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Progetto nuovo stadio Juve: i bianconeri pensano di costruirne un altro

La Juventus sta ipotizzando di costruire un nuovo stadio che potrebbe sostituire addirittura l’attuale Allianz Stadium.
I bianconeri o meglio, il Presidente Andrea Agnelli ha rilevato molti terreni tra la zona della Tangenziale del Debouchè fino ai terreni già di proprietà a i campi di allenamento dello Juventus Training Center di Vinovo, dove è stato costruito Mondo Juve, uno dei centri commerciali più grossi d’Italia ed è in continua crescita e si sta amplaindo sempre di più, visto che i lavori non sono ancora finiti. All’interno del centro commerciale si possono torvare più di 100 negozi delle principali aziende un ipermercato e sta diventando tappa di riferimento per le persone che vivono a Torino.
Il contratto con Lagardere Sports and Entarteinment
Se come sembra questo investimento economico si dovrebbe rivelare ottimo, i bianconeri potrebbero davvero trasferire tutta la loro attività sportiva in questa zona dove essendo lontana dal centro abitato può essere ampliata senza limiti.
I bianconeri hanno un contratto firmato ad Aprile 2008, con la società Lagardere Sports and Entarteinment che all’epoca si chiamava Sportfive, dove ci fu un accordo di 12 anni dalla data di inaugurazione dello Stadium per 75 milioni in cambio di trovare sponsor da poter dare il nome all’impianto.
Lo Stadium è stato inaugurato l’8 settembre del 2011, di conseguenza il contratto scade nel 2023.
Nuovi scenari, per una Juventus multinazionale
Una volta arrivati a quella data, il presidente Andrea Agnelli farà nuove considerazioni, visto che sta cercando di far crescere la società Juventus in una multinazionale in più settori cone la ristorazione e il settore alberghiero, alla moda, fino a creare una nuova realtà, una polisportiva che racchiuda più sport e non solo il calcio.
Se dovesse andare in porto questo tipo di progetto l’impianto dello Stadium potrebbe essere piccolo per le esigenze dei bianconeri con i suoi 41.900 posti, sia per l’incasso, sia per l’aumento di persone che poi spenderanno i soldi nelle strutture dello Stadium, perchè un conto avere una struttura da 41.900 e un altra da 80.000, con una capienza quasi doppia ci sarebbero ben 38.000 persone in più che spenderebbero i lori soldi tra negozi e strutture del centro commerciale, alberghi e ristorazione, con un aumento di crescita anche del turismo per la città visto che la richiesta dei biglietti per una partita in casa dei bianconeri è richiesta in tutto il mondo.
Il punto di riferimento per i bianconeri in Europa è il Manchester United con il Real Madrid. Quando si parla di Manchester non si parla della città ma della squadra, lo stadio l’Old Trafford è sempre esaurito.
Un nuovo stadio da 60/80.000 posti
Il Presidente Agnelli ha risposto, che grazie ai mezzi di trasporto Torino come tutte le grandi Città d’italia e del Mondo è raggiungibile facilmente e a costi minori rispetto al passato.
Anche presentarsi in Champions League con uno stadio più grande e all’avanguardia ha i propri vantaggi, di ricavi e nuovi potenziali clienti, oltre che la crescita del marchio in modo esponenziale.
Andrea Agnelli ha davvero in mente di costruire un nuovo Stadium da circa 60-80.000 posti e all’avanguardia per continuare a crescere la struttura della società Juventus.
L’Allianz Stadium ha contribuito e sta contribuendo alla crescita della società, ma è anche vero che stia diventando piccolo e inadeguato per le esigenze del Club.
La posizione del nuovo impianto
