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Rinnovo Ibrahimovic, i tifosi si dividono: perchè può ancora essere utile
Rinnovo Ibrahimovic, lo svedese ha annunciato ieri la sua intenzione di volere continuare. Decisione questa che ha letteralmente spaccato la tifoseria rossonera.
Zlatan Ibrahimovic ha rinnovato per un altro anno, deadline al 30 giugno del 2023. L’ingaggio sarà intorno agli 1,5 milioni di euro con l’aggiunta di bonus variabili in base al numero di presenze, alle reti segnate ed alla posizione in classifica dei rossoneri alla fine della prossima stagione.
Un’operazione che di fatto era mai stata messa in discussione. Il giocatore stesso si è sottoposto ad un intervento chirurgico al ginocchio proprio per eliminare i problemi alla radice ed essere nuovamente pronto a giocare senza fastidi. Il Milan, dal suo canto, ha sempre tenuto la porta aperta aspettando la decisione del classe 1981 senza mai interferire sulla stessa.
Rinnovo Ibrahimovic, i tifosi si dividono
I tifosi si dividono sui social. Alla notizia della firma sul contratto, ecco che si è scatenata una folla social dai pareri discordanti. Per alcuni il rinnovo era una cosa dovuta, per altri evitabile.
La nostra opinione è che Zlatan Ibrahimovic, pare un po’ strano vista l’età, abbia ancora qualcosa da dire e da dimostrare. Difficile per un giocatore che ha vinto tutto trovare ancora le motivazioni, ma siamo di fronte ad un extraterrestre del calcio, un campione che si ferma in allenamento quando compagni di vent’anni più giovani tornano a casa.
Lo svedese ha rappresentato, e rappresenterà, un pilastro per lo spogliatoio guidando i compagni con l’esempio, la fatica, il lavoro e la dedizione. Un’opera di convincimento soprattutto mentale della quale lo scorso anno ha beneficiato anche il tecnico Stefano Pioli nel raggiungimento del 19esimo scudetto.
Il giocatore stesso ha dichiarato ieri di avere ancora fame. Conoscendolo gli crediamo.
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Inter, la quarta maglia in anteprima: ecco l’ispirazione
Inter, annunciato il design della quarta maglia da gioco. Con un’ispirazione sportiva che proviene dalle parti di Milano.
L’Inter si tinge di bianco per le Olimpiadi. Nike e Inter hanno svelato la nuova quarta maglia, ispirata ai Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026. Dominata dal bianco, la divisa presenta un pattern blu e azzurro che evoca i fiocchi di neve. Un omaggio allo sport e alla città, in attesa delle prossime Olimpiadi invernali.
L’ha svelata in anteprima il sito Footy Headlines.
Inter, la quarta maglia
La notizia della nuova maglia era stata anticipata nelle scorse settimane dall’Inter 1908, e ora il design è stato svelato.
L’ultima volta che l’Inter ha messo in vendita una quarta maglia risale a 3 anni fa, nella stagione 2020/21, anno dello Scudetto con Antonio Conte in panchina.
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Milan, un cammino da provinciale: i numeri che spaventano la dirigenza
Milan, andremo qui di seguito ad analizzare alcuni numeri della gestione Fonseca il quale, giusto dirlo, non deve essere visto come capro espiatorio, bensì una concausa di evidenti problemi ed errori di programmazione in estate.
Il Milan non gira. Il meccanismo pare non essere per nulla oliato e gli scricchiolii stanno diventando troppi. Da una parte i tifosi che vorrebbero di più (a fronte di un biglietto per entrare allo stadio salito vertiginosamente di prezzo), dall’altra l’allenatore che non deve essere visto come l’unico colpevole, il capro espiatorio per far sì che la dirigenza ne esca pulita. Le colpe vanno divise tra tutti, ma come ben sappiamo, in questi casi paga l’allenatore e così sarà anche per Fonseca.
Nonostante le parole di circostanza, Paulo Fonseca è ad un passo dall’esonero se non saprà vincere (e convincere) durante le gare contro Slovan Bratislava ed Empoli. Il nome del probabile sostituto è quello di EdinTerzic (questo il link della nostra esclusiva).
I numeri del Milan sono impietosi, un cammino da squadra provinciale che sogna l’Europa, uno scudetto sfuggito già a novembre e la reale possibilità di non qualificarsi alla Champions League della prossima stagione.
Cinque partite vinte su dodici e l’idea di aver buttato via 70 milioni di euro in estate con un mercato errato, in primis la scelta dell’allenatore.
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FIGC, un candidato eccellente per la presidenza
Chi sarà il successore di Gabriele Gravina alla presidenza della FIGC? Ancora non ci sono elezioni, ma c’è già l’idea di candidare qualcuno.
La partita non è ancora iniziata, ma sul campo della presidenza FIGC si staglia già un’ombra significativa: quella dell’ex attaccante della Juventus Alessandro Del Piero.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, l’ex campione potrebbe inserirsi nella corsa per il ruolo di presidente della Federcalcio: le elezioni sono indette per il prossimo 3 febbraio. La decisione di Gabriele Gravina, attuale presidente, di fissare la data delle elezioni ha sorpreso molti, riducendo i tempi di preparazione: le candidature devono essere depositate entro il 25 dicembre.
Gravina, in cerca del suo terzo mandato, non ha ancora ufficializzato la sua candidatura, sperando di ottenere il sostegno della Serie A. Tuttavia, proprio all’interno dei club della massima serie italiana, sta prendendo forma l’idea di candidare Del Piero. Questa possibilità è più di una semplice suggestione: Alex è stato contattato per valutare la sua disponibilità e, secondo indiscrezioni, non avrebbe escluso l’ipotesi.
Per trasformare questa idea in realtà, sarà necessaria una candidatura ufficiale da parte di una componente della FIGC. In pratica, Del Piero dovrebbe essere indicato come rappresentante dalla maggioranza di una delle seguenti categorie: Assocalciatori, Associazione Allenatori o una delle leghe. Tra queste, la Lega Serie A potrebbe essere la più interessata a promuoverlo, vedendo in lui una figura capace di unire le società e rappresentare una visione comune.
Gravina può comunque contare su una solida base di consensi, stimata intorno al 75%, grazie al sostegno dei Dilettanti guidati da Giancarlo Abete, della Serie C, di una parte della Serie A, degli allenatori e dell’Associazione Calciatori. Proprio quest’ultima ha ricevuto significativi aiuti da Gravina, come il contributo economico per il ripristino del fondo di solidarietà destinato ai calciatori a fine carriera.
La sfida resta aperta e presto sapremo se Del Piero deciderà di scendere in campo. La sua condizione principale? Non essere percepito come una figura divisiva, ma come un simbolo di unità e rinnovamento per il calcio italiano.
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