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Sport e digitale: l’intelligenza artificiale al servizio del nostro calcio

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dazn

Nuove tecnologie intelligenti in un’era sempre più digital oriented. Il progresso è all’ordine del giorno della Sport Industry e nei tempi odierni non può non andare a vantaggio dei giocatori che vedono la concreta possibilità di incrementare la propria performance agonistica e personale, con tutti i benefici attitudinali, motivazionali e psicofisici che ne derivano. Le varie app presenti in circolazione e l’intelligenza artificiale hanno indubbiamente stravolto il ruolo e le peculiarità di ogni singolo attore, ma ad entrare sempre di più nel vocabolario comune è il concetto di wearable technology ovvero di wearable device, i cosiddetti dispositivi indossabili legati a un monitoraggio dello specifico atleta a 360 gradi. Pensiamo ad esempio alle seguenti situazioni: sforzi compiuti e battiti cardiaci possono essere verificati in tempo reale, le azioni tecniche e ogni singolo movimento e dato individuale possono essere analizzati in maniera dettagliata magari anche tramite cam installabili internamente. Tutto ciò con la specifica mission di sviluppare giorno dopo giorno il proprio trend agonistico e ridurre il quoziente di errore umano.

Come si suol dire, errare è umano, perseverare è diabolico. Ma forse non è più così e il claim va aggiornato. Improvvisamente, al giorno d’oggi, ci troviamo di fronte a fattispecie di artificial intelligence e smart technologies, impensabili e irrealizzabili fino a qualche decennio fa. La tecnologia va incontro all’atleta che può ‘assorbirla’ in modo immediato e fruttifero. Per non parlare poi di autentici sensori ‘a portata di mano’ quali smartwatch (integrabili con apposite funzioni gps o sistemi di posizionamento) e smart shoes (calzature speciali). Insomma, degli strumenti di straordinaria intelligenza indossabilinelle varie discipline sportive con particolare utilitànel rilevare fatica, battiti, postura del corpo, forza fisica, kilometri percorsi durante il tragitto. Una vasta gamma di dati e elementi qualitativi e quantitativi in grado di tramutarsi in valore aggiunto all’interno della propria business life. Tecnologie del tutto analoghe, che permettono anche di giungere a un costante benessere psicofisico, possono essere rappresentate da smart cloth, elemento digital in rampa di lancio con l’obiettivo primario di incrementare la propria performance atletica: si pensi a speciali tipi di tessuto che aderiscono al corpo permettendo a muscoli e arti di muoversi nella maniera più
consona e naturale possibile. Come dire, in un contesto sempre più smart gli sportivi possono davvero vivere meglio grazie ai benefits della wearable technology.

Relativamente alle innovative opportunità del digitale, le espressioni di Virtual Reality (VR) e Augmented Reality (AR) sono sempre più destinate ad entrare nel vocabolario comune delle nuove generazioni. Se la realtà virtuale può essere definita come una tecnologia che consente di interagire con un mondo nuovo e per così dire immaginario, la realtà aumentata esprime a tutti gli effetti un fenomeno che va ad integrare o meglio arricchire l’esperienza dell’essere umano con i più svariati fattori visivi e informativi, assolutamente non percepibili tramite i tradizionali cinque sensi di un individuo. Negli anni ’90, come possiamo leggere in vari documenti di informazione, si erano già intravisti i primi passi del fenomeno VR, pur se con risultati poco tangibili. Erano comunque sorte delle basi in prospettiva che avrebbero condotto, prima nel 2015 con apparecchi quali Samsung Gear VR, poi, nel 2016, con il gioco Pokémon Go, a quella che viene considerata un’autentica rivoluzione digitale, mai vista in precedenza, sfruttabile efficacemente in ambito sportivo. Fino a pochi anni fa era impossibile pensare ad esempio a una ‘semplice’ App in grado di enfatizzare le potenzialità dei nuovi strumenti digitali (non solo smartphone) e la forza pubblicitaria di colossi come Facebook ed Apple pronti a addossarsi sulle spalle un budget consistente da investire nei nuovi software di Augmented Reality. L’AR, concetto odierno molto in voga, continua a far registrare trend impressionanti e si appresta a crescere a dismisura a livello di performance globale. Secondo recenti stime targate Super Data, l’Augmented Reality arriverà nel 2021 ad abbattere la soglia dei 20 miliardi di dollari e superare in maniera massiccia i 19 miliardi che avrà in proiezione la Virtual Reality nel medesimo anno.

