Arrigo Sacchi, intervistato dopo la vittoria dell’Inter sull’Atalanta, ha fatto i complimenti a Simone Inzaghi per il suo gioco.
❝Il gap si riduce con la forza delle idee. L’Inter sta giocando un calcio spettacolare, moderno ed europeo. E non è giusto criticare Milan e Juve perché non riescono a tenere il passo dei nerazzurri. Però bisogna saper leggere le situazioni e operare di conseguenza. Il Milan dovrà prendere giocatori funzionali al prezzo giusto, ma per farlo serve competenza in chi decide: quindi nei dirigenti.❞
E pensare che nemmeno due mesi fa Sacchi si esprimeva in maniera opposta su Inzaghi, nonostante l’espressione dell’Inter, dal punto di vista del gioco, fosse la stessa. Evidentemente anche un irredentista ideologico come Arrigo si è dovuto arrendere alla forza mediatica dei risultati.
L’ex-allenatore italiano ha parlato anche del Milan, con cui ha ottenuto i migliori risultati come tecnico. Ecco le sue parole sul momento dei rossoneri:
❝Quando vedi i calciatori sparpagliati per il campo significa che qualcosa non va. E a me dispiace tanto perché penso che Pioli sia un buon allenatore, oltre che una brava persona. Però deve intervenire per fare in modo che non accada più. Vedo che spesso Pioli viene criticato. Io non gli darei troppe colpe perché vanno valutati anche il contesto e il gruppo a disposizione.
Il Milan a volte dà l’impressione di non saper stare in campo. Poi azzecca cinque o sei partite, ma poi ripiomba nel caos. Non c’è equilibrio sul terreno di gioco e non c’è continuità nei risultati e così non si va da nessuna parte.
Se un giocatore non si sacrifica, se non corre all’indietro rapidamente, se non collabora, Pioli deve avere il coraggio di lasciarlo fuori altrimenti quel giocatore danneggia tutta la squadra.Leao ha enormi qualità, ma dovrebbe giocare per la squadra e con la squadra invece gioca prevalentemente da solo. Il temperamento è genetico: ce l’hai o non ce l’hai. Spero che lui ce l’abbia perché tirandolo fuori diventerebbe un campione.
Sarebbe servito un difensore centrale affidabile e soprattutto un centravanti valido, che facesse rifiatare Giroud. Purtroppo è difficile integrare tanti stranieri insieme. E ho l’impressione che molti acquisti non siano stati decisi o almeno condivisi da Pioli. Se davvero fosse così, sarebbe un errore grave. In generale credo che il modo in cui è stata composta la rosa non sia quello giusto. Non ho visto un progetto, come era accaduto nel recente passato, ma una serie di operazioni slegate una dall’altra. E così è difficile creare una squadra competitiva.
Paolo aveva fatto molto bene, rispettando i bilanci e la storia del Milan. Aveva scelto un allenatore che cercava di uscire dal tatticismo per diventare uno stratega e lo aiutava non solo sul mercato, ma giorno dopo giorno. Temo che Pioli si sia sentito un po’ abbandonato dopo la decisione di fare a meno di Maldini. Io non conosco gli americani e nemmeno Furlani. Mi auguro che in società non ci siano diverse anime, altrimenti si rischia. Ai miei tempi c’era una catena di comando chiara: Berlusconi, Galliani, Braida, io. Avevamo tutti la stessa idea di calcio. I dirigenti erano competenti e insieme rispettavamo lo stile del club. Lo stile ti dice chi sei e dove vai. Qual è oggi lo stile del Milan?❞
Aggiornato al 01/03/2024 17:56
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