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Sassuolo, Dionisi: “Domani come contro la Lazio. Berardi punto di riferimento”
Alessio Dionisi, allenatore del Sassuolo, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro la Fiorentina, squadra rivelatrice del campionato.
E’ un Dionisi concentrato e convinto di fare bene quello che ha parlato in conferenza stampa. Il tecnico si aspetta la stessa squadra che ha battuto con determinazione e cattiveria Napoli e Lazio.
Dionisi, che ha ricoperto d’elogi Berardi ha confermato che torneranno in campo sia l’esterno del Sassuolo e della Nazionale, e sia Ferrari in difesa.
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Sassuolo, Dionisi: “Djuricic ancora fuori. Tornano Ferrari e Berardi”
Queste le sue parole:
Ha detto che la Fiorentina è il peggiore avversario da affrontare adesso: perché?
“Perché è una squadra che gioca, è in salute, gioca in casa e in casa credo lo dimostrino ancora di più ogni partita, i risultati sono una conseguenza di queste cose, forse è la squadra più in forma di questo momento”.
Non è che in casa di chi era meglio piazzato di voi si sia fatto malissimo…
“Ogni partita ha un inizio e una fine. Quelle partite hanno avuto una loro storia e ora ci siamo preparati per fare una partita all’altezza di quanto stiamo facendo adesso. Siamo sfavoriti sulla carta però la carta delle volte si può cambiare”.
Come si ferma Vlahovic?
“Da squadra. Difficile individualmente perché è un giocatore che vince tanti duelli. E’ un giocatore forte, ne parlano tutti. Noi dobbiamo essere bravi come squadra. Noi non dobbiamo fermare Vlahovic. Lui fa tanto per la Fiorentina ma hanno tante armi e dobbiamo essere bravi a difenderci dagli attacchi della Fiorentina, che sicuramente ci saranno”.
Derby degli emergenti: è un’etichetta che le piace?
“E’ una constatazione. Io sono al primo anno in A, Italiano ha già fatto benissimo l’anno scorso e nelle stagioni precedenti. Ci siamo affrontati in passato”.
E’ un collega con cui ha contatti? Vi conoscete?
“Ci conosciamo di vista perché ci siamo affrontati ma non abbiamo mai avuto modo di fermarci a parlare”.
Mancano pochi giorni a Natale. Ha scritto la letterina a Babbo Carnevali? Cosa ha chiesto?
“Sono grande per la letterina, mi esprimo a parole. Ad oggi faccio una richiesta ai giocatori, se devo fare una richiesta la faccio a loro, non alla società. E’ ancora troppo presto”.
Quali difficoltà si possono incontrare con la Fiorentina?
“La Fiorentina sta facendo bene. Credo abbia un organico importante. Dobbiamo essere pronti ad accettare le difficoltà che la Fiorentina ci creerà ma abbiamo anche le armi per metterli in difficoltà. Giochiamo con una squadra intensa e aggressiva, che ha giocatori importanti a livello individuale ma sono convinto che possiamo andare a Firenze”.
Djuricic?
“Djuricic non ci sarà neanche col Bologna alla prossima, ci sarà per la prima di ritorno”.
Berardi e Ferrari?
“Tutto regolare. Nessun problema, si sono allenati e saranno a disposizione”.
Avrà il suo da fare a scegliere quindi…
“Se le cose vanno bene le scelte sono state fatte giuste altrimenti sono state sbagliate. Già scegliere è importante, speriamo che dopo poi gli addetti dicano che siano state giuste”.
Berardi?
“Lo vedremo più avanti quello, cosa posso dire di più? E’ il nostro top player, ne siamo consapevoli. La cosa importante è che non si ferma ai numeri ma sono le prestazioni che danno continuità e se noi abbiamo un top player che fa prestazione è da esempio per tutti”.
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Milan, Furlani a scuola da Florentino Perez: come cambia Milanello
Milan, la trasferta in terra spagnola per la gara di Champions League è servita non solo a portare a casa una vittoria talmente bella quanto insperata, ma anche a visionare il centro sportivo del Real Madrid, considerato una vera e propria eccellenza.
Giorgio Furlani ha incontrato Florentino Perez durante la trasferta di Madrid. Il presidente del Real Madrid vanta una solida amicizia con il club rossonero e la visita è stata assolutamente di piacere in un clima di serenità e partcecipazione attiva.
L’Amministratore Delegato rossonero ha voluto vedere da vicino la Ciudad Deportiva Valdebebas, il centro sportivo dei Blancos per esportare alcune migliorie da mettere in pratica su Milanello.
Ricordiamo infatti che il centro sportivo rossonero la scorsa estate era stato infatti interessato da alcuni lavori di ammodernamento e probabilmente verranno nuovamente apportate modifiche per continare ad essere all’avanguardia a livello europeo.
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Juventus, stamattina l’assemblea dei soci: temi e decisioni
A partire dalle 10 di stamattina si è svolta l’assemblea annuale ordinaria e straordinaria della Juventus: eccone un resoconto.
Nelle sale dell’Allianz Stadium stamattina si sono riuniti gli azionisti della Juventus per l’assemblea annuale ordinaria e straordinaria.
Questo il tema all’ordine del giorno: l’approvazione del bilancio 2023-24, chiuso con una perdita di 199,2 milioni, superiore al rosso di 123 milioni dell’anno precedente, e un indebitamento finanziario netto ridotto a 242,8 milioni (rispetto ai 339,9 milioni del 30 giugno 2023).
I vertici del club hanno dovuto rispondere alle domande degli azionisti, trattando l’andamento dell’attuale stagione.
