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SPAL-Roma: le pagelle dei giallorossi
E’ appena terminata la partita tra SPAL e Roma, con la vittoria per 2 a 1 da parte dei padroni di casa. Le reti nel primo tempo di Fares e nella ripresa i due rigori, il primo trasformato da Perotti e il secondo da Petagna. Prima sconfitta della gestione Ranieri, adesso la corsa alla Champions si complica.
Ecco le pagelle dei giallorossi:
OLSEN 6: Non può nulla sia sul primo gol che sul calcio di rigore trasformato da Petagna.
KARSDORP 5: Ha sulla coscienza il primo gol della SPAL, facendosi anticipare con troppa facilità da Fares. Distratto. Dal 79′ SANTON s.v.
FAZIO 5: Continua il suo periodo negativo, senza Manolas si sente perso e non è in grado di comandare la difesa. Male.
MARCANO 5: Come il suo compagno di reparto e’ colpevole di molte distrazioni, molte volte dimentica la marcatura. MarcaNO.
JUAN JESUS 5: Male anche l’altro terzino di Ranieri, che nel primo tempo va in crisi quando viene puntato dallo straripante Lazzari. Nella ripresa il brasiliano causa il rigore che riconsegna il vantaggio ai padroni di casa. Flop.
KLUIVERT 5: Ranieri lo schiera a destra nel centrocampo a quattro ma sbaglia molto sia a livello tattico che tecnico. Acerbo. Dal 45′ ZANIOLO 6.5: Impatto importante nella partita, appena entra riesce subito a creare pericoli alla difesa Spallina. Regala il passaggio sul quale Dzeko si procura il rigore. La sua buona prova non basta.
CRISTANTE 5: Con le tante assenze e’ suo il compito di creare gioco al centro del campo, ma oggi sbaglia molto anche qualche stop elementare. Nelle ultime partite della gestione Di Francesco aveva mostrato passi in avanti, in queste ultime due sembra essere tornato indietro.
N’ZONZI 5: Lo choc della mancata convocazione con la Francia lo sveglia dal torpore e lo porta addirittura a pressare l’avversario. Una rarità. Perde il confronto con Kurtic e Missiroli.
EL SHAARAWY 5.5: Sicuramente più attivo del suo compagno nella fascia opposta. Ha un occasione nella prima parte del primo tempo ma la palla esce di un metro. Ranieri a fine primo tempo lo lascia negli spogliatoi, la doppia cifra è rimandata. Scarico. Dal 45′ PEROTTI 6: Entra e dopo cinque minuti regala il pareggio ai suoi grazie ad un rigore procurato da Dzeko. Dopo quello anche lui non crea più nulla.
SCHICK 5: Inizia bene, la convivenza con Dzeko sembra funzionare. Dopo una giocata eccellente sbaglia un appoggio per El Shaarawy e da lì il tracollo. Mancano attributi e volontà.
DZEKO 6: Come a Frosinone Dzeko e’ molto nervoso ma stavolta non riesce a trasformare gli insulti dei tifosi avversari in gol, sbatte contro il muro chiamato Viviano. A volte sembra svogliato, intanto il rinnovo non arriva. Chissà!
RANIERI 5: nel primo tempo sbaglia gli esterni, la grinta che lui vuole oggi non si è praticamente mai vista, solite amnesie difensive. Non resta che sperare nella sosta per far uscire qualche idea dal cilindro. Anche se due settimane sembrano pochissime.
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Federazione Brasiliana, Ronaldo Nazario è candidato presidente
Ronaldo Nazario si candida ufficialmente alla presidenza della Federazione calcistica brasiliana, segnando un nuovo capitolo nella sua carriera.
Un nuovo capitolo per Ronaldo
L’annuncio che Ronaldo Nazario ha deciso di candidarsi alla presidenza della Federazione calcistica brasiliana ha suscitato grande interesse nel mondo del calcio. La notizia è stata confermata ufficialmente, e il leggendario ex attaccante, conosciuto per la sua carriera stellare con il Brasile e club come il Real Madrid, si prepara a entrare in un nuovo campo: la gestione calcistica. Dopo aver lasciato un’impronta indelebile sul campo, Ronaldo sembra determinato a influenzare anche la direzione futura del calcio brasiliano.
Obiettivi e sfide
L’ingresso di Ronaldo nella corsa presidenziale rappresenta una mossa audace, che potrebbe portare a significativi cambiamenti nella gestione del calcio in Brasile. Con la sua esperienza e visione, Ronaldo potrebbe puntare a modernizzare le strutture esistenti e promuovere uno sviluppo sostenibile per le nuove generazioni di calciatori. L’ex campione dovrà affrontare sfide considerevoli, ma il suo carisma e la sua fama potrebbero giocare un ruolo decisivo nel conquistare il supporto necessario.
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Fonte: [l’account X di Fabrizio Romano]
🚨🇧🇷 Official: Ronaldo Nazario is now candidate to Brazilian Federation presidency. pic.twitter.com/oCLlV5dLrW
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) December 16, 2024
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Roma, la Turchia chiama: due giocatori all’appello
Dopo il tecnico della Roma José Mourinho e Nicolò Zaniolo, altri due giallorossi potrebbero optare per un trasferimento in terre turche: la situazione.
