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Napoli – Atalanta, Koulibaly vittima di insulti razzisti
Alla fine della partita di ieri fra Napoli e Atalanta i tifosi del club biancoazzurro hanno preso di mira il francese di origini senegalesi Koulibaly.
Koulibaly, dalla Francia al Napoli
Classe 1991, Kalidou Koulibaly è nato in Francia da genitori senegalesi.
In Italia ha giocato solo nel Napoli, nel quale è in squadra dal 2014. Nel corso dell’attuale stagione di Serie A ha registrato 21 presenze e segnato 2 gol.
Nel 2021 ha vinto la Coppa d’Africa con la Nazionale senegalese, che si è qualificata ai Mondiali come seconda delle squadre africane facenti parte del CAF (Confédération Africaine de Football).
Gli insulti razzisti alla partita contro l’Atalanta
Al termine della partita di ieri sera, che ha visto in campo il Napoli contro l’Atalanta, i tifosi bergamaschi hanno sfogato la frustrazione per la sconfitta 1 a 3 bersagliando il giocatore di insulti: “Bastardo, merda, negro di merda”.
La società dell’Atalanta si è pubblicamente dissociata dall’increscioso episodio: “Atalanta BC comunica che ogni comportamento non in linea con i principi di civiltà ed educazione, da sempre perseguiti da questo club, sarà osteggiato con forza.
Non vogliamo, e lo sottolineiamo, dare visibilità a soggetti che nulla hanno a che fare con il nostro ambiente e, pertanto, senza clamori né generalizzazioni, agiremo nelle sedi competenti affinché l’immagine del club e della città di Bergamo siano tutelate”.
L’episodio razzista è stato stigmatizzato anche dalla FSF (Fédération Sénégalaise de Football): “Come da loro tristi abitudini, alcuni tifosi bergamaschi, dell’Atalanta, hanno ripetuto ancora una volta le loro sciocchezze umane pronunciando insulti spregevoli e razzisti rivolti al nostro capitano e leader Kalidou Koulibaly”.
Koulibaly, più volte vittima di razzismo
Non è la prima volta che Koulibaly è oggetto di insulti razzisti: era già successo lo scorso 13 marzo quando il Napoli si era misurato in campo contro l’Hellas Verona.
In quell’occasione il club partenopeo aveva vinto, e ai tifosi del Verona la vittoria non era andata giù. Oltre al senegalese era stato preso di mira anche il compagno di squadra Osimhen.
Il razzismo lo conosce bene: è un fervente sostenitore della campagna antidiscriminazione promossa dalla Serie A #KeepRacismOut, che si propone di tenere il razzismo fuori dai campi di calcio.
Il razzismo nel mondo del calcio
I giocatori di colore sono spesso bersaglio di insulti e improperi a sfondo razziale.
Si pensi a due giocatori del Milan: Mike Maignan, portiere di origini haitane-ghanesi, e Fikayo Tomori, difensore inglese di origini nigeriane.
Alla fine della partita Milan – Cagliari del 19 marzo scorso, i due sono stati pesantemente insultati dalla tifoseria avversaria. In quell’occasione, anche lo stesso Koulibaly aveva espresso la sua solidarietà ai colleghi su Instagram.
Il razzismo nel calcio è una piaga difficile da sanare.
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Hellas Verona, si tenta il colpo Oyegoke: occhio ala concorrenza del Lecce
Secondo quanto emerso nelle ultime ore, l’Hellas Verona di ingaggiare il terzino degli Hearts Daniel Daniel Oyegoke ma occhio alla concorrenza.
Hellas Verona-Oyegoke, la situazione
L’Hellas Verona è molto attivo sul fronte mercato in questa sessione di mercato invernale per cecare calciatori funzionali per ambire ad una salvezza tranquilla.
Motivo per cui il club veronese avrebbe messo nel mirino il difensore degli Hearts, club che milita nella massima serie scozzese Daniel Oyegoke.
Si tratta di un difensore classe inglese classe 2003, che in questa stagione col il club scozzese ha collezionato 19 presenze e un goal e ha sfornato ottime prestazioni.
Oltre al club scaligero, sul calciatore inglese ci sarebbe anche il Lecce fortemente interessato al calciatore le ultime ore saranno decisive per capire l’esito della trattativa.
La situazione rimane da monitorare, ma la sensazione è che ci crei un vero e proprio duello di mercato in ottica salvezza.
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Milan-Parma 3-2, succede di tutto al San Siro: il Diavolo la ribalta all’ultimo | Le pagelle
Milan-Parma 3-2, succede di tutto al San Siro, ma i rossoneri la ribaltano nel finale. Il coraggio di Conceicao e l’abnegazione dei giocatori hanno avuto la meglio contro un Parma da complimenti.
