A Roma-Brighton De Rossi sarebbe potuto cadere di fronte alla squadra inesperta ma entusiasta del suo ex maestro De Zerbi. E invece…
Il pre-partita della sfida Roma-Brighton, partita di andata degli ottavi di finale di Europa League, è stato tutto un mettere avanti le mani.
Così Daniele De Rossi in conferenza stampa a Trigoria su Roberto De Zerbi e la squadra inglese: “Ha delle idee brillanti ed è un allenatore diverso. Hanno anche ottimi calciatori e ne hanno acquistati tanti bravi mi aspetto una patita complicata e difficile”.
La partita di ieri sera all’Olimpico, in effetti, è stata una partita complessa, molto animata, di grande spettacolo per i tifosi. Malgrado la superiorità di livello e la maggiore esperienza dei giallorossi in Europa (per il Brighton quello di ieri è stato il debutto assoluto nella fase avanzata di una competizione europea).
Da una parte la Roma rinsavita, ringalluzzita e sorridente di De Rossi, che dal suo arrivo in panchina quasi due mesi fa di partite ne ha persa solo una e giocando bene.
Dall’altra il Brighton emergente, al nono posto del campionato di calcio più forte del mondo, la Premier League, traghettato dall’allenatore italiano più desiderato del momento.
Due compagini che promettevano battaglia e l’hanno data, ciascuna secondo le proprie possibilità.
La Roma di De Rossi di ieri è apparsa in stato di grazia, con un ammonito in campo – Paredes – che è partito titolare a centrocampo ed è stato protagonista del tiro che ha servito a Dybala il formidabile pallone del primo gol giallorosso.
Che dire, poi, di Zeki Celik? Ieri sera era irriconoscibile rispetto al giocatore prodigo di errori della gestione Mourinho, ieri anche attaccante e possibile realizzatore di un gol.
Onnipresente ed estremamente lucido Svilar, che ormai si è guadagnato di diritto la titolarità in porta: ieri sera non ha sbagliato una parata, nemmeno quelle difficili sui tiri di Welbeck.
Il Faraone El Shaarawy, che finalmente si è riconquistato un posto tra i titolari giallorossi, si è speso come sempre anima e corpo in campo, fornendo anche l’assist per la rete di Mancini.
Mancini che, assieme a Dybala, Lukaku e Cristante, ha realizzato reti degne della Roma dei tempi d’oro. A dimostrazione che tutti i reparti – difesa, centrocampo e attacco – sono e possono essere, oggi, realizzativi.
La partita di ieri è il fulgido esempio di come la Roma di oggi sia una squadra che fa, per l’appunto, gioco di squadra. In grado di orchestrare la partita e di costruire passaggi continui da una parte all’altra del campo quando necessaria, come accaduto nel primo tempo di ieri.
Una Roma che può commettere pochi falli e che tuttavia è in grado di subirne conquistando punizioni. Una Roma che corre veloce perché non c’è più tempo da perdere.
E’ una Roma, questa, che può andare lontano.
Aggiornato al 08/03/2024 9:08
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