La passione tra Firenze e i Della Valle in questi 17 anni non si è mai accesa, è bastato il passaggio di Vittorione Cecchi Gori al Franchi nei giorni scorsi per alimentare la fiammella del ricordo, di ciò che per qualche momento è stato. Senza dimenticare la tragica fine, in senso sportivo, che il produttore cinematografico fece fare alla Viola. Per chi ha qualche anno in più è la nostalgia non tanto della persona, ma di quel calcio che ora non lo è più, dove lo stadio lo faceva ancora da padrone, le televisioni cominciavano a contare ma meno rispetto ad ora, dove i social non esistevano e per esprimere le proprie opinoni ci si trovava vis-à-vis con gli interlocutori.
La famiglia Della Valle ha provato a spingere per arrivare all’èlite del campionato almeno un paio di volte: nell’era Prandelli e negli anni di Montella, con gli acquisti di Gomez e Pepito Rossi. Una volta trovata la strada sbarrata da incapacità tecniche, infortuni e pressioni dall’esterno, hanno deciso di portare la Fiorentina in regime di autofinanziamento, che in parole povere vuol dire addio a qualsiasi sogno perché per ogni entrata deve essere prevista un uscita e in più una parte accantonata per la gestione del club. Si è passati a lottare a punto a punto per il terzo posto al decimo posto attuale, confermato da già due campionati fuori dall’Europa. I tifosi delusi e illusi dalla Proprietà che all’alba dei sogni dichiararono che avrebbero portato a qualcosa d’importante, che loro non amano vivacchiare in nessun campo, e non lo avrebbero fatto con la Fiorentina, si sentono ora traditi. Alcuni sfogando la propria rabbia in maniera anche becera, volgare, detestabile. Noi siamo d’accordo
coi Della Valle che hanno dato il via alle diffide: esprimere le proprie opinioni non vuol dire augurare necessariamente la morte ad altri. Bisogna darsi una regolata!Ora il rapporto Della Valle-tifoseria è ai minimi termini e molto di più lo dirà la prossima estate in sede di mercato, dal momento che è prevista la solita rivoluzione, a sentire i rumors, ancora al ribasso: solo una vittoria improbabile, ma non impossibile, in Coppa Italia potrebbe attenuare gli animi. Da anni, in sede finanziaria, gira la voce che la Fiorentina è in vendita, possibile che lo sia ancora, anche se i Della Valle dopo il comunicato del giugno 2017, che avrebbero ceduto a proprietari fiorentini, lentamente hanno ritirato la loro offerta. La Fiorentina è una società solida, priva di debiti, dal punto di vista gestionale, perfetta, da Champions dei bilanci, il suo valore, da quanto si dice è di almeno 250 milioni di euro. Si troverà mai un compratore anche se i fratelli TOD’S volessero cedere? Qualcuno che possa garantire la loro solidità, come vorrebbe Diego Della Valle?
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