Maignan 6,5: incolpevole in occasione dei due gol del Parma, è chiamato in due occasione agli straordinari e risponde bene
Calabria 6: molta corsa e cuore, ma pecca spesso in precisione quando bisogna essere chirurgici coi passaggi agli attaccanti (dal 77’ Jovic sv)
Pavlovic 7,5: il migliore in campo, imbattibile di testa, segna pure un gol di ottima fattura poi non convalidato. Attaccante aggiunto nel finale
Gabbia 6,5: attento contro i frizzanti attaccanti del Parma, permette al collega serbo di avanzare presidiando le retrovie
Theo Hernandez 4: difficile spiegare ancora una volta la prestazione del francese. Ingenuo sul gol di Cancellieri, sbaglia praticamente tutto. E Conceicao lo punisce (dal 46’ Bartesaghi 6,5: attento e sicuramente più sul pezzo rispetto al terzino francese)
Musah 6: sufficienza strappata per un giocatore che ci mette l’anima, tuttavia appare sempre troppo impreciso
Fofana 6,5: peccato per l’ammonizione in seguito alla quale salterà il derby, recupera la sua solita quantità industriale di palloni (dal 56’ Chukwueze 6,5: gol nel finale a parte, la palla la tiene incollata al piede e prova senza troppa fortuna qualche giocata interessante)
Reijnders 7: corre più di tutti per novanta minuti, ma ha la lucidità per trovare il pareggio con una rete importante quanto nella
Pulisic 6,5: rigore chirurgico e tanta corsa per l’americano che ancora una volta ci mette quantità e qualità
Morata 4,5: spesso in fuorigioco, macchinoso e ancora una volta a secco di reti (dal 56’ Abraham sv)
Leao 4: la Theao stecca, anche il portoghese lasciato nello spogliatoio dopo un primo tempo da puro ectoplasma (dal 46’ Bennacer 6: prova a mettere ordine, qualche volta ci riesce, ma è ancora giù di condizione)
Conceicao 7: toglie la Theao alla fine del primo tempo, mette in campo un 4-2-4 e la vince con la squadra che rispecchia in tutto e per tutto il suo carattere. Dopo il triplice fischio appare nervoso e se la prende con Calabria.
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Roma, non solo Bayer Leverkusen: altri due club su Hermoso
Sembra già giunta al termine l’avventura giallorossa di Mario Hermoso. Il difensore spagnolo lascerà la Roma in questa sessione di mercato.
Si preannunciano giorni frenetici di mercato per la Roma, sia in entrata che in uscita. Tra i giocatori destinati a lasciare Trigoria c’è Mario Hermoso, che sembra ormai a un passo dall’addio.
Lo spagnolo, infatti, non è stato convocato per la partita odierna contro l’Udinese: segnale inequivocabile del fatto che Claudio Ranieri che non lo considera più parte del progetto tecnico.
Arrivato in Italia a settembre dopo un’estate in cui era stato accostato anche a Napoli, Inter, Milan e Bologna, l’ex Atletico Madrid potrebbe aver già concluso la sua avventura nel Bel Paese.
Un’esperienza breve e sfortunata
Quella di Hermoso con la Roma è stata un’esperienza deludente per entrambe le parti. Giunto con alte aspettative, il difensore, complice anche la stagione sfortunata e mal gestita dalla società giallorossa, non è mai riuscito ad esprimersi ai livelli ammirati in Spagna.
Questo, però, sembra non averne intaccato il valore agli occhi degli altri club europei. Per questo, diverse squadre hanno già manifestato interesse nei suoi confronti.
Roma, anche Borussia Dortmund e Marsiglia su Hermoso
Tra le squadre che si sono mosse per assicurarsi Hermoso, il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso sembra essere in pole position. Il club tedesco ha accelerato negli ultimi giorni e vorrebbe chiudere l’operazione al più presto.
Tuttavia, il Bayer non è l’unico interessato. Secondo quanto riportato da Pagine Romaniste, anche il Borussia Dortmund e il Marsiglia di Roberto De Zerbi hanno sondato il terreno, seppur non approfondendo il discorso, almeno per adesso.
Al momento, quindi, la destinazione più probabile per Hermoso sembra essere la Bundesliga, con il Bayer Leverkusen in netto vantaggio.
Tuttavia, come spesso accade nel mercato, le trattative possono subire ribaltoni improvvisi. Al momento solo cosa è certa: l’avventura di Mario Hermoso alla Roma è ormai giunta al capolinea.
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