Secondo le indiscrezione il nuovo impianto sorgerà nella zona di Vinovo, dove sorge anche Mondo Juve e dove la Juventus sta pesantemente investendo in quella zona, infatti si sta lavorando per costruire il Retail Park, cioè la seconda parte dei lavori riguardanti l’ingrandimento del Centro Commerciale Mondo Juve, con un’ampliamento di 340’000 mq, facendolo diventare uno dei Centri Commerciali più grandi d’Europa.
Al suo interno ci saranno altri cinque edifici ad aumentare i due già attivi, di cui uno interamente dedicato all’intrattenimento e sarà gestito direttamente dalla Juventus.
Che ne sarà dello Stadium?
L’idea della società bianconera , in caso di nuovo impianto è di utilizzare lo Stadium per la formazione Femminile o gli Under 23, magari con meno presenze ma sempre attivo.
Va anche ricordato che i proprietari Centro Commerciale presente fuori dallo Stadium chiamato Area 12 non è la Juventus ma la Tikehau Capital che ha acquisito nel Giugno 2017 per 65 Milioni di Euro.
La Juventus ha investito sui terreni della Continassa situati di fronte alla Tribuna Ovest, in cui è statocreato un albergo, la sede della Società ed il nuovo centro sportivo in cui svolgono gli allenamenti i giocatori della Prima Squadra.
Dalle notizie che trapelano la Juventus vorrebbe trasferirsi nel 2023 o comunque iniziare la costruzione per quella data.
Il nuovo impianto sarà da 60-80.000 posti, in modo che potrà ache opsitare una finale di Uefa Champions League e con un centro commerciale all’altezza dei più grandi d’Europa.
Per realizzare l’investimento del nuovo stadio si chiederà aiuto alle aziende sponsor della società come Adidas, che potrebbe non essere solo sponsor tecnico, ma diventare un vero e proprio socio, e come Fiat che ha collaborato per la realizzazione dell’acquisto del secolo Cristiano Ronaldo.
Il futuro è alle porte e la Juventus si sta preparando e sta studiando per migliorarsi ancora di più e l’acquisto di CR7 è solo l’inizio del nuovo progetto della gestione Andrea Agnelli.
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Violenza in Argentina: ecco cosa è successo al portiere del Boca Juniors
Episodio di violenza negli stadi del Sudamerica: il portiere Leandro Brey del Boca Juniors, è stato ferito al collo da un pezzo di vetro durante il riscaldamento della partita contro Newells Old Boys.
Un episodio di violenza pre-partita
Durante il riscaldamento della partita tra Newells Old Boys e Boca Juniors, un evento spiacevole ha segnato la giornata. Leandro Brey, il portiere di riserva del Boca Juniors, è stato ferito al collo da un pezzo di vetro. Il pezzo di vetro è stato lanciato dalla curva che ospitava i tifosi della squadra avversaria.
Brey stava svolgendo degli esercizi pre-partita vicino alla porta quando è stato colpito. Nonostante la vistosa ferita e la fuoriuscita di sangue, il portiere ha continuato a riscaldarsi come se nulla fosse successo.
La violenza negli stadi del Sudamerica
Questo episodio, purtroppo, non è altro che un riflesso della situazione di ordinaria follia che si vive negli stadi del Sudamerica, in particolare in Argentina. Gli episodi di violenza sono all’ordine del giorno e sembrano ormai essere diventati una norma piuttosto che un’eccezione.
Il calcio, che dovrebbe essere uno sport che unisce le persone, diventa spesso terreno di scontri e violenze sia dentro che fuori dal campo. Questo episodio, che ha visto come vittima un calciatore durante il riscaldamento, è un ulteriore monito sulla necessità di intervenire per garantire la sicurezza negli stadi.
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Fonte: Gianluca Di Marzio.
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Materazzi: “Ibra il migliore per il campionato, non per la Champions”