All’assemblea hanno presenziato il presidente Gianluca Ferrero, l’amministratore delegato Maurizio Scanavino, l’ex difensore bianconero Giorgio Chiellini, che ricopre la carica di Head of Football Institutional Relations, e il direttore sportivo della Prima Squadra Cristiano Giuntoli.
Per Chiellini questo è stato il primo appuntamento con l’assemblea dei soci.
Assemblea Juventus: le dichiarazioni
Nell’introduzione ai lavori, il presidente Ferrero ha posto l’accento sui grandi numeri del club: “La Juve ha 650 atleti, dai 7 ai 20 anni abbiamo squadre giovanili in tutte le fasce, poi c’è la Juventus One dei ragazzi disabili, la Next Gen, a Lille ha giocato anche la Primavera, di squadre femminili ne abbiamo 5.
Abbiamo 75 nostre Academy in giro per il mondo. Questo è un flash di quello che è la Juventus. Andando avanti abbiamo la Juve sui social media, siamo il primo brand in Italia come followers davanti a Ferrari e Gucci. Il Creator Lab fornisce il materiale ai social media, abbiamo creato una struttura dove si creano i contenuti e questo ha portato anche a dei cortometraggi”.
L’amministratore delegato Scanavino, invece, si è preoccupato di illustrare il bilancio, il volume d’affari del calciomercato e gli introiti derivanti dagli abbonamenti. Queste le sue parole: “L’esercizio si chiude con ricavi per 395 milioni, 400 milioni di costi operativi, 180 milioni di ammortamenti, un risultato operativo di 175 milioni e un risultato di esercizio negativo per circa 200 milioni.
La Champions e gli oneri non ricorrenti hanno avuto un impatto di circa 130 milioni in meno di ricavi, però siamo in proiezione positiva in termini di risultato netto. Nella campagna di trasferimenti estivi sono stati effettuati incrementi di 150 milioni, con cessioni di 30 milioni che ha portato un effetto sulle plusvalenze di 60 milioni, con effetto negativo di 66 milioni, 36 milioni nella stagione corrente e 30 nelle stagioni successive.
La campagna abbonamenti si è conclusa con oltre 19.000 abbonamenti: la scorsa stagione si è conclusa con il record di ricavi per lo stadio, al netto della nostra non partecipazione alla Champions League, grazie ad una politica mirata. Ci aspettiamo quest’anno un risultato molto importante sul tema abbonamenti e speriamo di riuscire a confermare un nuovo record di ricavi anche per questa stagione”.
Ferrero, poi, ha affrontato la querelle legale con Cristiano Ronaldo: “Non siamo d’accordo con il lodo Ronaldo, che aveva deciso per un 50 e 50, quindi lo abbiamo impugnato davanti al tribunale di Torino. Non condividiamo il merito di questo arbitrato”.
Gli interventi degli azionisti
È arrivata una domanda scomoda da parte del piccolo azionista Salvatore Cozzolino: “Siamo il primo brand con 180 milioni di follower che non ha però lo sponsor di maglia. Ve lo spiego io il perché: abbiamo una reputazione, soprattutto in Europa, di un club che non difende il proprio marchio, mai, sia dal punto di vista sportivo sia da quello giudiziario. Lo sponsor vale 40 milioni, o forse anche di più. E vero che non siamo il Real Madrid, ma come è possibile se siamo il primo brand che non si riesca a trovare…”.
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FIGC, Gravina: “È una rivoluzione, prepararsi a cambiare”
il presidente della FIGC Gravina ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport in cui parla del futuro del calcio italiano: “È una rivoluzione”.
Gabriele Gravina, presidente della FIGC in scadenza, ha rilasciato delle importanti dichiarazioni riguardo al futuro della Serie A e del calcio italiano in generale. Per colmare la distanza che c’è tra la Lega Serie A e la FIGC, ha pensato che fosse opportuno concedere maggiore autonomia alle Leghe, che avrebbero in mano l’assoluta indipendenza sull’organizzazione dei vari campionati.
Questo rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione per il calcio italiano, poiché potrebbero saltare fuori nuovi formati di campionati che potrebbero includere playoff o playout. Come specificato da Gravina però, questa riforma non riguarda solamente la nicchia dei professionisti, ma deve essere allargata anche nelle categorie amatoriali, dove i rispettivi presidenti hanno piena libertà organizzativa.
Le parole di Gravina, presidente della FIGC
Le parole del presidente su questo cambiamento: “È una rivoluzione, c’è da prepararsi a cambiare diventando al tempo stesso più autonomi e più responsabili. Vuol dire per esempio che l’autonomia delle Leghe nell’organizzare i campionati diventa piena e non più demandata dalla Figc. Ogni Lega potrà inserire playoff e playout senza dover dare conto alle altre Leghe e alla Federazione“.
Successivamente, affronta il tema della Seria A a 18 squadre: ” Nessuno può cambiare i campionati da solo. Perché, per fare un esempio, se la serie A passasse a 18 squadre, dovrebbe farne salire tre dalla B e retrocederne cinque. Ma la B si troverebbe con 22 squadre. E dovrebbe a sua volta scaricarle sulla C. Un’intesa è necessaria”.
Un’intesa forte tra FIGC e la lega Serie A
Continua ribadendo la volontà di creare un’intesa forte tra i due organi organizzativi: “Un organo di garanzia e di coordinamento. Questo diventerà la Federazione, rinunciando a gestire in proprio. Ma soprattutto, nei confronti della Lega di A, rinunciando a decidere d’autorità… Vuol dire, per esempio, che le norme che riguardano specificamente la serie A sono emanate solo d’intesa con la medesima Lega. Si chiama “intesa forte” e si sostanzia in una paritaria codeterminazione nel contenuto dell’atto tra Federazione e Lega”.
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