se avesse avuto a disposizione la rosa al completo, ma che nello spogliatoio giallorosso ora si respiri un’aria diversa ne si ha la sensazione anche stando fuori dall’ambiente romanista.
La cura De Rossi: effetto Paredes
I giocatori della Roma sembrano essersi tolti un peso da quando il portoghese è stato esonerato e questo corrobora la mia tesi, quando in tempi non sospetti affermai che il ciclo dello Special One fosse terminato a Budapest.
Paredes e Pellegrini ne sono un esempio lampante. Soprattutto l’argentino, in quanto il prodotto del settore giovanile giallorosso (nelle precedenti stagioni almeno) aveva vissuto picchi di rendimento alti anche con Mourinho.
Paredes non andava bene per il gioco di Mourinho e infatti è stato sempre uno dei peggiori per rendimento nella prima parte di stagione. Alla Roma di Mourinho è mancato terribilmente Matic, che in una manciata di settimane ha rivoltato il Lione come un calzino, e il figliol prodigo di San Justo non era di certo ciò di cui il portoghese aveva bisogno per fare il suo calcio.
Invece De Rossi, che si ispira dichiaratamente a quell’allenatore (ovvero Spalletti) che valorizzò Paredes al tal punto da consentirgli il passaggio al PSG, ha saputo (ri)metterlo al centro del suo gioco e di quello della Roma.
De Rossi merita la conferma?
E’ presto per affermare che De Rossi meriti di essere il capostipite sul quale il progetto futuro della Roma dovrà fondarsi. Il calcio (tutto, in particolare però quello dei social) soffre di recentismo acuto ed è facile giungere a giudizi affrettati quando ci si trova agli estremi dello specchio emotivo.
Sicuramente quello di De Rossi è un lavoro, sin qui, encomiabile. Non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma soprattutto per il modo in cui è entrato nella testa dei giocatori. Tuttavia, anche il detrattore più irredentista di Mourinho deve riconoscere che De Rossi, per quanto bene si possa parlare e pensare di lui, non può essere già un fenomeno di precocità.
E’ evidente che qualcuno dentro lo spogliatoio remava contro Mourinho, e questo getta più di qualche ombra sulla professionalità dei calciatori, e se hanno sfiduciato un monumento calcistico come José ci metterebbero ancor meno a fagocitare l’esordiente De Rossi al primo periodo di crisi.
La Roma non deve commettere lo stesso errore commesso dal Leicester nel primo post-Ranieri. Quando, subito dopo l’ammutinamento subito dal tecnico italiano, il successore ad interim (Craig Shakespeare) fece talmente bene che passò da traghettatore a capo-allenatore nel giro di un paio di mesi.
Tuttavia, un conto è subentrare in corsa e un altro è preparare una stagione da zero. Considerando però i comprovati problemi economici della società, che precludono aprioristicamente la possibilità di arrivare a un tecnico vincente come potrebbe essere Conte, l’idea di confermare De Rossi anche per la prossima stagione credo stia serpeggiando seriamente negli uffici di Trigoria.
Dopotutto, se l’alternativa deve essere gente come Palladino o Italiano, a questo punto forse conviene davvero chiudere gli occhi e sperare di ritrovarsi un novello Guardiola in casa. Certo, dovesse davvero arrivare fra le prime quattro sarebbe quasi impossibile non rinnovargli il contratto.
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Baggio, venduta la sua Lancia Delta ad un prezzo clamoroso
![Roberto Baggio](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/03/baggio-e1715842409513.jpeg)
L’ex pallone d’oro Roberto Baggio è stato protagonista di un’asta che ha riguardato una sua vecchia auto.
Tra gli oggetti più costosi acquistati dagli italiani nel 2024 su Catawiki spicca la Lancia Delta appartenuta a Roberto Baggio, venduta per 230.000 euro, il prezzo più alto pagato da un italiano nel 2024. Un pezzo di storia del calcio e dell’automotive. Un pezzo iconico, non solo per gli appassionati di motori, ma anche per i tifosi del “Divin Codino”, simbolo del calcio italiano e tra i giocatori più amati di sempre. La Lancia Delta è una vera leggenda: conosciuta come “La Regina” per i suoi sei titoli mondiali nel rally, ha segnato un’epoca grazie a piloti del calibro di Miki Biasion.
L’esemplare venduto all’asta è ancora più speciale: si tratta di una Lancia Delta Integrale Evoluzione, nella versione Kat del 1994 “Giallo Ginestra”; esemplare costruito in uno speciale allestimento su direttive della famiglia Agnelli, per celebrare la vittoria del Pallone d’Oro del 1993 da parte di Baggio.
Baggio, un’auto unica nel suo genere
Questo modello one-off si distingue per dettagli esclusivi richiesti dalla famiglia Agnelli, come la livrea bicolore personalizzata, un abitacolo realizzato su misura con interni Recaro in pelle vulcano nera, e persino scritte e dediche nascoste all’interno dei sedili, lasciate trent’anni fa dagli artigiani che lo realizzarono, in segno di stima per Baggio.
Una vendita che conferma il crescente interesse per le aste online, dove gli italiani non si limitano più solo a vini pregiati e orologi di lusso, ma cercano sempre più pezzi unici legati alla storia e alla cultura pop e sportiva.
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Zazzaroni sentenzia: “Squalificare Lautaro Martinez sarebbe…”
![Zazzaroni su Lautaro Martinez](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/08/Lautaro-rammaricato.jpg)
Il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni ha commentato la possibile squalifica che potrebbe arrivare a Lautaro Martinez dopo Juventus-Inter.