L’ex difensore dell’Inter, Marco Materazzi, intervistato da Rio Ferdinand ha ripercorso le tappe della sua carriera, parlando dell’esperienza con José Mourinho.
Intervistato al Rio Ferdinand Present, il programma del centrale ex Manchester United, il 23 ex Inter ha ripercorso i momenti trascorsi con l’allenatore portoghese, sia quelli belli, sia quelli burrascosi.

Roma’s Head Coach Jose Mourinho portrait during italian soccer Serie A match Venezia FC vs AS Roma at the Pier Luigi Penzo stadium in Venice, Italy, November 07, 2021 – Credit: Ettore Griffoni
Mourinho secondo Materazzi
Materazzi ha voluto subito tornare a dopo l’eliminazione in Champions ad opera proprio dello United: “Ha creato grande empatia nello spogliatoio, che è la cosa più importante, anche più della tecnica e della tattica. Quando siamo usciti col Manchester United agli ottavi ha deciso di restare all’Inter per costruire una grande squadra. In estate abbiamo preso cinque giocatori: Sneijder, Lucio, Milito, Thiago Motta, poi Pandev a gennaio. Dopo aver preso la decisione di restare, mi chiamò, me lo ricordo perché ero al supermercato con mia moglie, per dirmi che gli sarebbe piaciuto avermi in squadra. Dopo 2′ l’ho richiamato e gli ho detto: ‘voglio restare con te’ perché era una persona sincera, non diceva bugie”.
Impossibile poi non andare a scomodare il loro primo incontro: “La prima volta eravamo spaventati, nessuno parlava e lui allora disse: ‘Non siamo in chiesa’. Potete ridere e parlare, non era un mostro ma un nostro amico. In spogliatoio è una persona totalmente diversa, scherza e ride: una persona normale. Non potevi avere problemi con lui, è sempre stato autentico con tutti. Io non avevo bisogno di giocare ogni partita a 37 anni, ma volevo allenarmi forte per aiutare i miei compagni per essere pronti. E poi se non giocavi con Mourinho, il giorno dopo eri felice perché con lui non correvi”.
Psicologo Josè
Il buon Rio poi ha spostato il focus a livello quasi psicologico, chiedendo all’ex Perugia come avesse fatto Josè ha convincere Eto’o a fare il “difensore”. La cosa buffa è che, in tutto questo discorso c’entra anche Zlatan Ibrahimovic: “In estate Zlatan disse che voleva andarsene e che non avremmo vinto senza di lui. Quando eravamo, a Pasadena, in uno spogliatoio gigante di quella della NFL, Mourinho si alzò e disse di fronte a tutta la squadra: ‘Senza di te vinceremo tutto, ricordatelo’. Scrissi a Eto’o che con lui avremmo vinto tutto. Samuel era molto umile, quindi non gli importava la posizione in cui veniva schierato perché voleva semplicemente vincere”
A proposito di Zlatan ha voluto aggiungere: “È il migliore giocatore se vuoi vincere un campionato, non per la Champions. Kakà, Sheva, Iniesta, Ronaldo, Messi sono anche giocatori che fanno la differenza in gara secca. Zlatan ha molto ego, gli altri sono nulla. Il colpo che mi mandò all’ospedale in un derby? In quella partita parlò con Stankovic, ma per me non ci furono problemi. Una volta è uscito lui, una volta io, ma una volta conclusa la partita per me la faccenda è chiusa”.
Il Mondiale ed il Fenomeno
Ma chi è stato secondo Materazzi il giocatore più forte con cui ha Giocato?. La risposta è semplice per lui: “Per me R9 è il migliore con cui ho giocato. A mio parere era Cristiano e Messi insieme. Se un difensore gli diceva: ‘Ti ammazzo’, perdeva al 100%. Quando ha lasciato l’Inter, gli ho detto: ‘Ricordati che sei mio amico se giochiamo uno contro l’altro'”.
E sul Mondiale del 2006: “La gente mi conosce per la testata di Zidane, ma io preferisco essere ricordato per i due gol segnati in finale. A fine partita, Gigi Riva mi disse che avrebbe barattato quei due gol con tutti quelli che aveva segnato in carriera. Gli risposi che ero felice che lui fosse felice per me perché era una leggenda”.
Un rapporto, quello tra i due, di quelli che sono destinati a rimanere per sempre. E tutto questo tra due caratteri non proprio docili.
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Milan, con Paratici un tecnico italiano: Allegri, Conte e De Zerbi i candidati, la situazione

L’arrivo di Fabio Paratici al Milan sembra ormai imminente, con le ultime trattative a Londra che dovrebbero definire l’accordo nelle prossime 24 ore.
Come anticipato, il ruolo di direttore sportivo del club rossonero è praticamente a lui riservato, con i contatti con il CEO Giorgio Furlani già avanzati e una possibile firma imminente, forse già nelle prossime 24 ore.
Questo sembra confermare che il casting per il ruolo non sia mai stato un vero processo di selezione, ma piuttosto una corsa solitaria verso l’ingaggio di Paratici.
L’idea di Paratici al Milan implica un cambiamento significativo nel club, con l’intenzione di dotarsi di un team di lavoro ben definito, caratterizzato da un’impronta decisamente italiana. In particolare, l’allenatore rappresenta una delle scelte più delicate da fare, con più candidati in lizza per la panchina. Il Milan sembra intenzionato a dare fiducia a giocatori già affermati nella nazionale italiana, come Gabbia e Florenzi, allargando la base di giocatori italiani.
Anche se Paratici ha un forte legame di stima con Daniel Levy, presidente del Tottenham, la sua priorità è sempre stata il Milan, e la sua decisione di unirsi al club rossonero è ormai certa. Paratici, conoscendo bene i tempi del calciomercato, è già al lavoro per definire il futuro tecnico della squadra.
Milan, tre nomi in panchina

ANTONIO CONTE PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Attualmente, ci sono tre nomi in cima alla lista dei candidati per la panchina. Max Allegri, che recentemente ha avuto un incontro con Paratici, è visto come un possibile ritorno clamoroso al Milan, anche se nulla è ancora deciso. Antonio Conte è un altro nome caldo, e sembra essere il favorito di Paratici, sebbene la trattativa sia complessa. Infine, Roberto De Zerbi, pur restando una scelta più complessa, continua a essere un outsider molto apprezzato per il suo lavoro.
In sintesi, Paratici sta per fare il suo ritorno in Italia e, con lui, una nuova fase di cambiamento per il Milan, che si prepara a rinforzarsi con una strategia a lungo termine, cercando di valorizzare il patrimonio di talenti italiani e di rinvigorire la sua identità.
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