’I migliori analisti, ormai da oltre un anno, hanno deciso di studiare in parallelo i due fenomeni citati sopra e di dar vita alla definizione univoca di Mixed Reality (MR). La Realtà Mixata arriverà a generare nel 2024 un volume di affari che abbatterà quota 6,8 miliardi di dollari, secondo un recente report di Grand View Research. Il tutto trainato dalla spinta del fenomeno VR che, nell’annata passata, ha raggiunto una consistente quota di oltre 550 milioni di dollari, nella quale il pianeta videogame ha pesato per oltre il 50% secondo gli studi approfonditi condotti da alcuni colossi statistici nel corso dei mesi. Sotto questo profilo, tra gli ambiti applicativi più comuni sono proprio quelli del gaming e dell’entertainment, in particolar modo di tipo sportivo. La Realtà Virtuale, in linea prevalente, consente a tifosi e fans di arricchire la sport experience direttamente da casa, magari comodi su un divano a mangiare noccioline. L’Augmented Reality, dal suo canto,sta prendendo sempre più campo in ottica fan engagement, più specificamente nell’intrattenere, condividere le emozioni e coinvolgere un pubblico sportivo non omogeneo. Uno dei casi tangibili del nostro calcio è quello targato Genoa, fattispecie verificatasi a ottobre 2018. Si è parlato in questo caso di Realtà Virtuale del Genoa (Genoa Virtual Reality), progetto appositamente riservato per la fan zone e per i cosiddetti eventi avanzati o di classe A. Una eccezionale full-immersion con la quale tifosi e fan hanno potuto vivere e seguire in un autentico “salotto virtuale” quello che di norma accade nel campo da calcio: l’ingresso in campo allo stadio Ferraris con la divisa della propria squadra del cuore e le azioni più emozionanti, come se fossero dei giocatori reali. Una nuova veste digitale mai vista prima.

Le applicazioni di Realtà Aumentata sono in altri termini più propense ad essere sfruttate in loco – negli stadi, palas o impianti sportivi – permettendo di incrementare l’efficacia statistica in real time sugli atleti, o magari di personalizzare
una poltroncina di un abbonato o un determinato ‘fan tour’ all’interno dell’impianto. La Mixed Reality, unendo le due branche, diviene sinonimo di esperienza immersiva a 360%, con una serie infinita di opzioni interscambiabili, che
vanno dalla fruizione di contenuti esclusivi da parte di utenti fisici e web fino ad arrivare all’implementazione di sessioni decisionali e avanzate in partita e in allenamento e al reclutamento dei giocatori. Anche le Università italiane cominciano a riflettere attentamente in tema VR e AR, integrando le due realtà con le tecniche di Digital Storytelling e di Gamification, al fine di progettare applicazioni di mobilità informativa e sistemi immersivi plurisensoriali e attuativi, che possano unire l’utile al dilettevole. In tal modo risulta perfino possibile, come si è potuto ben comprendere nei precedenti paragrafi, aumentare il quoziente intellettivo di un normale essere umano. Anche per questo le nuove applicazioni digitali stanno riscuotendo un apprezzamento e una considerazione progressivamente maggiori da parte di numerosi brand internazionali, pronti ad investire in maniera cospicua e ad accaparrarsi una performante e cospicua fetta di mercato.