La Turchia esercita un fascino irresistibile su allenatori e giocatori, anche in virtù delle maggiori chance di mettersi in mostra e di congrui stipendi.
Stando a quanto riportato dal Messaggero, due giocatori della Roma potrebbero farci un pensierino: con l’agente del primo sono già in corso dialoghi, l’altro sarebbe un obiettivo.
Roma, chi sono i due giocatori in odore di Turchia
Il primo risponde al nome di Paulo Dybala: dopo essere stato sul punto di partire per l’Arabia Saudita (per giocare all’Al-Qadsiah, ndr) la scorsa estate, la Joya potrebbe cedere alla tentazione di un trasferimento in Turchia.
Nel suo caso, al raggiungimento di ulteriori 7 presenze da minimo 45 minuti, scatterà il rinnovo autonomatico con il club giallorosso fino al 2026 con un incremento di stipendio fino a raggiungere quota 9 milioni di euro inclusi i bonus. I Friedkin, com’è noto, reputano la cifra eccessivamente alta e quindi potrebbero agevolare un eventuale trasferimento.
Il club che è interessato all’attaccante argentino è il Galatasaray, che la scorsa sessione di calciomercato aveva fatto una proposta, poi declinata, anche al compagno di squadra Nicola Zalewski.
Il procuratore del giocatore, Carlos Novel, è volato ieri in Turchia dove ha incontrato i dirigenti del club di SuperLig. Successivamente ha assistito al match contro il Trabzonspor, vinto 4-3. Dalla Turchia filtra ottimismo circa la possibilità che Dybala dica di sì.
Dybala è il principale obiettivo, ma non il solo
Il club turco ha mostrato interesse anche per il capitano della Roma Lorenzo Pellegrini.
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Crisi Milan, è tutta colpa di Fonseca? No, ma… | L’editoriale di Mauro Vigna
Crisi Milan, difficile chiamarla in maniera diversa dopo il pareggio di ieri contro il Genoa. Ma di chi sono le colpe? Tutte di Fonseca?
Noi tifosi lo sappiamo, quando c’è una stagione no, si cerca sempre un capro espiatorio. Colui al quale addossare tutte le colpe, o gran parte di esse. Nel nostro caso il colpevole sembra essere – e dico sembra – Paulo Fonseca.
Vero, analizzando i numeri, sono impietosi. Ottavo posto, idea scudetto morta e sepolta e rischio concreto di non qualificarsi per la prossima Champions League, a meno che non vinciamo questa edizione, e qui parte una grassa e fragorosa risata.
Ad oggi due sono i capri espiatori: Fonseca e Theo Hernandez. E uno è la conseguenza dell’altro, difficile dire chi ha iniziato prima a fare ripicche, ma il calcio, soprattutto la Serie A, non è l’oratorio, con tutto il rispetto. I giocatori guadagnano in un anno, quantomeno i top, quello che un italiano medio non guadagna in una vita, ergo la maglia va sudata. Il francese probabilmente usa la stessa casacca per più gare, non puzzando di sudore.
Tutta colpa di Fonseca? No…ma quando i risultati non arrivano – e non stanno arrivando – va cambiato l’allenatore. Di solito funziona così. Soprattutto se l’allenatore dimostra di non avere in mano lo spogliatoio e cerca continuamente alibi senza mai, e ripeto mai, fare un mea culpa, che potrebbe essere ristoratore in certi casi.
Per Fonseca la colpa è sempre di altri. Dei giocatori che non lo capiscono, che non corrono, che non si impegnano, che difendono male individualmente…fino ad arrivare all’attacco sugli arbitri. Ci sta tutto, ogni situazione va analizzata, ma cavoli…è mai colpa sua? E soprattutto, da luglio a dicembre, quanto tempo ha avuto Fonseca per provare a spiegare il suo calcio? Tra poco finisce l’anno e si vedono in campo ancora giocatori spaesati. Lo stesso Rafael Leao ha detto ieri di iniziare a capire il suo gioco. A dicembre???
Certamente, le colpe vanno divise con una dirigenza scriteriata, e vorrei dire di peggio, ma la censura avrebbe la meglio. Non è certamente colpa di Fonseca se la dirigenza davvero crede di avere una squadra da scudetto. Non è certamente colpa di Fonseca se la dirigenza non prende posizione su nulla. Non è certamente colpa di Fonseca quando il mercato è volto solo all’acquisto di giocatori low cost e poco utili alla causa. Non è certamente colpa di Fonseca se chiede di far restare Saelemaekers e dopo due giorni glielo cedono, mandando a scatafascio ogni idea di equilibrio in campo.
La mia opinione è che le colpe vanno divise equamente, ma allo stesso tempo non si può aspettare oltre. Serve un cambio in panchina, che sia Allegri o Sarri, rimarrei in Italia per scegliere un tecnico, senza andare a scervellarmi in soluzioni esotiche così gradite alla dirigenza perché costano poco. Ma ce lo vogliamo immaginare questo Milan con Antonio Conte in panchina? Ecco…pensiamoci subito e agiamo, consiglio da amico alla dirigenza.
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