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Tokyo 2020, Italia: e sono 40!
Quarantesima medaglia per l’Italia, ventesimo bronzo e record assoluto.
Le farfalle azzurre della ginnastica ritmica conquistano il bronzo nell’all-araund con 87.100 punti. Martina Centofanti, Agnese Duranti, Alessia Maurelli, Daniela Mogurean e Martina Santandrea nell’ultima rotazione riescono nell’impresa di scavalcare la Bielorussia, che al termine della prima rotazione si era piazzata al terzo posto, chiudendo così dietro alla Russia (90. 700), medaglia d’argento, e Bulgaria, oro (92.100).
“Stiamo vivendo emozioni stupende che non si possono descrivere. In questo bronzo tutte le nostre lacrime“. Così la capitana Alessia Maurelli.
Un medaglia importantissima che ci permette di fare cifra tonda nel medagliere, mai così tante medaglie alle Olimpiadi per l’Italia, demolito il record di 36 di Atlanta 1996. Fantastici azzurri, grazie ragazzi per averci portato così in alto!
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Omnium e Maratona, male gli azzurri
Soltanto 50 punti e 14° posto per Elisa Balsamo nell’Omnium, specialità del ciclismo su pista. La gara è stata condizionata dalla bruttissima caduta nel finale dello scratch, la prima delle quattro prove della gara. in cui è stato coinvolto anche un giudice di gara. La Balsamo, nonostante questo, riesce a portare a termine la gara, senza però incidere. Oro all’americana Jennifer Valente (124 punti), argento alla giapponese Yumi Kajiahara (110) e bronzo all’olandese Kirsten Wild (108).
Nella maratona maschile, vinta al solito dal Kenia con Kipchoge, già oro a Rio 2016, il migliore degli azzurri è Eyob Faniel Ghebrehiwet, che dopo una gara condotta nelle prima posizioni chiude solo ventesimo. Ancora peggio gli altri azzurri, Yassine El Fatahoui è 47° mentre Yassine Rachic è stato costretto al ritiro.
Malagò: “Migliorata la mia previsione”
“Io ero convinto che saremmo arrivati a 39 medaglie: le mie previsioni sono state migliorate con un record storico”. Così il presidente del CONI Giovanni Malagò durante la conferenza stampa di bilancio dell’Olimpiadi di Tokyo 2020, dove l’Italia ha conquistato 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi.
È un’Italia multietnica e super integrata. Per la prima volta nella storia l’Italia ha vinto almeno una medaglia in ognuno dei giorni di gara, un record che nessuno potrà battere, ma solo eguagliare. La Lombardia con sedici medaglie è la regione più titolata, mentre Roma svetta tra le città ”, ha aggiunto Malagò.
Insomma, un bilancio più che positivo che ci rende orgogliosi dei nostri atleti; siete stati fantastici, grazie per averci fatto sognare e gioire.
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Sneijder: “De Vrij è un diamante. Taremi? io il talento lo riconosco”
L’ex Inter Wesley Sneijder ha parlato della squadra nerazzurra e si è soffermato sugli olandesi e non solo: ” De Vrij è un diamante, Dumfries una certezza”.
Uno dei tanti protagonisti dell’Inter del triplete è tornato a parlare della squadra nerazzurra. Si tratta di Wesley Sneijder che ancora oggi segue da vicino e con grande passione la sua amata Inter. L’olandese ha sempre un occhio di riguardo per i suoi connazionali che si trovano in rosa ed ha speso anche per loro delle belle parole di stima e fiducia.
Sneijder sugli olandesi dell’Inter
Inizialmente, Sneijder ha voluto elogiare i due ragazzi olandesi che attualmente indossano sia la maglia nerazzurra e quella arancione della Nazionale, ovvero De Vrij e Dumfries: “De Vrij è un diamante e va conservato. È tornato ai suoi livelli, non fa mai polemica, è intelligente.
Suona pure il piano! Peccato non ci sia più io, altrimenti poteva nascere un bel duetto: io sono bravo a cantare… Sono contento del rinnovo di Dumfries, una certezza per l’Inter . È il classico giocatore che fa meglio quando sulla sua fascia arriva un avversario forte. Questo significa personalità oltreché qualità ”.
Il digiuno di Lautaro e lo scarso impiego di Taremi
Successivamente, è entrato più nel dettaglio nel tema Inter, parlando del momento negativo di Lautaro e del non ottimo impatto di Taremi, con il quale aveva giocato assieme nella sua esperienza in Qatar: “Otto partite senza gol di Lautaro? E poi ha segnato, che strano… Non c’è mai stato nessun problema, mai ci sarà .
Anche perché la squadra ha sempre realizzato tanti gol e c’è anche Thuram cha fa il suo gran lavoro. La qualità dell’attacco è rimasta uguale grazie anche a quanto fatica senza palla Lautaro. È il volto dell’Inter, un capitano vero”.
