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Serie A, calcio e diritti televisivi: oggi giornata cruciale

Serie A. Oggi i club sono riuniti in assemblea per esaminare le nuove offerte dei broadcaster, per stabilire i diritti di trasmissione del periodo 2024-2029.

Indice

Serie A, la trattativa per i diritti tv

La trattativa tra la Lega Serie A e le emittenti televisive esce dalla sua fase privata e si ufficializza oggi.

L’obbiettivo, per la cessione dei diritti televisivi della Serie A, rimane 1 miliardo, ma l’accordo può essere raggiunto facilmente.

I broadcaster presenteranno offerte migliorative rispetto allo scorso anno (870 milioni); i vari club sperano di non scendere sotto i 927,5 milioni.

Un nuovo bando, dunque, che prevedrà vari pacchetti con definizioni diverse, nei quali la fetta più grossa della torta spetterà a DAZN.

L’emittente inglese avrà così il pacchetto principale – 10 partite su 10 -, nonostante la fidelizzazione dei propri clienti sia un obbiettivo ancora lontano.

Il fascino del dubbio

Rimane un ampio margine d’incertezza: le nuove offerte saranno valide fino al 23 ottobre, dando così il tempo alle società di riflettere.

Se le aspettative verranno soddisfatte, verrà indetta una nuova assemblea il 27 di questo mese, per votare l’accettazione delle proposte.

Se quest’ultime non raggiungessero il livello desiderato, si procederà all’apertura delle buste degli intermediari per il canale della Lega.

Gli appassionati non possono fare altro che attendere l’esito del vertice, a parte fantasticare a briglia sciolta sulla nuova era del calcio in tv.

Lo spezzettamento dei calendari e i ritmi serrati – nati per andare incontro alle esigenze delle emittenti – non hanno scalfito la passione dei tifosi.

Per rivedere i gol della propria squadra, prima – non molto tempo fa – si doveva attendere il rituale appuntamento domenicale con 90° minuto…

La storia del calcio in tv è una storia di progressivi ampliamenti, frenate e ambiguità che vale la pena ripercorre brevemente.

Breve storia del calcio in tv

Attualmente, il calcio in tv può essere visto – con una suddivisione precisa – sui canali in chiaro, sulle piattaforme di streaming e il satellite.

Prima della svolta delle emittenti private, il ‘gioco più bello del mondo’ appariva sporadicamente in video, nonostante la storia della sua trasmissione parta da lontano.

Fu la BBC in Inghilterra a trasmettere la prima partita in televisione, nel 1936, e la partita era EvertonArsenal.

In Italia, l’esperimento venne replicato per la prima volta nel 1950: uno Juventus-Milan

terminato con un improbabile 1 a 7 per i rossoneri.

Fino ai tutti gli anni 70 la Rai deteneva il monopolio sul calcio in Tv, trasmettendo Highlights e alcune partite di campionato.

Anche questo è un episodio ormai mitico, relegato a un passato ormai remoto: partite di Serie A trasmesse in chiaro, il sogno di ogni tifoso povero.

Ciò non è stato più possibile dopo l’accordo Lega-Tele+, che ha portato tutto il campionato a venire trasmesso in modalità pay.

Per la cronaca, l’ultima partita di Seria A – a parte alcuni spareggi – trasmessa in chiaro fu un Juventus-Sampdoria del 13 aprile 1996.

Le emittenti private

Una svolta decisiva nel mondo del calcio in tv fu apportata con l’avvento e la diffusione delle emittenti private, negli anni 80.

L’informazione si ramifica e disperde, intaccando l’egemonia culturale della Rai e dando il via ad una nuova fase storica del mezzo.

Un nome su tutti: Silvio Berlusconi e il gruppo di cui è il capo indiscusso, la Fininvest (successivamente Mediaset).

Come Reagan per gli Stati Uniti, Berlusconi emblematizza ciò che sono stati gli anni 80 in Italia: spregiudicati, ‘visionari’, complessi.

La professione del calciatore cambia proprio in questi anni, da sportivo mal pagato mal considerato a star di primo grido.

Il calcio accetta la sfida del post-moderno, capendo che la chiave segreta e geniale di ogni potere, è l’autoironia.

Nasce in questi anni il programma Mai dire Gol, con i suoi personaggi iconici: come Micio, il ‘prototipo’ del procuratore moderno, interpretato da Claudio Bisio.

Gli anni 90 e la stream Tv

Con Micio e Mai dire Gol siamo già negli anni 90, anni segnati dalla fine della contemporaneità delle partite di Serie A, e l’avvento della Stream Tv.

Dentro dinamiche complesse, legate necessariamente alla società e alla politica interna italiana, nasce la nostra prima pay-tv.

Tele+, nata inizialmente come “piattaforma televisiva terrestre in chiaro“, si trasformerà gradualmente in televisione digitale.

Con successive modifiche, tra fusioni aziendali e un calcio sempre più ‘show’ (sempre più ‘americano) arriveremo a Sky, come oggi a DAZN.

Con il calcio sempre più televisivo siamo arrivati ai giorni nostri. Con partite quasi ogni giorno, visibili con un abbonamento da qualsiasi abitazione.

Con quest’ultima trattativa, il calcio sarà sempre più un affare mediatico, e sempre meno un gioco, un evento sportivo.

Forse.

Aggiornato al 16/10/2023 16:43

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Pubblicato da
Massimiliano Celiboni

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