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Tonali: “Il ritorno in campo è stato una liberazione. Su Gattuso dico questo”

Il centrocampista del Newcastle Sandro Tonali, ha rilasciato una lunga intervista a Vivo Azzurro TV dove ha commentato la squalifica e il momento attuale.
A seguire l’intervista di Sandro Tonali.
Le parole di Tonali
IL RITORNO
“Il mio ritorno in campo con la Francia è stato un po’ una liberazione. I primi incontri con il Newcastle li avevo vissuti molto a livello emozionale e poco a livello calcistico, invece quello l’ho vissuto totalmente a livello calcistico. Era la terza partita e non avevo più l’emozione della prima. È stato molto bello, è arrivato tutto in maniera naturale”.
IL PERCORSO
“Quello dello scorso anno è stato un percorso molto duro, ma molto produttivo. Porterò sempre con me il ricordo dell’anno che ho passato fuori dal campo perché è giusto non dimenticarlo. Credo che quando un giocatore si allena per tutta la settimana senza il suo obiettivo finale, che è la partita, trovi un senso di vuoto dentro di sé. Non è stato semplicissimo stare il primo anno lontano da casa senza giocare una partita ufficiale, ma cercando di mantenere solo la forma fisica. Questa è stata la sfida che ho dovuto affrontare nella maniera più seria possibile”.
GLI INIZI
“Giocavo con mio fratello e i suoi amici, che avevano tutti tre o quattro anni più di me, ed ero bravo quanto loro nonostante la differenza d’età. Ero un bambino tifoso che sperava di diventare un calciatore, l’ho chiesto a Santa Lucia perché da noi è una festività molto importante. Le avevo scritto di poter diventare un calciatore e di farlo con la maglia del Milan, Santa Lucia o qualcun altro devono avermi ascoltato…”.
PRIMO PROVINO NON SUPERATO
“La chiave è stata che non l’ho preso come un esame, ma come un divertimento e un allenamento. Messo un punto ho intrapreso un’altra via. Credo ci siano tantissimi giovani che in caso di esito negativo perdono le speranze, invece è solamente uno dei tanti ostacoli che il calcio ti mette di fronte”.
GATTUSO
“Il mio rapporto con Rino nasce dopo il mio arrivo al Milan con la richiesta del suo numero di maglia, che avevo visto indossata da lui per tanto tempo e nel migliore dei modi. Mi sentivo in dovere di chiedergli il permesso e un consiglio, da lì è nato un rapporto che c’è ancora oggi. È una persona d’oro, diverso nella vita reale da come appariva in campo. In campo sembrava ‘cattivo’, mentre è sempre molto disponibile, aiuta tutti. Questa è la caratteristica che mi fa amare Gattuso anche fuori dal campo”.

head coach of ssc napoli gennaro gattuso during Semifinals – FC Internazionale vs SSC Napoli, Italian TIM Cup Championship in Milano, February 12 2020 – LPS/Fabrizio Carabelli
NAZIONALE
“Con mister Spalletti il rapporto è stato molto importante, mi è stato vicino. Non ci siamo sentiti tantissimo, ma ci siamo sentiti nei momenti giusti, sia prima che dopo l’Europeo. Sperava di ritrovarmi in una forma normale, sapendo che dopo un anno fermo non sarei potuto stare benissimo. Stiamo lavorando su un aspetto, che è quello della semplicità. Ognuno ha fatto quello che sa fare nel migliore dei modi, senza inventarsi niente. Vengono così valorizzati tutti i giocatori, tecnicamente e fisicamente, ognuno aiuta il proprio compagno e non ci sono individualismi. Questo ha fatto la differenza finora. Abbiamo tutti il sogno di vincere ogni singola partita e provare a conquistare dei trofei. Perché una vittoria con la Nazionale resta per sempre e vale molto più di ogni altra cosa”.
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Cagliari, Nicola: “Bravi tutti, ci è mancato solo il gol”

Al termine di Roma-Cagliari, l’allenatore dei sardi, Davide Nicola, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico del Cagliari dopo la sconfitta in casa della Roma.
Cagliari, le parole di Nicola
C’è delusione per il risultato?
“Abbiamo disputato una grande gara, ma non ci accontentiamo mai. Dobbiamo essere più lucidi e determinati. Oggi avremmo potuto segnare un gol. Per le prossime partite dovremo continuare su questa strada. Mi è piaciuto l’atteggiamento della squadra, specialmente nel primo tempo.
Contro squadre di alto livello è difficile reggere per tutti i 90 minuti, ma i ragazzi stanno assimilando bene questo aspetto. Oggi si può dire che la Roma ha vinto grazie alla sua qualità più che per nostri demeriti. Bravi ragazzi, andiamo avanti.”
La squadra ha interpretato bene la gara come aveva previsto?
“Sono soddisfatto perché il lavoro svolto in ritiro ci è servito. In questo momento sappiamo stare bene in campo. In Italia ogni avversario è diverso, ci sono tante dinamiche da considerare. Per me è fondamentale riuscire a interpretare i due moduli con questo ordine. Non vivo di rimpianti, ma di situazioni che possono essere migliorate.
Nel primo tempo non ci siamo fatti condizionare dal possesso, mentre nel secondo avevamo già programmato di alzare il baricentro, anche perché sapevamo che Ranieri avrebbe inserito giocatori già impiegati giovedì. Abbiamo rischiato qualcosa, ma chi è entrato ha fatto bene. Palomino e Prati hanno offerto una prestazione importante: Prati per qualità, Palomino per l’intensità senza discussioni.”