Fa discutere nel panorama calcistico della Serie A quanto avvenuto ieri sera al termine del Derby d’Italia tra Juventus e Inter, quando il capitano nerazzurro Lautaro Martinez è stato ripreso mentre si lasciava andare ad una serie di incandescenze, e ad alcune espressioni particolarmente blasfeme, a favor di camera.
Il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni, intervistato da Radio Kiss Kiss Napoli, ha commentato sulla possibile squalifica per l’argentino.
Di seguito le sue dichiarazioni.
![Zazzaroni su Lautaro Martinez](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/10/esultanza-Lautaro.jpg)
L’ESULTANZA DI LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Zazzaroni sulla possibile squalifica di Lautaro Martinez
“Non mi aspetto la squalifica. Questa presenza assoluta delle telecamere sia invasiva. Credo che sia oltre i limiti del lecito. Non si deve bestemmiare, non si fa, è maleducazione. Ma a volte i calciatori sfogano così la tensioni. Io eviterei di stare lì a vedere come dei guardoni ogni labiale. Dovremmo avere un minimo di tolleranza su queste cose. Le squalifiche per queste cose per me sono assurde”.
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Atalanta, Gasperini: “Sono contro il VAR a chiamata, serve uniformità. Lookman ci sarà ma non dal 1′. Sul rigore dell’andata…”
![Atalanta, Gasperini](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/12/Gasperini.jpg)
Gianpiero Gasperini ha parlato a Sky Sport alla vigilia di Atalanta-Club Bruges. L’allenatore ha presentato la sfida decisiva per il passaggio agli ottavi.
I nerazzurri sono chiamati alla grande prestazione per ribaltare il 2-1 dell’andata, viziato anche da un rigore molto generoso, e al Gewiss Stadium ci sarà una grande atmosfera.
Atalanta, le parole di Gasperini
Siete ancora avvelenati per il rigore dell’andata o non ci pensate più?
“Ormai è così. È stato ampiamente documentato e non possiamo più pensare all’episodio. Più complicato che pareggio, domano dovremo superare tutto”.
La buona notizia è che sono stati convocati Kolasinac e Lookman, ma Hien rischia di non esserci.
“È così. Partite ravvicinate ci portano a questo, ma ne recuperiamo due”.
Il turnover contro il Cagliari quanto è servito?
“Ci sono tanti giocatori che hanno giocato tanto nelle 38 gare che abbiamo giocato, una volta in una stagione. Dobbiamo essere anche preparati agli acciacchi e risparmiare qualcuno. I problemi veri sono gli infortuni di Kossounou, Scamacca e Scalvini”.
![Atalanta](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/01/carnesecchi-e-kolasinac.jpg)
SEAD KOLASINAC E MARCO CARNESECCHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Quanta autonomia ha Lookman?
“L’intenzione è quella di portarlo in panchina e utilizzarlo a gara in corso, anche in virtù dei possibili supplementari. Non credo che ci sia problema di autonomia”.
Lookman è un giocatore più importante degli altri?
“Ci sono tanti giocatori importanti oltre a lui, lo abbiamo avuto meno e abbiamo fatto gol in meno, c’è stata carenza in fase offensiva, dietro e a centrocampo ti arrangi meglio. In attacco lui è decisivo. Ora è recuperato, speriamo faccia bene da subito. I rigori? Non siamo bravissimi, ma ti puoi anche allenare, ma dipende dallo stato mentale. Speriamo di arrivare al risultato prima”.
Tatticamente è più difficile affrontare una squadra italiana o una straniera?
“Dipende, le italiane sanno chiudersi e difendersi, in Champions affronti squadre che lottano per vincere. Il Brugge ha dato noia anche al Manchester City ed è molto duttile, hanno giocatori veloci. Domani dovremo fare molto bene anche sul piano tattico ed essere molto attenti”.
Perché oggi gli allenatori aspettano il 60′ per fare le sostituzioni anche se non sono contenti del primo tempo?
“Magari sono sempre contenti. Togliere un giocatore dopo un tempo significa dire che è andato molto in difficoltà, altrimenti si tende ad aspettare. Cambiare all’intervallo non ti toglie uno slot ma la realtà è che si tende ad aspettare il momento chiave della partita ovvero gli ultimi 20 minuti. Se entrano giocatori motivati, soprattutto in attacco, è un vantaggio nel finale.
![Atalanta](http://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2024/12/esultanza-Atalanta.jpg)
Esultanza Atalanta con Charles De Ketelaere ( foto KEYPRESS )
VAR a chiamata, cosa ne pensa?
“Mi sono già esposto tante volte e sono contro questa soluzione perché rallenterebbe ancora di più il gioco. Poi si costringerebbe ad avere regie in panchina, aumentando le polemiche. Ci sono tre persone al VAR e quattro arbitri: 7 persone mi sembrano tantissime, se ci mettiamo anche noi sarebbe complicatissimo. Si porterebbe il calcio a essere qualcosa che non mi piace”.
Il VAR ha tolto tanti errori, ma la sensazione è che il regolamento vada chiarito, soprattutto sui falli di mano.
“Sono d’accordo, difficilmente si può arrivare a qualcosa di uniforme ma si può fare meglio e si può essere più chiari. La cosa che va cambiata è sui contatti di gioco, le simulazioni devono essere combattute e spero che ci possa essere una crociata, perché ammazzano il calcio. Abbiamo giocato spesso di sabato e la domenica riesco a vedere alcune partite.
Questo è diventato un altro sport e spero che la tecnologia possa chiarire e dare risposte. Diventa un calcio bruttissimo da vedere se si toglie il contatto, già abbiamo tolto il contrasto. Togliere il contatto è un delitto, così il calcio diventa non bello per noi e per i tifosi”
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