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Tokyo 2020, Italia sconfitta per un soffio
Italia sconfitta con onore, vincono solo volley e beach volley.
Nel Judo Alice Bellandi è sconfitta anche ai ripescaggi, battuta per ippon dalla croata Barbara Matic.
Nel ciclismo, prova a cronometro, solo quinto Filippo Ganna, ma tra i primi cinque ci sono solo 4”, niente medaglia davvero per un soffio.
Nel windsurf soltanto l’olandese Badloe è davanti al nostro Mattia Camboni. In campo femminile Marta Maggetti è quarta, guida la Gran Bretagna con la Wildon. Prima giornata del 470: Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò sono noni, mentre Elena Berta e Bianca Caruso occupano il settimo posto. Nel Mixed Nacra Ruggero Tita e Caterina Banti sono in testa dopo 3 gare.
Nel secondo preliminare di beach volley la coppia Carambula/Rossi ha battuto 2-0 i qatarioti Tijan/Younousse (24-22; 21-13). La coppia australiana Clancy/Artacho del Solar battono le nostre Menegatti/Orsi Toth per 2-0. Le azzurre lottano, recuperano lo svantaggio ma alla fine cedon 22-20; 21-19. Le azzurre ora per andare avanti devono battere le cubane Lidy/Leila per essere ripescate come peggiori terze.
Nel basket Italia battuta dall’Australia 86-83. L’Italia lotta fino all’ultimo ma si deve arrendere ai più quotati boomers.
Nel volley maschile l’Italia supera 3-1 il Giappone perdendo solo il terzo set (25-20; 25-17; 23-25; 25; 21). Nel terzo set il Giappone recupera con un break 0-3 e restano in gara fino al 24;21. Riscatto Italia quindi dopo la mazzata subita dalla Polonia.
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Sciabola maschile a squadre, argento con onore

Aldo Montano (foto facebook)
Niente da fare contro la fortissima Corea del Sud: Montano, Berrè e Curatoli cedono 45-26 e conquistano la medaglia d’argento. Stavolta Aldo Montano, che era stato decisivo contro l’Ungheria, subentrato all’infortunato Luigi Samele, non incide. A quarantadue anni è comunque per lui una medaglia storica. Ottimo risultato quindi, con la scherma che ci ha regalato, come sempre, emozioni e medaglie.
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World Sports Summit, Crouch e quella marcatura di Maldini
Il ricordo indelebile di Milan-Liverpool torna a vivere al World Sports Summit, con Peter Crouch che riporta alla mente la finale di Istanbul.
Il ritorno di un classico: Milan-Liverpool al World Sports Summit
A distanza di 18 anni, l’epica sfida tra Milan e Liverpool torna a far parlare di sé al World Sports Summit. Durante l’evento, l’ex attaccante dei Reds, Peter Crouch, ha ricordato con un sorriso la marcatura serrata subita nella finale di Istanbul dal leggendario capitano del Milan, Paolo Maldini. La partita, che è rimasta nella storia per il suo drammatico svolgimento e la spettacolare rimonta del Liverpool, continua a suscitare emozioni e risate tra i protagonisti di allora.
L’aneddoto di Crouch e la leggenda di Maldini
Peter Crouch ha raccontato come la difesa incrollabile di Maldini abbia reso quella notte del 2005 un ricordo indelebile. L’incontro tra i due al World Sports Summit è stato l’occasione per rivivere quei momenti con leggerezza, tra aneddoti e risate. La marcatura di Maldini è ancora oggi un esempio di maestria difensiva, e il suo nome continua a essere sinonimo di eccellenza nel mondo del calcio.

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Fonte: l’account X di Schira
18 anni dopo è ancora #Milan–#Liverpool al #WorldSportsSummit con l’ex bomber dei #Reds Peter #Crouch che si lamenta della marcatura arcigna nella Finale di Istanbul da parte dell’allora capitano dell’#ACMilan Paolo #Maldini. E giù a ridere
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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Figo ed Evrà intervengono al World Sports Summit
Luis Figo e Patrice Evrà si incontrano al World Sports Summit, dimostrando che amicizia e lealtà possono superare le rivalità calcistiche.
Un Incontro tra Leggende del Calcio
Luis Figo e Patrice Evrà, due icone del calcio mondiale, si sono incontrati al World Sports Summit, un evento che celebra lo sport e promuove l’amicizia tra gli atleti. Nonostante i numerosi duelli sulla fascia che li hanno visti protagonisti in passato, i due ex calciatori hanno dimostrato che il rispetto e la lealtà fuori dal campo possono prevalere sulle rivalità del passato. Questo incontro è stato un momento simbolico di come lo sport possa unire le persone, indipendentemente dalle loro differenze.
Un Nuovo Capitolo di Collaborazione
Al summit, Figo ed Evrà non erano avversari, ma compagni che condividono una passione comune per il calcio e il desiderio di usare la loro influenza per il bene comune. La loro presenza ha attirato l’attenzione dei media e dei fan, sottolineando l’importanza delle relazioni positive tra gli ex avversari. Questo evento ha messo in luce come le leggende dello sport possano essere un esempio di unità e collaborazione in un mondo spesso caratterizzato dalla competizione.
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Fonte: l’account X di Schira
Quanti duelli sulla fascia, ma amicizia e lealtà fuori dal campo. Luis #Figo e Patrice #Evrà stavolta compagni e non avversari al #WorldSportsSummit
Video
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 30, 2025
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Guarin racconta la sua lotta all’alcolismo: “Dall’inferno alla luce, un percorso di consapevolezza”
La testimonianza di Fredy Guarin, ex calciatore dell’Inter, rivela la sua lotta contro l’alcolismo e la depressione, culminata con pensieri di suicidio.
La discesa all’inferno
Fredy Guarin, ex centrocampista dell’Inter, ha attraversato un periodo di estrema solitudine e sofferenza, al culmine di una carriera calcistica segnata da successi e sfide. Guarin racconta di come le difficoltà personali e professionali lo abbiano spinto verso l’alcolismo, un rifugio temporaneo dal dolore che alla fine lo ha condotto in una spirale di autolesionismo. “Ho conosciuto le ombre della solitudine, della depressione e dell’alcolismo. Ho toccato lo spettro del suicidio. Un malessere durato anni”, confessa l’ex calciatore.
Il cammino verso la rinascita
Dopo aver toccato il fondo, Guarin ha iniziato il suo percorso di recupero, un viaggio lungo e difficile, ma che alla fine lo ha portato a riscoprire la bellezza della vita. Guarin attribuisce la sua rinascita al sostegno dei professionisti della salute mentale, al suo impegno personale e alla fede in un potere superiore. Oggi, Guarin lavora in una fondazione per aiutare coloro che, come lui, stanno lottando contro la dipendenza. “Ho vissuto quelle esperienze per poterle mettere a disposizione delle persone, per aiutare l’essere umano”, afferma Guarin.
Guarin sottolinea l’importanza di affrontare i propri problemi e accettarsi per quello che si è, compresi i propri difetti. “Siamo anche i nostri problemi”, dice. Ora, Guarin è un uomo cambiato, un uomo che ha imparato ad apprezzare le piccole cose della vita e ad amare se stesso. “Oggi Fredy Guarin sta meglio. È un uomo diverso. Sono grato per questa seconda opportunità che la vita mi ha dato”, conclude Guarin.
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Fonte: [Gianluca Di Marzio](http://gianlucadimarzio.com/).
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