Relativamente al panorama del marketing e della comunicazione sportiva abbiamo avuto il piacere di partecipare all’ultima edizione dell’evento nazionale Sport Digital Marketing Festival, tenutosi al Palazzo Congressi di Riccione, e di
raccogliere sul campo alcune dichiarazioni di Pierluigi Pardo, volto noto tv ed esperto comunicatore sportivo, a nostro avviso meritevoli di segnalazione. Sul ruolo dell’inviato sportivo Pierluigi Pardo si è espresso così allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione. Se da un lato è cambiato il ruolo dell’inviato sportivo e sono nati nuovi modelli quali l’influencer o lo storyteller, dall’altro è mutato il comportamento degli utenti e del pubblico sportivo nella sua globalità. Oggi il pubblico è diverso, l’audience è più consapevole. Il pubblico commenta, condivide, interagisce e soprattutto insulta. In generale, è cambiato il modo di raccontare la partita ma non è cambiato il tifoso. Pardo ha voluto precisare: <<Posso fare un esempio: pensiamo alla finale di Champions League tra Juventus e Barcellona. Forse c’era un rigore su Pogba. La Juve arrivava in finale da sfavorita, da underdog. Scrissi su Twitter ‘Grandisissima Finale. Il Barca ha vinto, la Juve non ha perso scherzoso ma questo fa capire di essere in un luogo del dibattito, dove ogni parola può essere travisata. Io non ho mai bloccato nessuno, non mi piace. Penso che sia sbagliato bloccare sui social anche se sono consapevole di muovermi in un mondo dove tutti vogliono insultare. Abbiamo voluto fare questo esempio per comprendere, in maniera chiara e tangibile, la formazione di nuovi modelli di linguaggio in un’era digitale che offre sicuramente maggior consapevolezza ma anche maggiori criticità di gestione della comunicazione da parte di tutti gli attori interessati al fenomeno sportivo.

Giornalista marchigiano classe 1989, in oltre 17 anni di giornalismo si occupa di argomenti quali cronaca e sport. Laureato in Economia e Commercio (110 e lode), ha lavorato come telecronista, radiocronista e inviato, rivestendo l’incarico di responsabile ufficio stampa (Jesina Calcio) e collaborando con magazine, settimanali, quotidiani cartacei (Corriere Adriatico) e online. Eletto Professionista dell’anno 2021 Giornalismo Sport & Food a novembre 2021 presso Hotel Principe Savoia Milano, in occasione del prestigioso premio Le Fonti Awards. Ha partecipato negli anni a eventi sportivi come Gran Galà Calcio Serie A Milano, Gran Galà Calcio Serie B, Sport Digital Marketing Festival e Olimpiadi del Cuore di Forte dei Marmi. Nel suo cv un Master Sport – Digital Marketing & Communication del Sole 24 Ore. A marzo 2022 è stato eletto Professionista dell’Anno Comunicazione e Giornalismo Settoriale a Piazza Affari – Borsa Italiana Milano in occasione di Innovation&Leadership Awards. Risulta tra i vincitori del premio ‘Overtime Web Festival 2018’ (miglior articolo sport individuali), si conferma nel 2019 e ottiene il premio giornalistico nazionale Mimmo Ferrara 2019 (menzione speciale all’Odg - Napoli). E’ tra i vincitori del concorso letterario Racconti Sportivi 2019 (Centro Sportivo Italiano – Historica) la cui cerimonia di premiazione si è svolta in occasione della settimana del Salone del Libro di Torino 2019 e al Teatro Arena di Bologna. Si ripete nell’edizione 2020 di Racconti Sportivi. È stato premiato a Maggio 2019 come miglior giornalista under 30 ‘Premio Renato Cesarini 2019’. Nominato tra i migliori 30 millennials d’Italia 2019, vincitore del prestigioso Myllennium Award all’Accademia di Francia a Roma in ambito comunicazione sportiva. A settembre 2019 riceve la menzione d’onore al Premio Letterario Città di Ascoli Piceno. Ha all’attivo interventi e docenze in giornalismo e comunicazione in università e master (Roma, Bologna, Ancona, Macerata). A luglio 2020 viene premiato dal Ministro Sport Vincenzo Spadafora al Myllennium Award 2020 (Accademia di Francia – Villa Medici), alla presenza del Presidente Coni Giovanni Malagò, e ottiene il premio speciale di migliore giornalista giovane al Premio Cesarini ad agosto 2020. A Torino vince sempre nel 2020 il Premio Giovanni Arpino - Inedito dedicato alla letteratura sportiva. Vincitore del titolo di miglior blogger sportivo 2020 (Blog dell’Anno 2020) e del premio di giornalismo sportivo Simona Cigana 2020 (Friuli Venezia Giulia). Vince il Premio Giornalismo Internazionale Campania Terra Felix 2021 (sezione web), anche la menzione speciale al Premio Internazionale Città di Sarzana e al Premio Santucce Storm Festival sempre in ambito storytelling sportivo. Premiato al festival Nazionale del Giornalismo e Racconto Sportivo 2023 e al premio giornalismo internazionale Campania Terra Felix 2023. Autore del libro Happy Hour da fuoriclasse al Bartocci. E’ giornalista Giudice del programma King of Pizza 2022 (Sky Canale Italia - talent-show cucina gourmet). Il suo blog principale è www.danielebartocci.com Ha vinto anche il Premio Pizza d'oro 2022 (giornalismo - evento World Masterchef Milano Marittima) e il premio miglior giornalista giovane 2023 (Teatro dell'Aquila - Fermo - Premio R.Cesarini 2023). Eletto blogger dell'anno 2022 (Blog dell'Anno). Ha ricevuto il riconoscimento (food storytelling) a Excellence Food Innovation (Stadio Olimpico Roma - Cucina della Nonna), confermato tra i migliori professionisti horeca anche per il 2023 (BarAwards 2023). Vincitore del premio 100 Eccellenze Italiane alla Camera dei Deputati (food) e Food and Travel Awards 2022.

