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Ranking Uefa, l’Italia resta salda tra le top 3
Le vittorie di Inter e Atalanta in Champions League di ieri sera mantengono l’Italia vicina alla vetta del ranking Uefa: ecco la classifica aggiornata.
Ieri, l’Italia si è presa due vittorie importanti in Champions League. La prima è stata quella dell’Inter contro il temibile Arsenal, un 1-0 siglato da un rigore di Calhanoglu; l’altra contro lo Stoccarda 2-0, grazie alle reti di Lookman e Zaniolo.
È grazie a loro se il ranking Uefa, per il nostro Paese, non cambia e ci conferma saldamente al terzo posto con un punteggio di 8.375, riducendo la nostra distanza dalla nazione seconda classificata: il Portogallo, a 8.600 punti. A guidare la classifica è sempre l’Inghilterra, a quota 8.857.
Ranking Uefa, la classifica per nazioni
Di seguito la classifica per nazioni:
1. Inghilterra 8.857
2. Portogallo 8.600
3. Italia 8.375
4. Francia 7.785
5. Germania 7.750
6. Spagna 6.285
7. Repubblica Ceca 7.100
8. Belgio 6.400
9. Olanda 5.833
10. Austria 5.600
La classifica dei club in Champions League
Di seguito, invece, la classifica aggiornata dei singoli club in corsa per il trofeo di Champions:
1. Liverpool 12 (d.r. +9)
2. Sporting 10 (d.r. +7)
3. Monaco 10 (d.r. +6)
4. Brest 10 (d.r. +6)
5. Inter 10 (d.r. +6)
6. Barcellona 9 (d.r. +10)
7. Dortmund 9 (d.r. +7)
8. Aston Villa 9 (d.r. +5)
9. Atalanta 8 (d.r. +5)
10. Manchester City 7 (d.r. +6)
11. Juventus 7 (d.r. +2)
12. Arsenal 7 (d.r. +2)
13. Leverkusen 7 (d.r. +1)
14. Lilla 7 (d.r. +1)
15. Celtic 7 (d.r. 0)
16. Dinamo Zagabria 7 (d.r. -2)
17. Bayern 6 (d.r. +4)
18. Real Madrid 6 (d.r. +2)
19. Benfica 6 (d.r. +2)
20. Milan 6 (d.r. +1)
21. Feyenoord 6 (d.r. -3)
22. Club Brugge 6 (d.r. -3)
23. Atl. Madrid 6 (d.r. -4)
24. PSV 5 (d.r. +2)
25. PSG 4 (d.r. -2)
26. Sparta Praga 4 (d.r. -3)
27. Stoccarda 4 (d.r. -3)
28. Shakhtar 4 (d.r. -3)
29. Girona 3 (d.r. -4)
30. Salisburgo 3 (d.r. -7)
31. Bologna 1 (d.r. -5)
32. RB Lipsia 0 (d.r. -5)
33. Sturm Graz 0 (d.r. -5)
34. Young Boys 0 (d.r. -10)
35. Stella Rossa 0 (d.r. -12)
36. Slovan Bratislava 0 (d.r. -13)
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Juventus, stamattina l’assemblea dei soci: temi e decisioni
A partire dalle 10 di stamattina si è svolta l’assemblea annuale ordinaria e straordinaria della Juventus: eccone un resoconto.
Nelle sale dell’Allianz Stadium stamattina si sono riuniti gli azionisti della Juventus per l’assemblea annuale ordinaria e straordinaria.
Questo il tema all’ordine del giorno: l’approvazione del bilancio 2023-24, chiuso con una perdita di 199,2 milioni, superiore al rosso di 123 milioni dell’anno precedente, e un indebitamento finanziario netto ridotto a 242,8 milioni (rispetto ai 339,9 milioni del 30 giugno 2023).
I vertici del club hanno dovuto rispondere alle domande degli azionisti, trattando l’andamento dell’attuale stagione.
All’assemblea hanno presenziato il presidente Gianluca Ferrero, l’amministratore delegato Maurizio Scanavino, l’ex difensore bianconero Giorgio Chiellini, che ricopre la carica di Head of Football Institutional Relations, e il direttore sportivo della Prima Squadra Cristiano Giuntoli.
Per Chiellini questo è stato il primo appuntamento con l’assemblea dei soci.
Assemblea Juventus: le dichiarazioni
Nell’introduzione ai lavori, il presidente Ferrero ha posto l’accento sui grandi numeri del club: “La Juve ha 650 atleti, dai 7 ai 20 anni abbiamo squadre giovanili in tutte le fasce, poi c’è la Juventus One dei ragazzi disabili, la Next Gen, a Lille ha giocato anche la Primavera, di squadre femminili ne abbiamo 5.
Abbiamo 75 nostre Academy in giro per il mondo. Questo è un flash di quello che è la Juventus. Andando avanti abbiamo la Juve sui social media, siamo il primo brand in Italia come followers davanti a Ferrari e Gucci. Il Creator Lab fornisce il materiale ai social media, abbiamo creato una struttura dove si creano i contenuti e questo ha portato anche a dei cortometraggi”.
L’amministratore delegato Scanavino, invece, si è preoccupato di illustrare il bilancio, il volume d’affari del calciomercato e gli introiti derivanti dagli abbonamenti. Queste le sue parole: “L’esercizio si chiude con ricavi per 395 milioni, 400 milioni di costi operativi, 180 milioni di ammortamenti, un risultato operativo di 175 milioni e un risultato di esercizio negativo per circa 200 milioni.
