Il Tribunale Antidoping ha chiesto il massimo della pena prevista per Pogba. Quando si decide la squalifica? E la Juventus…
La richiesta, pesantissima, è arrivata! Paul Pogba rischia una squalifica di 4 anni.
Insomma: nessuno sconto, nessuna attenuante e niente patteggiamento.
Il transalpino ha preferito giocarsi le sue carte durante il dibattimento dopo la positività al controllo antidoping del 20 Agosto 2023, al termine di Udinese–Juventus, valida per la prima giornata di Serie A.
La richiesta della Procura Antidoping per Pogba, come detto, è stata quattro anni di squalifica.
Una richiesta che, se accolta, porrebbe fine non solo sulla seconda vita bianconero del francese ma sulla sua carriera.
Nel 2027 infatti Pogba avrebbe 34 anni e difficilmente potrebbe tornare a giocare ad alti livelli. Soprattutto dopo così tanto tempo di inattività forzata.
Ma quando si decide codesta squalifica?
Al momento non ci sono certezze sulle date.
Ma, da quanto riportato da ‘La Gazzetta dello Sport‘ l’udienza potrebbe essere fissata nella seconda metà di gennaio.
In caso di condanna e lunga squalifica, il francese potrebbe presentare ricorso al TAS e successivamente alla Corte Federale Svizzera.
Come si comporterà la difesa di Pogba?
Il centrocampista della Juventusha scelto di non patteggiare, strada che gli avrebbe permesso di ottenere un sostanzioso sconto di pena e avrebbe di fatto chiuso la questione.
La difesa del francese potrebbe puntare sul tentativo di dimostrare l’assenza di dolo nell’assunzione della sostanza proibita e magari su alcune attenuanti.
Ma la Juventus… come si comporterà?
E la Juventus? Al momento Pogba, che è legato ai bianconeri fino al 30 Giugno 2026, percepisce uno stipendio pari al minimo federale e pari a 42 mila e 477 euro lordi all’anno, ovvero circa 2 mila netti al mese.
Una cifra ben lontana, ovviamente, dagli 8 milioni di euro netti annui che Pogba avrebbe dovuto ricevere secondo il contratto stipulato nell’estate 2022.
Nel caso in cui il francese venisse condannato a una lunga squalifica, la strada più facile per la Juventus sarebbe quella di una risoluzione consensuale.
Se invece il club non dovesse trovare un accordo col giocatore potrebbe rivolgersi al Collegio Arbitrale per ottenere la risoluzione unilaterale.
Sembra probabile, comunque, che tutto venga rimandato a Giugno anche perché in base al Decreto Crescita in caso di risoluzione del contratto prima dei due anni, la Juventus sarebbe costretta a restituire tutti i soldi risparmiati finora.
Aggiornato al 08/12/2023 12:17
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