davide nicola (genoa) during Genoa vs SS Lazio, italian Serie A soccer match in Genova, February 23 2020 – LPS/Danilo Vigo
Quanto hanno influito gli errori dei singoli?
“Gli errori fanno parte del gioco, li commettono tutti. Anche la Roma potrebbe dire lo stesso, basta guardare la loro partita in Europa. Quello che dico sempre è che bisogna lavorare. Prima soffrivamo sui calci piazzati, ma abbiamo lavorato su questo aspetto e ora non è più un problema. Come si può migliorare la convinzione se ci si sofferma solo sull’errore finale? Bisogna puntare a una qualità superiore, cercare soluzioni e continuare a lavorare.
Eliminare del tutto gli errori individuali è difficile, ma l’importante è la solidità della squadra e la condizione generale. Sono stati tre mesi molto intensi, ora ci prepariamo per lo sprint finale. Prima o poi i frutti del lavoro arriveranno.”
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Milan, avvistato Paratici in città: settimana decisiva!

Milan, arrivano ulteriori indiscrezioni in merito al futuro Direttore Sportivo rossonero. Le andremo a leggere qui di seguito in dettaglio.
La trattativa per arrivare al nuovo DS potrebbe concludersi nel giro di pochi giorni. Stando infatti ad alcune indiscrezioni ricevute, sarebbe stato visto Fabio Paratici in quel di Milano.
Una notizia piuttosto importante se pensiamo che l’ex Juventus è ormai costantemente accostato al Milan essendo peraltro l’obiettivo numero uno per Giorgio Furlani.
La pausa per le Nazionali sarà propedeutica per chiudere con il DS e siamo piuttosto propensi a credere che, salvo sorprese dell’ultima ora, sarà proprio Paratici a coprire tale incarico.
Ricordiamo che attualmente è squalificato fino alla fine di luglio tuttavia potrebbe già lavorare per l’AC Milan direttamente da Londra nelle vesti di consulente esterno andando poi ufficialmente a coprire il ruolo con decorrenza 1 agosto 2025.
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Milan, San Siro fischia Musah: ma i rossoneri gli confermano fiduci

Il Milan porta a casa tre punti preziosi contro un Como in grande forma, capace di esprimere un calcio da Champions League.
Una vittoria importante che ha messo in luce la crescita esponenziale di Christian Pulisic e Tijjani Reijnders, due tra i migliori in campo. Tuttavia, la serata ha anche evidenziato le difficoltà di Yunus Musah, protagonista di una prova poco convincente.
Fischi di San Siro per Musah
Musah è un giocatore generoso, dotato di grande potenza fisica e sempre pronto a dare tutto in campo. Ma queste qualità, seppur apprezzate dall’allenatore Sérgio Conceição, non bastano a convincere il tifo rossonero. Al minuto 52, quando è stato sostituito da João Félix, San Siro lo ha salutato con i fischi, segno di una pazienza che inizia a scarseggiare nei suoi confronti.
La fiducia della dirigenza
Nonostante le critiche, il Milan continua a credere fortemente in Musah. Da Giorgio Furlani a Zlatan Ibrahimović, fino a Geoffrey Moncada, la dirigenza è convinta che l’ex Valencia abbia il potenziale per imporsi. Moncada, in particolare, ritiene che Musah sia uno dei pochi in rosa con un “motore da Premier League”.
In crescita, ma serve più lucidità

YUNUS MUSAH E TAMMY ABRAHAM PERPLESSI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Arrivato in estate per 20 milioni di euro, il centrocampista americano ha già aumentato il suo valore di mercato, oggi stimato intorno ai 30 milioni. Tuttavia, per fare il salto di qualità, deve migliorare sotto il profilo tecnico e nella gestione delle giocate, evitando errori come quello a porta sguarnita che ha segnato la sua prestazione contro il Como.
Il Milan gli ha rinnovato la fiducia, ora spetta a lui trasformare i fischi in applausi.
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