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Richarlison, l’uomo che ha trascinato il Brasile contro la Germania

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La sua carriera dal Real Noroeste fino all’Everton dove ha messo a segno 33 reti in 105 partite. Il brasiliano è stato prelevato dal Watford ed è l’acquisto più costo del club. Il giocatore ha stupito tutti all’esordio con la maglia delle Foxes nel 2018 dove ha messo a segno una doppietta ed è stato allenato tra gli altri anche da Carlo Ancelotti.

Il 1 gennaio  2016 passa alla Fluminense e firma un contratto di 5 anni con la squadra brasiliana, dove però vista l’inesperienza del giocatore non convince a pieno il tecnico che decide di fare a meno di lui nonostante il talento del forte giocatore brasiliano. Passerà successivamente al Watford della famiglia Pozzo fino ad arrivare alla Copa America dove realizza contro il Perù dal dischetto il gol decisivo del tre a uno che regalerà il trofeo alla Selecao.

Ne 2018 il giocatore si trasferisce dal Watford all’Everton per la modica cifra di 55 milioni di sterline e la fortuna vuole che qui ritrova l’allenatore portoghese Marco Silva, che lo aveva già allenato nella stagione precedente al Watford e chi meglio di lui lo conosce. E’ ormai diventato una stella della Premier League così come Salah, Havertz oppure Gabriel Jesus al punto che il Barcellona arriva ad offrire 100 milioni di euro per l’ala brasiliana, cifra che però la società inglese prontamente rifiuta.

Richarlison, dal Brasile al trionfo in Copa America

Richarlison non sarebbe dovuto diventare nemmeno un calciatore viste le problematiche che ci sono in  Brasile e che lo avrebbero portato magari a cose come rapine, droga o alcool, destino ha voluto però che il giovane facesse il calciatore, e che calciatore. Gli amici che giocavano con lui da piccoli hanno sempre apprezzato le sue qualità dicendogli che aveva tutto per diventare un grande calciatore.

Il calciatore ha da subito mostrato personalità e spensieratezza visto che in una partita contro il Chelsea ha detto: “Quand’ero in Brasile un tizio ha puntato un’arma contro il mio volto: credeva che fossi un trafficante di droga e che gli stessi facendo concorrenza. Dopo quell’episodio, giocare contro il Chelsea mi sembra molto più facile”.

La carriera di Richarlison è cambiata quando nel 2017 sotto la guida dell’allenatore Braga fece un ottimo Mondiale con l’Under 20 Brasiliana fino ad arrivare al Watford per 12 milioni di euro ma per lui  quell’esperienza sarà solo un trampolino di lancio visto che proprio nel 2018 il calciatore passa all’ Everton per 55 milioni di euro, l’acquisto più caro della storia della società inglese. Il calciatore ricompensa a suon di gol, trentatré per l’esattezza.

 

La chiamata in Nazionale è alle porte anche grazie ai risultati personali ottenuti, tanto che l’allenatore verdeoro Tite lo convoca in Nazionale e lui nell’amichevole contro El Salvador realizza una doppietta. Dalla Nazionale non uscirà più arrivando fino a vincere la Copa America.

Il giocatore brasiliano ancora oggi è una persona umile, che non si nega mai ai tifosi per una foto e segue sempre la Fluminense.club a cui il giocatore sarà sempre riconoscente visto che gli ha dato l’opportunità di mettersi in mostra prima della carriera in Premier League. Il giocatore è ormai l’idolo di molti ma anche di Davi Lucca, figlio di Neymar suo compagno nella Selecao.

Il giocatore brasiliano come sottolineato da lui ancora non realizza certe volte di giocare con Neymar. Queste le sue dichiarazioni:

“Quando mi sono emozionato veramente? Quando ho fatto coppia in attacco del Brasile con Neymar. Entrando in campo pensavo: ‘Cavolo, sto giocando con Neymar’. E poi, quando sono corso ad abbracciarlo dopo un goal, ho pensato: ‘Cavolo, sto abbracciando Neymar”.

Il giocatore non ama molto i social ma preferisce essere sincero e spontaneo di persona e non dietro a una tastiera tranne per il suo ultimo taglio di capelli “alla Ronaldo” in occasione dei Mondiali del 2002.

 

 

 

 

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I campioni in rossoblu: Gigi Piras (video gol)

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Gigi Piras è stato uno dei più prolifici bomber della storia del Cagliari. Una storia gloriosa, visto che il Cagliari è l’unica squadra del sud (insieme al Napoli) ad aver vinto lo scudetto

Piras giunse a Cagliari nel 1971, vestendo la maglia rossoblu per 15 stagioni.

Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, ha collezionato 376 partite, nelle quali ha messo a segno 104 reti.

Fu in un certo senso l’erede dell’altro Gigi, il mito rossoblu Riva.

Vediamo insieme una carrellata dei suoi gol:

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15 giugno 1974. Il “vaffa” di Chinaglia a Valcareggi

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15 giugno 74'

Erano i Mondiali del 74′. Il 15 giugno, nella partita d’esordio, l’Italia incontra Haiti. Match rimasto nella memoria per il “vaffa” di Chinaglia, ma non solo.

