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Rezaei: Inter “Taremi somiglia a Shevchenko”
Taremi sembrerebbe essere entrato in perfetta sintonia con l’Inter. Sono già cinque i gol segnati dall’iraniano. Razaei: “somiglia a Shevchenko”
Chi è Rahman Rezaei
Rahman Rezaei, attualmente vice CT della nazionale Iraniana è intervenuto in un intervista rilasciata a TuttoSport. Vecchia conoscenza del calcio italiano, con un passato da difensore tra Perugia, Messina e Livorno ha commentato così l’affare Taremi: “E’ molto bravo, un leader vero. Capace di tenere il gruppo, sta sempre vicino a tutti i suoi compagni di squadra. […] Se è un eroe calcistico nazionale? Si, qui è considerato il più forte di tutti insieme a Sardar Azmoun“.
Leader tecnico
Rezaei ha poi proseguito commentando le caratteristiche tecniche e caratteriali dell’attaccante: “Ha un carattere forte in campo. Non è un caso che si sia preso subito la responsabilità di battere i rigori. Parliamo di un giocatore che si muove tantissimo in campo, avanti, sinistra, destra, torna indietro. Marcare uno come lui è difficile. Inzaghi potrà schierarlo in qualsiasi posizione dell’attacco. E volendo anche come mezzapunta. Sicuramente farà molto bene all’Inter. Taremi tecnicamente è forte, come di testa. Ha velocità, batte bene i rigori, sa smarcarsi. […] Quanti gol può segnare? Difficile rispondere con esattezza. Direi tra i 12 e i 18-20 gol“. Un vero e proprio leader tecnico.
Il nuovo Sheva per l’Inter
Alla domanda su quale giocatore assomigliasse Taremi, Rezaei ha risposto così: “Lui ha diverse caratteristiche. Un mix di velocità, qualità tecnica, forza di testa. Potrebbe assomigliare a Shevchenko secondo me. Se avessi marcato Taremi come si sarebbe comportato Mehdi? Io ero veramente molto severo con gli attaccanti avversari (ride, ndr). Ai miei tempi c’erano punte fortissime: Crespo, Batistuta, Vieri, Shevchenko, Simone e Pippo Inzaghi, Del Piero, Totti, Trezeguet, Montella, Delvecchio. Però resto convinto che anche Taremi avrebbe fatto bella figura quando giocavo io. Vedrà, darà tanto all’Inter”.
Ha poi proseguito l’intervista affermando:” Con Lautaro faranno benissimo. L’argentino tiene bene la palla, fa salire la squadra, mentre i movimenti di Taremi possono servire a tutta la squadra. Vedrà quante palle Martinez servirà a Taremi per farlo segnare”.
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Milan, Fonseca su Rafael Leao:” Lui sa perché non ha giocato e ha capito”
Milan, il dubbio che avevamo espresso questa mattina era del tutto legittimo, Fonseca infatti spiega nell’immediato post partita la situazione Leao.
Nel post partita di questa sera contro lo Slovan Bratislava è intervenuto ai microfoni di Sky Paulo Fonseca il quale ha legittimato tutti i nostri dubbi di questa mattina.
Rafael Leao non è stato lasciato in panchina per la botta rimediata contro la Juventus di sabato scorso, bensì per scelta tecnica.
Le sue parole:” Io parlo sempre con Rafa, lui sa perché non ha giocato e ha capito. Quando è entrato è stato decisivo e io sono soddisfatto di vedere questo atteggiamento anche quando sta in panchina”.
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Juventus, il sogno in difesa è classe 2003
Alla Juventus si sta intavolando una trattativa per colmare il vuoto lasciato in difesa da Gleison Bremer: ecco chi è il giocatore che potrebbe sostituirlo.
La trattativa è già avviata: questo pomeriggio a riportare la notizia sono svariate fonti, Tuttosport compreso. L’oggetto è l’avvio della trattativa per un giovane prospetto classe 2003, cresciuto professionalmente al Benfica, dalle giovanili alla Prima Squadra.
Alludiamo al giovane difensore centrale portoghese Antonio Silva, che sarebbe un ottimo sostituto per Gleison Bremer, colpito da un infortunio al crociato.
Il lusitano è valutato dal Benfica 40 milioni di euro.
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Amarcord Juventus: 28 anni fa la conquista di una Coppa illustre
Ventotto anni fa la Juventus vinceva il suo ultimo trofeo internazionale di primo piano: la Coppa Intercontinentale. Autore della vittoria un immenso Del Piero.
Il 26 novembre 1996 un gol di Alessandro Del Piero all’81’ regalò alla Juventus la Coppa Intercontinentale, l’ultimo trofeo internazionale conquistato dai bianconeri.
A Tokyo, nella gara secca contro il River Plate, fu proprio il numero 10 della Juventus a decidere una sfida che, secondo lui stesso, “avremmo dovuto vincere 5-0, non 1-0“. Quel gol, come ricordato da Del Piero nel suo libro Manualex, è uno dei momenti più belli della sua carriera: “Quando segnai il gol-vittoria non capii più niente”.
Juventus, la partita
La Juventus di Marcello Lippi scese in campo con un 4-3-1-2: Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Montero, Porrini; Di Livio, Deschamps, Jugovic; Zidane; Del Piero, Boksic.
In panchina, tra gli altri, c’erano Tacchinardi, subentrato all’89′ per Zidane, Vieri e Padovano.
Dall’altra parte, il River Plate, guidato da Ramón Díaz, si affidava a una formazione piena di futuri campioni: Bonano; Hernán Díaz, Celso Ayala, Berizzo, Sorin; Monserrat, Astrada, Sergio Berti; Francescoli; Ortega, Cruz.
Particolarmente interessante era la sfida tra i due numeri 10: Del Piero per la Juventus e Ortega per il River.
“Due giorni prima mi avevano comunicato che la regia giapponese avrebbe dedicato telecamere speciali a noi due”, ha raccontato Del Piero, aggiungendo che la notizia lo aveva riempito di responsabilità.
A distanza di 28 anni, quella Coppa Intercontinentale rimane l’ultimo trionfo internazionale importante della Juventus. All’epoca, la Coppa si assegnava in una gara secca tra la vincitrice della Champions League e quella della Copa Libertadores, mentre oggi si disputa il Mondiale per Club, un torneo con un format completamente diverso.
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