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Baggio, venduta la sua Lancia Delta ad un prezzo clamoroso

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Roberto Baggio

L’ex pallone d’oro Roberto Baggio è stato protagonista di un’asta che ha riguardato una sua vecchia auto.

Tra gli oggetti più costosi acquistati dagli italiani nel 2024 su Catawiki spicca la Lancia Delta appartenuta a Roberto Baggio, venduta per 230.000 euro, il prezzo più alto pagato da un italiano nel 2024.  Un pezzo di storia del calcio e dell’automotive. Un pezzo iconico, non solo per gli appassionati di motori, ma anche per i tifosi del “Divin Codino”, simbolo del calcio italiano e tra i giocatori più amati di sempre. La Lancia Delta è una vera leggenda: conosciuta come “La Regina” per i suoi sei titoli mondiali nel rally, ha segnato un’epoca grazie a piloti del calibro di Miki Biasion.

L’esemplare venduto all’asta è ancora più speciale: si tratta di una Lancia Delta Integrale Evoluzione, nella versione Kat del 1994 “Giallo Ginestra”; esemplare costruito in uno speciale allestimento su direttive della famiglia Agnelli, per celebrare la vittoria del Pallone d’Oro del 1993 da parte di Baggio.

Baggio, un’auto unica nel suo genere

Questo modello one-off si distingue per dettagli esclusivi richiesti dalla famiglia Agnelli, come la livrea bicolore personalizzata, un abitacolo realizzato su misura con interni Recaro in pelle vulcano nera, e persino scritte e dediche nascoste all’interno dei sedili, lasciate trent’anni fa dagli artigiani che lo realizzarono, in segno di stima per Baggio.

Una vendita che conferma il crescente interesse per le aste online, dove gli italiani non si limitano più solo a vini pregiati e orologi di lusso, ma cercano sempre più pezzi unici legati alla storia e alla cultura pop e sportiva.

Baggio

 

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Zazzaroni sentenzia: “Squalificare Lautaro Martinez sarebbe…”

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Zazzaroni su Lautaro Martinez

Il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni ha commentato la possibile squalifica che potrebbe arrivare a Lautaro Martinez dopo Juventus-Inter.

Fa discutere nel panorama calcistico della Serie A quanto avvenuto ieri sera al termine del Derby d’Italia tra Juventus e Inter, quando il capitano nerazzurro Lautaro Martinez è stato ripreso mentre si lasciava andare ad una serie di incandescenze, e ad alcune espressioni particolarmente blasfeme, a favor di camera.

Il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni, intervistato da Radio Kiss Kiss Napoli, ha commentato sulla possibile squalifica per l’argentino.

Di seguito le sue dichiarazioni.

Zazzaroni su Lautaro Martinez

L’ESULTANZA DI LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Zazzaroni sulla possibile squalifica di Lautaro Martinez

“Non mi aspetto la squalifica. Questa presenza assoluta delle telecamere sia invasiva. Credo che sia oltre i limiti del lecito. Non si deve bestemmiare, non si fa, è maleducazione. Ma a volte i calciatori sfogano così la tensioni. Io eviterei di stare lì a vedere come dei guardoni ogni labiale. Dovremmo avere un minimo di tolleranza su queste cose. Le squalifiche per queste cose per me sono assurde”.

