Il Sassuolo si gode Raspadori e lui, con molta maturità, consapevole di ciò che sta facendo e potrà fare ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
Gratitudine per ciò che il Sassuolo gli sta dando e sguardo proiettato al futuro con, su di lui, l’ombra della Juventus sempre più ingombrante che lo vorrebbe come post Dybala.
Questi i principali temi dell’intervista ma, in questa, parlerà anche di quelli che sono i giocatori a cui si ispira e di come vive lo spogliatoio.
“È un motivo di orgoglio essere accostato a Dybala e che si pensi a me come suo erede. Paulo ha una qualità impressionante”.
“In comune abbiamo il gusto e la tendenza a legare il gioco
. Dietro al centravanti lui è molto bravo e anche io mi trovo molto bene. Sono cresciuto come centravanti e mi piace ancora fare il 9, però in questo ruolo sono al centro del gioco”.“A chi mi ispiro? Aguero, Tevez, Rooney: attaccanti che corrono, campioni con la garra. La garra è fondamentale perché ti spinge oltre i limiti”.
“Grazie al Sassuolo sono consapevole dei miei mezzi. Io penso a divertirmi e uso tutta la mia energia in campo. Sono un leader silenzioso, trasmetto la carica ai compagni con il mio atteggiamento, non mollo mai”.
“Per un giovane è facile essere esaltato dopo qualche partita, ma è solo l’inizio di un percorso. Ecco perché serve equilibrio“.
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