La Champions e gli oneri non ricorrenti hanno avuto un impatto di circa 130 milioni in meno di ricavi, però siamo in proiezione positiva in termini di risultato netto. Nella campagna di trasferimenti estivi sono stati effettuati incrementi di 150 milioni, con cessioni di 30 milioni che ha portato un effetto sulle plusvalenze di 60 milioni, con effetto negativo di 66 milioni, 36 milioni nella stagione corrente e 30 nelle stagioni successive.
La campagna abbonamenti si è conclusa con oltre 19.000 abbonamenti: la scorsa stagione si è conclusa con il record di ricavi per lo stadio, al netto della nostra non partecipazione alla Champions League, grazie ad una politica mirata. Ci aspettiamo quest’anno un risultato molto importante sul tema abbonamenti e speriamo di riuscire a confermare un nuovo record di ricavi anche per questa stagione”.
Ferrero, poi, ha affrontato la querelle legale con Cristiano Ronaldo: “Non siamo d’accordo con il lodo Ronaldo, che aveva deciso per un 50 e 50, quindi lo abbiamo impugnato davanti al tribunale di Torino. Non condividiamo il merito di questo arbitrato”.
Gli interventi degli azionisti
È arrivata una domanda scomoda da parte del piccolo azionista Salvatore Cozzolino: “Siamo il primo brand con 180 milioni di follower che non ha però lo sponsor di maglia. Ve lo spiego io il perché: abbiamo una reputazione, soprattutto in Europa, di un club che non difende il proprio marchio, mai, sia dal punto di vista sportivo sia da quello giudiziario. Lo sponsor vale 40 milioni, o forse anche di più. E vero che non siamo il Real Madrid, ma come è possibile se siamo il primo brand che non si riesca a trovare…”.
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FIGC, Gravina: “È una rivoluzione, prepararsi a cambiare”
il presidente della FIGC Gravina ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport in cui parla del futuro del calcio italiano: “È una rivoluzione”.
Gabriele Gravina, presidente della FIGC in scadenza, ha rilasciato delle importanti dichiarazioni riguardo al futuro della Serie A e del calcio italiano in generale. Per colmare la distanza che c’è tra la Lega Serie A e la FIGC, ha pensato che fosse opportuno concedere maggiore autonomia alle Leghe, che avrebbero in mano l’assoluta indipendenza sull’organizzazione dei vari campionati.
Questo rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione per il calcio italiano, poiché potrebbero saltare fuori nuovi formati di campionati che potrebbero includere playoff o playout. Come specificato da Gravina però, questa riforma non riguarda solamente la nicchia dei professionisti, ma deve essere allargata anche nelle categorie amatoriali, dove i rispettivi presidenti hanno piena libertà organizzativa.
Le parole di Gravina, presidente della FIGC
Le parole del presidente su questo cambiamento: “È una rivoluzione, c’è da prepararsi a cambiare diventando al tempo stesso più autonomi e più responsabili. Vuol dire per esempio che l’autonomia delle Leghe nell’organizzare i campionati diventa piena e non più demandata dalla Figc. Ogni Lega potrà inserire playoff e playout senza dover dare conto alle altre Leghe e alla Federazione“.
Successivamente, affronta il tema della Seria A a 18 squadre: ” Nessuno può cambiare i campionati da solo. Perché, per fare un esempio, se la serie A passasse a 18 squadre, dovrebbe farne salire tre dalla B e retrocederne cinque. Ma la B si troverebbe con 22 squadre. E dovrebbe a sua volta scaricarle sulla C. Un’intesa è necessaria”.
Un’intesa forte tra FIGC e la lega Serie A
Continua ribadendo la volontà di creare un’intesa forte tra i due organi organizzativi: “Un organo di garanzia e di coordinamento. Questo diventerà la Federazione, rinunciando a gestire in proprio. Ma soprattutto, nei confronti della Lega di A, rinunciando a decidere d’autorità… Vuol dire, per esempio, che le norme che riguardano specificamente la serie A sono emanate solo d’intesa con la medesima Lega. Si chiama “intesa forte” e si sostanzia in una paritaria codeterminazione nel contenuto dell’atto tra Federazione e Lega”.
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Milan, prove per il “nuovo Kessie”: Fonseca ne è certo | I dettagli
Milan, l’ottima prestazione contro il Real Madrid in Champions League ha dato diverse risposte al tecnico rossonero Paulo Fonseca. Vediamo nel dettaglio.
Il Milan esce dal Bernabeu con un’infinità di consapevolezze in più e l’intenzione di trovare maggiore continuità anche in campionato.
Paulo Fonseca ha avuto risposte positive sia da Theo Hernandez che da Rafael Leao, due giocatori aspettati al varco dopo un inizio di stagione non strabiliante.
Ma una delle risposte più concrete è arrivata certamente da Yunus Musah, giocatore acquistato durante la passata edizione del mercato estivo. Classe 2002, compirà 22 anni il 29 novembre, lo statunitense pare avere trovato finalmente una giusta collocazione dopo un anno passato a tamponare le varie emergenze un po’ in tutti i reparti.
Fonseca crede moltissimo in lui e vuole recuperarlo in tutto e per tutto. In lui si vedono infatti le movenze del primo Kessie, quello grezzo che giocava nell’Atalanta e che nel giro di pochi anni è riuscito attivamente a contribuire allo scudetto rossonero.
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