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Atalanta, Gasperini: “Sono contro il VAR a chiamata, serve uniformità. Lookman ci sarà ma non dal 1′. Sul rigore dell’andata…”

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Atalanta, Gasperini

Gianpiero Gasperini ha parlato a Sky Sport alla vigilia di Atalanta-Club Bruges. L’allenatore ha presentato la sfida decisiva per il passaggio agli ottavi.

I nerazzurri sono chiamati alla grande prestazione per ribaltare il 2-1 dell’andata, viziato anche da un rigore molto generoso, e al Gewiss Stadium ci sarà una grande atmosfera.

Atalanta, le parole di Gasperini

Siete ancora avvelenati per il rigore dell’andata o non ci pensate più?

“Ormai è così. È stato ampiamente documentato e non possiamo più pensare all’episodio. Più complicato che pareggio, domano dovremo superare tutto”.

La buona notizia è che sono stati convocati Kolasinac e Lookman, ma Hien rischia di non esserci.

“È così. Partite ravvicinate ci portano a questo, ma ne recuperiamo due”.

Il turnover contro il Cagliari quanto è servito?

“Ci sono tanti giocatori che hanno giocato tanto nelle 38 gare che abbiamo giocato, una volta in una stagione. Dobbiamo essere anche preparati agli acciacchi e risparmiare qualcuno. I problemi veri sono gli infortuni di Kossounou, Scamacca e Scalvini”.

Atalanta

SEAD KOLASINAC E MARCO CARNESECCHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Quanta autonomia ha Lookman?

“L’intenzione è quella di portarlo in panchina e utilizzarlo a gara in corso, anche in virtù dei possibili supplementari. Non credo che ci sia problema di autonomia”.

Lookman è un giocatore più importante degli altri?

“Ci sono tanti giocatori importanti oltre a lui, lo abbiamo avuto meno e abbiamo fatto gol in meno, c’è stata carenza in fase offensiva, dietro e a centrocampo ti arrangi meglio. In attacco lui è decisivo. Ora è recuperato, speriamo faccia bene da subito. I rigori? Non siamo bravissimi, ma ti puoi anche allenare, ma dipende dallo stato mentale. Speriamo di arrivare al risultato prima”.

Tatticamente è più difficile affrontare una squadra italiana o una straniera?

“Dipende, le italiane sanno chiudersi e difendersi, in Champions affronti squadre che lottano per vincere. Il Brugge ha dato noia anche al Manchester City ed è molto duttile, hanno giocatori veloci. Domani dovremo fare molto bene anche sul piano tattico ed essere molto attenti”.

Perché oggi gli allenatori aspettano il 60′ per fare le sostituzioni anche se non sono contenti del primo tempo?

“Magari sono sempre contenti. Togliere un giocatore dopo un tempo significa dire che è andato molto in difficoltà, altrimenti si tende ad aspettare. Cambiare all’intervallo non ti toglie uno slot ma la realtà è che si tende ad aspettare il momento chiave della partita ovvero gli ultimi 20 minuti. Se entrano giocatori motivati, soprattutto in attacco, è un vantaggio nel finale.

Atalanta

Esultanza Atalanta con Charles De Ketelaere ( foto KEYPRESS )

VAR a chiamata, cosa ne pensa?

“Mi sono già esposto tante volte e sono contro questa soluzione perché rallenterebbe ancora di più il gioco. Poi si costringerebbe ad avere regie in panchina, aumentando le polemiche. Ci sono tre persone al VAR e quattro arbitri: 7 persone mi sembrano tantissime, se ci mettiamo anche noi sarebbe complicatissimo. Si porterebbe il calcio a essere qualcosa che non mi piace”.

Il VAR ha tolto tanti errori, ma la sensazione è che il regolamento vada chiarito, soprattutto sui falli di mano.

“Sono d’accordo, difficilmente si può arrivare a qualcosa di uniforme ma si può fare meglio e si può essere più chiari. La cosa che va cambiata è sui contatti di gioco, le simulazioni devono essere combattute e spero che ci possa essere una crociata, perché ammazzano il calcio. Abbiamo giocato spesso di sabato e la domenica riesco a vedere alcune partite.

Questo è diventato un altro sport e spero che la tecnologia possa chiarire e dare risposte. Diventa un calcio bruttissimo da vedere se si toglie il contatto, già abbiamo tolto il contrasto. Togliere il contatto è un delitto, così il calcio diventa non bello per noi e per i tifosi”

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