15 giugno 1974: Italia-Haiti a Monaco di Baviera

L’Italia del commissario tecnico Ferruccio Valcareggi si presenta ai mondiali del 74‘ come una delle nazionali favorite, anche perché gli azzurri sono vicecampioni in carica dopo Messico 70′.

Il match d’esordio per gli Azzurri sembra a senso unico, solo una formalità, eppure resta nei ricordi per due eventi non banali. Ma iniziamo raccontando i fatti…

La partita ha luogo a Monaco di Baviera nell’Olympiastadion, queste le formazioni iniziali:

Italia: Zoff, Spinosi, Morini, Burgnich, Facchetti, Mazzola, Capello, Rivera, Benetti, Chinaglia, Riva.

Haiti: Françillon, Bayonne, Jean-Joseph, Nazaire, Auguste, Antoine, Desir, Vorbe, François, Saint-Vil, Sanon.

La partita inizia come ci si aspetta, l’Italia conferma di essere di un altro livello, e di poter avere la meglio con facilità sui centro-americani.

Tuttavia dopo i primi minuti promettenti, gli azzurri si adagiano, credendo di poter vincere la partita senza sforzi. Dunque il gioco si svolge per lo più con l’Italia che crea occasioni, ma senza riuscire a finalizzare, tant’è che si va al riposo con le porte di Zoff e Françillon che restano inviolate.

L’inizio della ripresa è il momento in cui si concretizza il primo dei fatti storici di questo incontro.

Infatti al primo minuto del secondo tempo Haiti attacca, Vorbe serve un passaggio in profondità per Emmanuel Sanon, il centravanti haitiano si trova solo al cospetto di Dino Zoff, lo supera, e mette la palla in rete. Fermato a 1142 minuti il record di imbattibilità del portierone azzurro.

Quindi al minuto 46′ l’Italia si trova in svantaggio ai mondiali contro Haiti. La nazionale di Valcareggi però è troppo più forte degli avversari, e ci pensa Rivera a rimettere in equilibrio il match. Al 52′ Mazzola crossa da destra, Chinaglia stoppa a centro area e poi lascia la palla al pallone d’oro del 69′ che insacca. Al minuto 66 arriva il vantaggio, grazie ad una autorete di Auguste, che devia un tiro di Benetti da fuori area.

Al minuto 70′ arriva il famoso “vaffa” di Chinaglia a Valcareggi in mondo-visione. Long Jhon apostrofa il ct quando decide di sostituirlo con Anastasi. Lo stesso Anastasi infine sigla il gol al 79′ che fissa il risultato sul definitivo 3-1.

Zoff, il “vaffa” di Chinaglia e il mondiale del 74′.

15 Giugno 74'

La vittoria su Haiti apre il mondiale di Germania Ovest 74′ per l’Italia. Tuttavia dopo il pareggio per 1-1 contro l’Argentina, nel secondo incontro della prima fase, gli azzurri si fermano perdendo 2-1 contro la Polonia. Il terzo match, in cui agli azzurri sarebbe bastato il pareggio per accedere alla seconda fase, sancisce invece l’eliminazione degli azzurri.

Quindi del mondiale del 1974, per l’Italia, rimango nella memoria soprattutto due cose:
– il gol di Sanon, che fissa a 1142 i minuti di imbattibilità di Dino Zoff, record ancora valido per un solo portiere. Ma battuto come record di squadra nel 2021 da Donnarumma, Sirigu, Cragno e Meret che hanno tenuto la porta azzurra illibata per 1168 minuti consecutivi in totale.
– il “vaffa” di Chinaglia a Valcareggi in mondo-visione, unico sprazzo del tanto atteso centravanti fresco campione d’Italia con la Lazio.

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Pelé, aperto al pubblico il mausoleo di O Rey

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Pelé

Aperto al pubblico il mausoleo contenente il corpo di Pelé. Si può ora far visita alla spoglia, nel cimitero verticale di Santos, nello stato di San Paolo.

Pelé, ora si può visitare il mausoleo

Pelé

Aperto al pubblico a partire da lunedì, il mausoleo dedicato a Edson Arantes do Nascimento, o meglio Pelé.

Il grande campione, leggenda del calcio mondiale, ha lasciato questo mondo lo scorso 29 dicembre 2022, all’età di 82 anni. Il ricordo di O Rei sarà per sempre nel cuore di tutti, soprattutto di chi ama il gioco del calcio.

Lunedì si è svolta una speciale cerimonia di inaugurazione, ora è possibile visitare il mausoleo. All’interno, oltre alle spoglie di Pelé, sono presenti erba artificiale con tutto intorno immagini di tifosi del Santos e suoni di applausi, come se stessimo ancora assistendo alle gesta, del tre volte campione del Mondo brasiliano, sul rettangolo verde. Inoltre sono presenti 2 statue dorate, diversi trofei, maglie e foto di Pelé in campo.

Il mausoleo occupa una area di circa 200 metri quadrati, era visitabile fino ad ora solo dai familiari, si trova nel cimitero verticale più grande al mondo. Il Memorial Necrópole Ecumenica si trova nella città di Santos, nello stato di San Paolo. La visita è gratuita, ma per recarsi a rendere omaggio a O Rei è necessario fissare un appuntamento.

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