In attesa dell’esito del processo per doping a suo carico, Paul Pogba ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla sua situazione.
Paul Pogba è stato squalificato per quattro anni dal Tribunale Nazionale Antidoping, per essere risultato positivo ad un controllo effettuato in occasione della partita di Serie A contro l’Udinese: datata 30 agosto 2023.
Il calciatore francese ha adirato le vie legali contro il TNA, presentando ricorso al TAR di Losanna contro una squalifica che, qualora dovesse essere confermata, gli permetterebbe di tornare a calcare i campi di calcio solo a 35 anni.
Nel frattempo Pogba si allena da solo, cercando di tenersi (per quanto possibile) in forma. In questo frangente ha rilasciato un’intervista a Forbes, in cui parla della sua difficile situazione e della Juventus.
Di seguito, le sue parole:
“Anche se non posso parlare molto di questo, tutte le strade portano alla data dell’appello. Fino ad allora, il mio obiettivo è rimanere in forma e non vedo l’ora di fare l’appello. Il calcio ha fatto parte della mia vita da quando ho memoria. Tuttavia, ho la mia famiglia, la mia fede, i miei amici e i miei fan che mi hanno sostenuto, il che rende le cose più facili. Andrà tutto bene
.”Pogba è teoricamente sotto contratto con i bianconeri sino al 30 Giugno 2026, ma il suo stipendio (inizialmente di 8 milioni netti l’anno) è stato ridotto al minimo sindacale di 2000 euro. Proprio della situazione interna al club piemontese ha parlato il centrocampista, quando è stato intervistato da Sky Sport in occasione della partita fra Francia e Belgio: alla quale ha assistito come “ospite d’onore” della Federazione transalpina.
“Pogba è qua, in quando non sentirete dalla mia bocca che mi sono ritirato io sono qui. Sono vivo. Mi sento ancora un calciatore, voglio combattere contro quella che per me è un’ingiustizia. Ho una voglia della madonna di tornare a giocare, mi sento come un bambino che sogna di diventare professionista.
La Juventus? C’è molto silenzio, non ho l’opportunità di parlare né con il direttore né con l’allenatore. Da quello che leggo sono ancora un giocatore della Juventus, credo che la società stia aspettando il risultato dell’appello ma dovete parlare con loro.”
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