Le sue parole su Taremi: “Credetemi, ho occhio, io il talento lo riconosco, soprattutto lo vedo da vicino… È bastato un anno nella sua stessa squadra per capire quanto sia forte. Ma conosco anche l’Italia e so che serve tempo per capire la cultura calcistica di una nazione come la vostra. E poi la lingua, le abitudini… Non è facile, soprattutto per chi non è europeo. Nella seconda parte della stagione Taremi sarà utile, anche perché bisogna alternare, soprattutto in attacco”.
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Lutto nel mondo del calcio. Ci ha lasciato Aldo Agroppi
L’ex calciatore di Torino, Genoa e Perugia ci ha lasciati all’età di 80 anni. Agroppi era ricoverato da alcuni giorni a Piombino.
Il centrocampista, con diverse esperienza sia da giocatore che da allenatore, era stato ricoverato qualche giorno fa a Piombino, città in cui era nato.
Il decesso
Dopo aver calcato i campi di calcio, prima da giocatore e poi da allenatore, negli ultimi anni Agroppi era diventato commentatore Rai. Il suo decesso è avvenuto oggi a causa di una polmonite bilaterale, che lo aveva costretto al ricovero. La sua salma sarà portata alla sala del commiato della Pubblica assistenza di Piombino.
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Accadde oggi: ricordando le vittime dell’Ibrox
Accadde oggi: 2 gennaio 1971. Nello storico derby Rangers-Celtic furono 66 le vittime di un tragico incidente all’uscita dello stadio.
ll derby di campionato tra Rangers e Celtic del due gennaio è un appuntamento fisso del calendario scozzese, da più di un secolo.
Anche oggi, alle 16.00 ora italiana scenderanno in campo per l’incontro numero 444Â e valido per la giornata 21 della Scottish Premiereship.Â
Ma nella storia è tristemente famosa la sfida di 53 anni fa.
Il fatto: cosa accadde il 2 gennaio 1971
Quel giorno erano presenti 80.000 persone all’Ibrox Stadium per seguire la tradizionale sfida tra le due formazioni.
La partita rimase a reti inviolate fino quasi alla fine del secondo tempo.
Invece all’89º minuto il Celtic passò in vantaggio e molti tifosi del Rangers decisero di abbandonare lo stadio.
Ma poi accadde un colpo di scena: dopo pochi minuti Colin Stein segnò il gol del pareggio.
Da lì una coincidenza fatale di eventi e tesi contrastanti. C’è chi sostiene che la calca sulla fatidica stairway 13 sia aumentata perché alcuni spettatori cercavano di andare via mentre altri invece volevano tornare sugli spalti per festeggiare il gol.
Le indagini svolte smentirono questa versione: piuttosto sembra che la caduta di un bambino portato sulle spalle dal padre abbia causato una tragica reazione a catena. Si concluse quindi che i corpi caddero gli uni sugli altri, schiacciandosi a vicenda.
Tutte le vittime avevano meno di cinquant’anni: cinque tredicenni, altri ventisei adolescenti, sedici tra i venti e i ventinove anni e un bambino di nove anni.
I giocatori lasciarono il campo all’oscuro di tutto.
Persero la vita 66 persone, e 200 rimasero ferite.
La maggior parte dei decessi fu causata dall’asfissia.
I precedenti
Il 5 aprile 1902 durante Scozia-Inghilterra la Western Tribune Stand cedette a causa dell’usura provocata anche dalle intemperie dei giorni precedenti.
25 morti e 300 feriti.
Il 16 settembre del 1961 sempre una calca in prossimità della scalinata 13 provocò la morte di due persone e alcuni feriti.
L’inchiesta e la ristrutturazione
Vennero incolpati i Rangers, proprietari dello stadio.
Il dolo si riferiva soprattutto alla negligenza riguardo la sicurezza dell’impianto, aggravata anche dai precedenti casi.
Alla luce di ciò Willie Waddell, manager dei Rangers decise di intraprendere un’ambiziosa opera di ristrutturazione dello stadio.
Si ispirò agli stadi tedeschi, in particolare il Westfalenstadion di Dortmund.
Statistiche e cosa accadde nell’ultimo match
Ad oggi il Celtic conduce 170 a 169 sui Rangers mentre i pareggi sono 104.
Nell’ultimissimo disputato in finale di Coppa di Lega, il risultato è stato di 3-3 dopo i tempi supplementari.
Alla fine con il Celtics la spuntò ai calci di rigore.
Sue anche le vittorie nei derby giocati tra maggio e settembre.
In tutte le occasioni, e sarà così anche in quello di oggi, vengono sempre ricordati i 66 “absent friends”.
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